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Il castello errante di Howl ( Hauru no ugoku shiro?) un film d'animazione giapponese del 2004, diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli. La sceneggiatura adattata dal romanzo omonimo del 1986 di Diana Wynne Jones, pubblicato in Italia nel 2005 da Kappalab. Il film presenta molte delle caratteristiche tipiche delle opere di Miyazaki: ha come protagonista una ragazza, come Nausica della Valle del vento, La citt incantata, Laputa - Castello nel cielo e Kiki - Consegne a domicilio, ed ha un'ambientazione che ricorda nei vestiti e nell'architettura l'Europa degli inizi del Novecento, ma in un mondo in cui presente la magia. Gli avvenimenti si svolgono in una nazione fantastica che ricorda l'Alsazia degli anni precedenti alla prima guerra mondiale. Molti edifici delle citt sono identici a quelli della citt alsaziana di Colmar, che Miyazaki ha riconosciuto come fonte di ispirazione per l'ambientazione del film. L'ambientazione che riecheggia la Vienna imperiale tra il tardo Ottocento e il primo Novecento, nonch le automobili e le macchine da guerra volanti che vi si vedono, tutte mosse dalla forza del vapore, caratterizzano l'opera come appartenente al filone steampunk. Il film, che si trova alla posizione numero 230 della classifica dei "500 migliori film della storia" della rivista Empire, stato presentato in concorso alla 61 Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, conquistando il Premio Osella per il migliore contributo tecnico. uscito nelle sale italiane solo l'anno successivo (il 9 settembre 2005) in concomitanza con la 62 Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, durante la quale Miyazaki stato premiato con il Leone d'oro alla carriera, unico regista di film d'animazione a conquistare sia l'Oscar che il Leone d'oro.
Il castello (a volte detto anche fortezza o forte) è una struttura architettonica composta da uno o più edifici fortificati, tipico del Medioevo, destinata ad ospitare un nobile o un signore insieme ad una guarnigione di soldati con il loro comandante (il castellano). Si distingue, pertanto, da un palazzo che non è fortificato, da una fortezza che non sempre era una residenza per la nobiltà e da un insediamento fortificato che era una difesa pubblica, sebbene vi siano molte somiglianze tra questi tipi di costruzione. L'uso del termine è variato nel corso del tempo ed è stato applicato a strutture diverse, come fortezze e case di campagna. Nel corso dei circa 900 anni in cui furono costruiti i castelli, essi assunsero diverse forme con molte caratteristiche diverse, sebbene alcune, come il muro di cortina, le balestriere e le saracinesche, furono elementi tipici.
Con la denominazione di Castelli Romani si indica un insieme di paesi o cittadine dei Colli Albani posti a breve distanza da Roma, in parte del territorio del Latium Vetus. Come ha ricostruito lo storico Giuseppe Tomassetti (1848-1911), la denominazione risale al XIV secolo quando molti abitanti di Roma, per sfuggire alle difficoltà economiche e politiche derivanti dalla Cattività avignonese, si rifugiarono nei castelli delle famiglie feudali romane dei Savelli (Albano e Castel Savello, Ariccia, Castel Gandolfo, Rocca Priora), degli Annibaldi (Molara, Monte Compatri, Rocca di Papa), degli Orsini (Marino) e dei Colonna (Monte Porzio Catone, Nemi, Colonna, Genzano e Civita Lavinia).