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La scultura greca classica è quella manifestazione artistica del mondo ellenico che va convenzionalmente dal 450 a.C. circa (fine dello stile severo e nascita del canone di Policleto) al 323 a.C. (morte di Alessandro Magno). Il periodo, fin dall'Antica Roma, è considerato un culmine dell'arte, ricevendo appunto la denominazione di "classico" inteso come apogeo estetico e culturale da tenere come modello. Il periodo successivo verrà definito ellenistico.
Policleto (in greco antico: Πολύκλειτος, Polýkleitos; Argo, V secolo a.C. – ...) è stato uno scultore, bronzista e teorico greco antico, attivo tra il 460 e il 420 a.C. circa. Fu una delle massime figure della scultura greca del periodo classico, dalla quale dipende gran parte della scultura greca del secolo successivo. Nessuna delle sue opere originali ci è giunta e i suoi lavori sono conosciuti attraverso le numerose copie di età romana che testimoniano della fama e della fortuna che essi ebbero presso gli antichi. Nel Doriforo Policleto ha portato alle ultime conseguenze la secolare tradizione scultorea che lo aveva preceduto, portando a soluzione in particolar modo i problemi impostati nell'Efebo di Crizio e dagli scultori protoclassici, trasformandoli in una dottrina di valenza universale. Di questo lavoro di selezione e approfondimento di problematiche relative al movimento, al volume e all'equilibrio, Policleto ha voluto lasciare testimonianza scritta, attraverso un commento chiamato Canone, di cui ci sono giunti due frammenti, in cui rendeva sistematiche le proporzioni e i rapporti numerici ideali del corpo umano.
Il Discobolo è una scultura realizzata intorno al 455 a.C. (periodo di congiunzione tra preclassico e classico) da Mirone. La statua originale era in bronzo, oggi è nota solo da copie marmoree dell'epoca romana, tra cui la migliore è probabilmente la versione Lancellotti.