Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
L'umanesimo fiorentino fu la parabola culturale dell'umanesimo all'interno della Repubblica fiorentina nel corso del XV secolo, che ebbe come grandi precursori Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio. Dopo una prima fase caratterizzata dalla riflessione politica sulla florentina libertas da parte di Coluccio Salutati e Leonardo Bruni, con l'avvento al potere di Cosimo de' Medici nel 1434, si aprì una stagione in cui la produzione letteraria e filosofica si incentrò su questioni meramente speculative, grazie all'azione dell'Accademia neoplatonica fondata da Marsilio Ficino. L'umanesimo mediceo, che sotto Cosimo guardava alle lingue classiche come unico mezzo di diffusione della cultura, volse verso nuovi schemi linguistici e tematici sotto il figlio Piero e, soprattutto, sotto il nipote Lorenzo il Magnifico. Con l'avvento del Magnifico, nel 1469, si aprì infatti la stagione del classicismo volgare, cioè dell'elevazione dei grandi esponenti della lirica volgare allo stesso rango dei modelli latini e greci.
Alessandro de' Medici, detto il Moro (Firenze, 22 luglio 1510 – Firenze, 6 gennaio 1537), fu Duca di Penne dal 1522, poi signore di Firenze dal 1523 al 1527 e dal 1530 al 1532, e infine primo duca della Repubblica Fiorentina dal 1532 alla morte; fu il primo esponente della dinastia Medici ad ottenere un titolo nobiliare ereditario. Venne assassinato nel 1537 da Lorenzino de' Medici e da un suo sicario.
Lino Coluccio Salutati (Stignano, Buggiano, 16 febbraio 1332 Firenze, 4 maggio 1406) stato un politico, letterato e filosofo italiano, Cancelliere di Firenze dal 1375 al 1406. Figura culturale di riferimento dell'umanesimo a Firenze, in qualit di discepolo del Boccaccio e precettore di Poggio Bracciolini e Leonardo Bruni. Considerato uno dei pi importanti uomini di governo tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo, Coluccio Salutati, nei suoi trent'anni di cancelliere della Repubblica di Firenze, svolse un importantissimo ruolo diplomatico nel frenare le ambizioni del duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, intenzionato a creare uno Stato comprendente l'Italia centro-settentrionale. Nel contesto di questa lotta elabor la sua dottrina della libertas fiorentina. Oltre all'impegno politico, il Salutati svolse un importante ruolo nella diffusione dell'umanesimo petrarchesco e boccacciano, divenendone l'esponente pi importante e il praeceptor della prima generazione degli umanisti. Il suo lascito pi importante presso i posteri fu la codificazione "civile" dell'umanesimo, cio l'uso dello spirito e dei valori dell'antichit classica all'interno dell'agone politico internazionale. Grazie a Salutati (autore tra l'altro di un vastissimo epistolario e di trattati politici, filosofici e letterari), difatti, il mito della florentina libertas, cio di quel complesso di valori ispirati alla libert promosso dall'ordinamento politico fiorentino, si rafforz enormemente sotto il suo cancellierato, e fu utilizzato quale strumento diplomatico per accrescere il prestigio di Firenze presso gli altri Stati della Penisola.
Per umanesimo si intende quel movimento culturale, ispirato da Francesco Petrarca e in parte da Giovanni Boccaccio, volto alla riscoperta dei classici latini e greci nella loro storicità e non più nella loro interpretazione allegorica, inserendo quindi anche usanze e credenze dell’antichità nella loro quotidianità tramite i quali poter avviare una "rinascita" della cultura europea dopo i cosiddetti "secoli bui" del Medioevo. L'umanesimo petrarchesco, fortemente intriso di neoplatonismo e tendente alla conoscenza dell'anima umana, si diffuse in ogni area della penisola (con l'eccezione del Piemonte sabaudo), determinando di conseguenza l'accentuazione di un aspetto della classicità a seconda delle necessità dei "protettori" degli umanisti stessi, vale a dire dei vari governanti. Nel giro del XV secolo, gli umanisti dei vari Stati italiani incominciarono a mantenere forti legami epistolari fra di loro, aggiornandosi riguardo alle scoperte compiute nelle varie biblioteche capitolari o claustrali d'Europa, permettendo alla cultura occidentale la riscoperta di autori e opere fino ad allora sconosciuti. Per avvalorare l'autenticità e la natura dei manoscritti ritrovati, gli umanisti, sempre sulla scia di Petrarca, favorirono la nascita della moderna filologia, scienza intesa a verificare la natura dei codici contenenti le opere degli antichi e determinarne la natura (cioè l'epoca in cui quel codice fu trascritto, la provenienza, gli errori contenuti con cui poter effettuare comparazioni in base alle varianti). Dal punto di vista delle aree d'interesse in cui alcuni umanisti si concentrarono maggiormente rispetto ad altre, poi, si possono ricordare le varie "ramificazioni" dell'umanesimo, passando dall'umanesimo filologico all'umanesimo filosofico. L'umanesimo, che trovò le sue basi nelle riflessioni dei filosofi greci sull'esistenza umana e in alcune opere tratte anche dal teatro ellenico, si avvalse anche dell'apporto della letteratura filosofica romana, in primis Cicerone e poi Seneca. Benché l'umanesimo propriamente detto sia stato quello italiano e poi europeo che si diffuse nel XV e in buona parte del XVI secolo (fino alla Controriforma), alcuni storici della filosofia utilizzarono questo termine anche per esprimere certe manifestazioni del pensiero all'interno del XIX e del XX secolo.
Nella sua storia, la città di Firenze conobbe periodi in cui la sua forma di governo fu quella di una Repubblica. La repubblica era governata da un consiglio noto come Signoria. La signoria era scelta dal gonfaloniere (sovrano titolare della città), eletto ogni due mesi dai membri delle corporazioni fiorentine.Durante il XII e il XIII secolo il potere economico e politico della città crebbe costantemente, in questo periodo le famiglie mercantili della Repubblica riuscirono a ottenere anche i monopoli bancari papali e divennero esattori delle tasse per il papa in tutta Europa. Poco prima della metà del XIV secolo, Firenze era diventata una metropoli, rendendola una delle più grandi città d'Europa.La famiglia Medici ottenne il governo della città nel 1434 sotto Cosimo de' Medici. I Medici mantennero il controllo di Firenze fino al 1494, poi Giovanni di Lorenzo de' Medici riconquistò la repubblica nel 1512. Papa Clemente VII, lui stesso un Medici, nominò il suo parente Alessandro de' Medici primo "Duca di Firenze", trasformando così la Repubblica in una monarchia ereditaria.
Palazzo Vecchio si trova in piazza della Signoria a Firenze ed è la sede del Comune. Rappresenta la migliore sintesi dell'architettura civile trecentesca cittadina ed è uno dei palazzi civici più conosciuti nel mondo. Chiamato in origine "Palazzo dei Priori", e poi successivamente venne identificato nel XV secolo come "Palazzo della Signoria", dal nome dell'organismo principale della Repubblica di Firenze; nel 1540 divenne Palazzo Ducale, quando il duca Cosimo I de' Medici ne fece la sua residenza; infine il nome Vecchio lo assunse dopo il 1565 quando la corte del Duca Cosimo si spostò nel "nuovo" Palazzo Pitti. Non sono presenti porte o aperture per la sicurezza di chi amministrava il potere. Ci si poteva accedere solamente dal cortile Dal 1865 al 1871 fu sede del Parlamento del Regno d'Italia, mentre oggi ospita il Sindaco di Firenze e vari uffici comunali. Vi si trova inoltre un museo, che permette di visitare le magnifiche sale dove lavorarono, fra gli altri, Agnolo Bronzino, Ghirlandaio, Giorgio Vasari, e dove sono esposte opere di Michelangelo Buonarroti, Donatello, Verrocchio. L'edificio si è gradualmente ingrandito verso est, arrivando ad occupare un isolato intero e allungando l'iniziale parallelepipedo trecentesco fino a quadruplicarne le dimensioni, con una pianta che ricorda un trapezio del quale la facciata è solo il lato più corto. Sulla facciata principale a bugnato, la Torre di Arnolfo è uno degli emblemi della città.
Leonardo Bruni, detto Leonardo Aretino (Arezzo, 1º febbraio 1370 – Firenze, 9 marzo 1444), è stato un politico, scrittore e umanista italiano originario della Toscana, attivo soprattutto a Firenze, nella cui Repubblica ricoprì la più alta carica di governo di Cancelliere nella prima metà del Quattrocento.
L'Aeroporto di Firenze-Peretola (IATA: FLR, ICAO: LIRQ) è un aeroporto internazionale italiano che serve Firenze, intitolato al celebre navigatore fiorentino Amerigo Vespucci, nato a Peretola. L'aerostazione è gestita da Toscana Aeroporti S.p.A., una società di diritto privato la cui quota di maggioranza assoluta è detenuta dalla holding argentina Corporación América. Aperto al traffico passeggeri sia nazionale sia internazionale, ha visto transitare nel 2018 2 719 081 passeggeri. Dispone di 40 banchi check-in, 10 gate d'imbarco ed è dotato di una pista in asfalto lunga 1 560 m e larga 30 m. Presso l'aeroporto è di stanza l'VIII Reparto Volo della Polizia di Stato con 3 elicotteri AB 206 e 2 elicotteri A 109.È situato in linea d'aria a 5,25 km a nord-ovest della stazione di Firenze Santa Maria Novella e a 6 km dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, nella frazione-sobborgo di Peretola, nei pressi del quartiere Novoli (facente parte della circoscrizione di decentramento comunale denominata "quartiere 5 - Rifredi").
Le Arti di Firenze iniziano a costituirsi come corporazioni delle arti e mestieri tra il XII ed il XIII secolo; si trattava di associazioni laiche nate per la difesa ed il perseguimento di scopi comuni che riunivano gli appartenenti ad una stessa categoria professionale o chi esercitava lo stesso mestiere ed a cui va attribuita la buona parte del merito per lo straordinario sviluppo economico che permise a Firenze di diventare una delle più ricche e potenti città del medioevo europeo.