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I materiali da costruzione sono tutti i materiali, naturali e artificiali, normalmente impiegati nel lavoro per realizzare costruzioni edilizie e opere d'ingegneria civile (strade, ponti, canali, dighe, gallerie). Esistono vari tipi di materiali da costruzione, siano naturali sia artificiali, a cui se ne sono aggiunti sempre di nuovi. Il numero di questi materiali, in passato relativamente limitato, va continuamente aumentando col progredire della tecnica, mentre allo stesso tempo si è avuta una differenziazione dei sistemi impiegati per la loro produzione. L'elevato numero di materiali da costruzione dipende dal fatto che ognuno di essi presenta delle particolari proprietà, che lo fanno preferire agli altri a seconda degli scopi per i quali deve essere utilizzato.
L'ingegneria naturalistica è una disciplina tecnico-scientifica che studia le modalità di utilizzo, come materiale da costruzione, della componente vegetale viva (piante o parti di esse) in abbinamento con inerti non cementizi quali il pietrame, la terra, il legname, l'acciaio, nonché in unione con stuoie in fibre vegetali o sintetiche, principalmente per interventi di sistemazione idrogeologica legati alla consolidazione del terreno nelle zone soggette ad erosione. L’utilizzo di materiali vivi con svariate funzioni è una usanza abbastanza antica, ma un forte impulso allo sviluppo dell’ingegneria naturalistica si è avuto a partire dagli anni novanta circa nel tentativo di rispondere alla necessità di coniugare contemporaneamente la messa in di sicurezza delle zone a rischio idrogeologico con la salvaguardia dell’ambiente minimizzando gli impatti ambientali delle opere di difesa del suolo. Si tratta di una scienza trasversale che, per le molteplici possibilità applicative, richiede da parte del tecnico operante una preparazione di base afferente a più discipline scientifiche, che si integrano a seconda della complessità del contesto di intervento (topografia, geologia, pedologia, litologia, idrologia, ecologia, botanica, biologia, etologia, ingegneria idraulica, geotecnica e civile, selvicoltura e climatologia).
La copertura, o più comunemente tetto (ultimamente dal verbo latino tegere, oppure coprire), ha la funzione di definire la parte superiore dell'edificio e di preservare l'ambiente interno dagli agenti atmosferici e dall'invasione di animali. Lo scopo essenziale delle coperture è proteggere gli edifici sottostanti dalla pioggia, opporre resistenza alle sollecitazioni date da neve e vento e diminuire la dispersione termica dell'edificio. Il manto di copertura, che è lo strato esterno delle coperture, garantisce la tenuta dell'acqua, mentre la struttura portante ha il compito di sostenere il manto.
Le case di paglia sono costruzioni edilizie realizzate con paglia compressa in balle.