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Victor Serge (pseudonimo di Viktor L'vovič Kibal'čič, in russo: Виктор Львович Кибальчич?; Bruxelles, 30 dicembre 1890 – Città del Messico, 17 novembre 1947) è stato uno scrittore e rivoluzionario russo.
Il Partito Comunista di Kampuchea, noto anche come Partito Comunista Khmer, fu un partito politico comunista cambogiano, fondato nel 1951. Un altro nome del partito era Angkar Padevat, letteralmente "Organizzazione Rivoluzionaria". Ebbe origine dal Partito Comunista Indocinese, allorché nel dopoguerra questo si scisse nelle varie componenti nazionali, quella principale vietnamita, quella laotiana e quella cambogiana. Inizialmente si chiamava "Partito Rivoluzionario del Popolo Khmer" controllato e sovvenzionato dai comunisti vietnamiti. La componente interna dall'accento più nazionalista che si organizzò attorno a Pol Pot fu inizialmente minoritaria, tanto da riscrivere successivamente la propria storia, dichiarando che la nascita del partito risaliva al 1960.Allorché venne dichiarato illegale da Sihanouk, il partito pare contasse solo un centinaio di aderenti attivi che nel corso degli anni sessanta aumentarono a dismisura, venendo indicati dall'esterno come Khmer rossi. Il termine venne coniato da Norodom Sihanouk, che in realtà l'aveva inizialmente usato per denominare in maniera generica tutti gli esponenti della sinistra. Passò dalla clandestinità al riconoscimento ufficiale con l'instaurazione della Kampuchea Democratica, segnata dalla presa di Phnom Penh del 17 aprile 1975. Il governo di Pol Pot cessò con l'intervento della Repubblica Socialista del Vietnam, la quale occupò la capitale nel gennaio 1979. Il partito continuò a controllare per anni diverse zone del paese, soprattutto quelle limitrofe alla Thailandia, venendo poi affiancato da due nuove formazioni anticomuniste: il Fronte di Liberazione Nazionale del Popolo Khmer e il Funcinpec dell'ex re di Cambogia Norodom Sihanouk. Ebbe fine formalmente nel 1981, quando si riorganizzò nel Partito della Kampuchea Democratica, rinunciando formalmente all'appellativo di "comunista". Fece così parte del Governo di coalizione della Kampuchea Democratica, che occupò il seggio della Cambogia all'ONU per diversi anni, godendo di ampio appoggio internazionale, dissolto dopo aver cambiato nome solo nel 1993. Il partito dei Khmer Rossi venne associato al genocidio avvenuto dopo la presa del potere nel 1975, che causò la morte di un numero imprecisato di persone attraverso carestie, lavori forzati ed esecuzioni sommarie. Fu uno dei regimi più violenti del XX secolo, ad oggi il regime con la più alta percentuale tra popolazione e numero di morti.Finora solo tre dei leader Khmer Rossi sono stati processati e condannati. Molti politici dirigenti, e soprattutto quelli più implicati nelle esecuzioni sommarie verificatesi durante la loro breve dittatura, hanno beneficiato di un'amnistia ad hoc, approvata soprattutto per motivi politici e di ordine pubblico. È probabile che alcuni gerarchi dei Khmer Rossi abbiano causato la morte del loro leader, Pol Pot, allo scopo di non consegnarlo vivo nelle mani del Tribunale penale internazionale, l'organismo sovranazionale deputato a giudicare i rei di crimini contro l'umanità e di genocidio.
Nicola II Romanov (in russo: Николай Александрович Романов?, traslitterato: Nikolaj Aleksandrovič Romanov; Carskoe Selo, 18 maggio 1868, 6 maggio del calendario giuliano – Ekaterinburg, 17 luglio 1918) è stato l'ultimo imperatore di Russia. Conosciuto dalla Chiesa Ortodossa russa come San Nicola II imperatore martire e grande portatore della Passione, il suo titolo ufficiale era «Per Grazia di Dio, Imperatore e Autocrate di tutte le Russie» (Божию Милостию, Император и Самодержец Всероссийский, Božiju Milostiju, Imperator i Samoderžec Vserossijskij), zar di Polonia, di Mosca, di Kiev, di Vladimir, di Novgorod, di Kazan', di Astrachan' e della Siberia; granduca di Finlandia e di Lituania; erede di Norvegia; signore e sovrano di Iberia, dell'Armenia e del Turkestan; duca dello Schleswig-Holstein, dello Stormarn, di Dithmarschen e dell'Oldenburg». Appartenente alla dinastia dei Romanov, alto 1,73 m, castano con occhi azzurri, considerato attraente in gioventù, sposò, con un iniziale contrasto con i genitori, Alice d'Assia e del Reno, sua cugina di secondo grado, figlia del granduca Luigi IV d'Assia e del Reno e della principessa Alice del Regno Unito, a sua volta figlia della regina Vittoria. Fu, de facto, l'ultimo Imperatore dell'Impero russo. Viene considerato il quinto uomo più ricco e il secondo capo di Stato più ricco della storia, in quanto ebbe a sua disposizione un capitale stimato in 900 milioni di dollari 1918 (234 miliardi di euro del 2012). Ha conosciuto numerosi appellativi: "Nicola il Pacifico" durante gli anni di regno, mentre la letteratura sovietica comunista lo ha dipinto con scopi denigratori come "Nicola il Sanguinario" e/o come "Nicola il Vile"; la tradizione popolare russa lo conosce invece come "Nicola, il santo, grande portatore della Passione".
Giacomo Matteotti (Fratta Polesine, 22 maggio 1885 – Roma, 10 giugno 1924) è stato un politico, giornalista e antifascista italiano, segretario del Partito Socialista Unitario, formazione nata da una scissione del Partito Socialista Italiano. Fu rapito e assassinato da una squadra fascista capeggiata da Amerigo Dumini probabilmente per volontà di Benito Mussolini, a causa delle sue denunce dei brogli elettorali attuati dalla nascente dittatura nelle elezioni del 6 aprile 1924 e delle sue indagini sulla corruzione del governo, in particolare sulla vicenda delle tangenti della concessione petrolifera alla Sinclair Oil. Matteotti, nel giorno del suo omicidio (10 giugno) avrebbe dovuto infatti presentare un nuovo discorso alla Camera dei deputati, dopo quello sui brogli del 30 maggio, in cui avrebbe rivelato le sue scoperte riguardanti lo scandalo finanziario coinvolgente anche Arnaldo Mussolini, fratello minore del Duce. Il corpo di Matteotti fu ritrovato circa due mesi dopo, dal brigadiere Ovidio Caratelli. In ogni caso, il 3 gennaio 1925, di fronte alla Camera dei deputati, Benito Mussolini si assunse pubblicamente la "responsabilità politica, morale e storica" del clima nel quale l'assassinio si era verificato.