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Pietro Saltini (Firenze, 21 febbraio 1839 – Firenze, 1908) è stato un pittore italiano.
Jacopo Avanzi (Bologna, seconda metà del XIV secolo – 21 gennaio 1416) è stato un pittore italiano. La storiografia di questo artista è complessa a causa delle documentazioni scoperte nel tempo. La sua figura è stata spesso confusa con diversi artisti, come Jacopo de' Bavosi e soprattutto con il vicentino Jacopo Avanzo, attivo a Vicenza, Verona e Padova. Proprio a Padova affrescò, secondo recenti studi, tra il 1376 e il 1377, Le storie di San Giacomo nelle lunette della cappella di San Giacomo nella Basilica di Sant'Antonio di Padova, completate poi da Altichiero. Allo stesso artista sono attribuiti anche gli affreschi nella Chiesa di Sant'Apollonia di Mezzaratta raffiguranti le Storie di Mosè: ora distaccati dal sito originario, si trovano presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna. L'unica opera firmata dal pittore è la Crocifissione della Galleria Colonna a Roma, anche se una cospicua aggiunta al catalogo di Jacopo Avanzi è stata proposta dal critico Benati nel 1985 con l'attribuzione del ciclo con Scene di battaglia e Personaggi dell'antichità nel castello malatestiano di Montefiore Conca in provincia di Rimini.
La Pontificia Basilica Minore di Sant'Antonio di Padova è uno dei principali luoghi di culto cattolici della città di Padova, in Veneto. Conosciuta dai padovani semplicemente come il Santo, è una delle più grandi chiese del mondo ed è visitata annualmente da oltre 6,5 milioni di pellegrini, che ne fanno uno dei santuari più venerati del mondo cristiano. Non è comunque la cattedrale della città, titolo che spetta al duomo. In essa sono custodite le reliquie di sant'Antonio di Padova e la sua tomba. La piazza del Santo, antistante, ospita il monumento equestre al Gattamelata di Donatello. Donatello realizzò anche le sculture bronzee (Crocifisso della basilica del Santo, statue e formelle di varie dimensioni) che Camillo Boito ha collocato sull'altare maggiore da lui progettato. Ha la dignità di basilica pontificia. Con i Patti lateranensi, la proprietà e l'amministrazione del complesso antoniano furono cedute alla Santa Sede, pur rimanendo territorialmente parte dello Stato italiano. L'attuale delegato pontificio è l'arcivescovo Fabio Dal Cin, prelato di Loreto e delegato pontificio del santuario della Santa Casa. Il governo pastorale e la gestione amministrativa della basilica di Sant'Antonio sono regolati dalla costituzione apostolica Memorias Sanctorum di papa Giovanni Paolo II del 12 giugno 1993, la quale definisce i compiti e le relazioni tra la delegazione pontificia, i frati francescani e la Veneranda Arca di Sant'Antonio, che dal 1396 funge ininterrottamente da fabbriceria del complesso antoniano. La basilica è retta dai francescani dell'Ordine dei frati minori conventuali.
La decorazione della cappella di San Giacomo nella basilica di Sant'Antonio a Padova venne realizzata tra il 1376 e il 1379 da Altichiero e Jacopo Avanzi, su commissione di Bonifacio Lupi. Gli affreschi corrono lungo due fasce, una superiore, costituita dalle lunette tra le vele della copertura, e una inferiore sulle tre pareti. Il tema principale sono le storie della vita del Santo come le racconta Jacopo da Varagine nella Legenda aurea; due sono le eccezioni: la prima, l'episodio del sogni di re Ramiro e la battaglia di Clavijo, che trae spunto dalla tradizione spagnola, la seconda è la Crocifissione, elemento centrale e predominante della decorazione. Nel 1999 la cappella venne restaurata: si pulirono gli affreschi e vennero rimosse le aggiunte non originali. Alcuni tratti degli affreschi risultano gravemente danneggiati, altri hanno perso le rifiniture a secco che portavano dettagli essenziali; in altri punti è venuta a mancare la lamina d'argento, di cui resta solo la preparazione bruna.