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Annibale Carracci (Bologna, 3 novembre 1560 – Roma, 15 luglio 1609) è stato un pittore italiano. In antitesi con gli esiti ormai sterili del tardomanierismo, propose il recupero della grande tradizione della pittura italiana del Cinquecento, riuscendo in un'originale sintesi delle molteplici scuole del Rinascimento maturo: Raffaello, Michelangelo, Correggio, Tiziano e il Veronese sono tutti autori che ebbero notevole influsso sull'opera del Carracci. La riproposizione e, al tempo stesso, la modernizzazione di questa grande tradizione, unitamente al ritorno dell'imitazione del vero, sono i fondamenti della sua arte. Con Caravaggio e Rubens, pose le basi per la nascita della pittura barocca, di cui fu uno dei padri nobili. Di fondamentale importanza nello sviluppo della sua carriera furono i rapporti con il cugino Ludovico e il fratello Agostino – entrambi dotatissimi pittori – con i quali, agli esordi, tenne bottega comune e con cui collaborò, a più riprese, anche in seguito.
Agostino Carracci (Bologna, 16 agosto 1557 – Parma, 23 febbraio 1602) è stato un pittore e incisore italiano. Fratello maggiore di Annibale Carracci e cugino di Ludovico Carracci fu anch'egli un artista di talento. Fu anche, a dispetto delle modeste origini familiari dei Carracci, un uomo di cultura e d'ingegno notevoli.
Elenco in ordine cronologico dei dipinti di (o attribuiti a) Annibale Carracci.
Ludovico Carracci (Bologna, 21 aprile 1555 – Bologna, 13 novembre 1619) è stato un pittore italiano, cugino dei fratelli Agostino e Annibale Carracci.
Le Storie di Giasone e Medea sono il tema di un fregio affrescato da Annibale, Agostino e Ludovico Carracci in un ambiente di Palazzo Fava a Bologna, portato a compimento nel 1584.
Le Storie della fondazione di Roma (o Storie di Romolo e Remo) sono il tema di un fregio affrescato da Annibale, Agostino e Ludovico Carracci, tra il 1590 e il 1591, nel salone d'onore (detto anche sala senatoria) di Palazzo Magnani a Bologna.
La Comunione di san Girolamo (noto anche come Ultima comunione di san Girolamo) è un dipinto ad olio su tela di Agostino Carracci, databile tra il 1592 e il 1597.