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Cavalieri dell'Apocalisse

I Cavalieri dell'Apocalisse sono quattro figure simboliche introdotte nell'Apocalisse di Giovanni 6,1-8, successivamente presenti nella cultura medievale e in quella contemporanea. Essi si presentano all'apertura da parte dell'Agnello (Gesù Cristo) dei primi quattro di sette sigilli che tengono chiuso un rotolo di papiro o di pergamena che Dio tiene nella mano destra. A parte l'ultimo, chiamato Morte/Peste (il termine greco θάνατος, thánatos, ha entrambi i significati), i nomi dei cavalieri non sono menzionati e perciò il loro significato simbolico deve essere dedotto dai loro attributi. Le interpretazioni degli esegeti, tuttavia, sono discordanti, soprattutto per quanto riguarda il primo cavaliere, quello che monta un cavallo bianco. Numerosi tratti, infatti, "collocano il primo cavaliere in un ruolo e in un'atmosfera diversa da quelli chiaramente negativi in cui si muovono gli altri tre. Così sentivano i commentatori antichi che nel primo cavaliere vedevano il Cristo o la corsa vittoriosa della predicazione cristiana. Dopo che poi, soprattutto per influsso della xilografia di A. Dürer (1498), per qualche secolo è stata dominante l'interpretazione negativa di quel cavaliere, ora si torna a sentire come gli antichi con sempre maggiore insistenza".Secondo una diffusa interpretazione moderna, invece, essi sarebbero tutti e quattro portatori di una punizione divina che precorre il giudizio universale. Essi, infatti, simboleggerebbero nell'ordine la conquista militare (cavallo bianco, cavaliere con arco), violenza e stragi (cavallo rosso, cavaliere con spada), carestia (cavallo nero, cavaliere con bilancia), morte e pestilenza (cavallo verdastro). Citazioni moderne nella cultura pop e nei media contemporanei hanno associato agli ultimi tre gli appellativi di Guerra, Carestia e pestilenza/morte.

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