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Il monastero di Sant'Anna in Camprena è un ex complesso monastico olivetano situato nell'omonima località, all'interno del territorio del comune di Pienza, in provincia di Siena. Attualmente il monastero è adibito ad agriturismo gestito dalla diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, mentre l'annessa chiesa, consacrata, è sede della parrocchia di Sant'Anna in Camprena.
La Congregazione olivetana (in latino Congregatio Sanctae Mariae Montis Oliveti) è una congregazione monastica dell'Ordine di San Benedetto: i monaci olivetani pospongono al loro nome la sigla O.S.B.Oliv.La congregazione, sorta presso Siena come comunità eremitica a opera di san Bernardo Tolomei, per volere del vescovo di Arezzo Guido Tarlati passò al cenobitismo sotto la regola di san Benedetto.La congregazione si caratterizzò per la limitazione temporale della carica di abate (gli abati benedettini erano eletti a vita) e per la facilità con cui i monaci potevano trasferirsi da un monastero a un altro (i monaci benedettini erano obbligati dal voto di stabilità a risiedere nel monastero dove avevano professato).
Pienza è un comune italiano di 2 076 abitanti della provincia di Siena in Toscana. Situato in Val d'Orcia, non è molto distante dalla strada statale Cassia e dagli altri due importanti centri della valle, San Quirico d'Orcia e Castiglione d'Orcia. Il centro storico è stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità nel 1996.
La chiesa di Sant'Anna dei Lombardi (o anche di Santa Maria di Monteoliveto) è una chiesa monumentale di Napoli sita in piazza Monteoliveto. I lavori all'interno di Benedetto da Maiano, Antonio Rossellino e Giorgio Vasari fanno della chiesa una delle più rilevanti testimonianze del Rinascimento toscano a Napoli.
La cappella di San Bartolomeo, anche conosciuta come cappella della Croce, o semplicemente la Croce, è un luogo di culto cattolico di Montisi, frazione di Montalcino, in provincia di Siena; esso è situato all'estremità settentrionale del paese, all'incrocio tra la strada provinciale 14 Traversa dei Monti e la strada provinciale 38 di Trequanda.Edificata nel XV secolo e originariamente appartenente alla grancia di Montisi, passò poi alla famiglia Mannucci Benincasa e successivamente a quella Guazzi, che ne detiene attualmente la proprietà. Venne in parte distrutta da un'esplosione il 30 giugno 1944 e successivamente ricostruita.