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L'Unione Generale del Lavoro (UGL) è un sindacato italiano erede della CISNAL.
L'obbligo formativo in Italia (detto genericamente obbligo scolastico e spesso impropriamente obbligo d'istruzione), nel lessico giuridico, indica l'obbligo di assolvere determinati doveri in tema di istruzione. L'istruzione obbligatoria è una misura introdotta in molti Paesi del mondo, al fine di garantire una scolarizzazione di massa. È inteso come obbligo di frequenza, non compatibile col lavoro minorile, e come obbligo di conseguire un titolo di studio. Gli oneri della scuola dell'obbligo sono totalmente o prevalentemente a carico dello Stato. Talora l'obbligo scolastico è associato a un'iscrizione gratuita agli istituti e a un sostegno economico per i ceti meno abbienti. Per la scuola dell'obbligo, il sostegno è in molti paesi basato esclusivamente sul reddito, non su criteri meritocratici, secondo il principio per il quale un'istruzione di base è un diritto fondamentale del cittadino. Nella maggior parte dei paesi l'obbligo dura 10 anni, quindi fino a 16 anni (es: Italia e Francia); in altri è di 9, in altri ancora di 12, permettendo tuttavia negli ultimi 2 anni la frequenza con tempo parziale (es: Polonia e Germania). In Europa l'obbligo scolastico non è ancora uniforme. Inizia dal compimento del 6º anno d'età, ad eccezione di alcuni paesi dell'Est Europa e del Portogallo, dove inizia dal 5°, e della Svezia, la Bulgaria e la Finlandia dove inizia dal 7°. In Ungheria l'obbligo scolastico dura 13 anni, da 5 anni a 18 anni.
L'economia d'Italia, a partire dal secondo dopoguerra, ha conosciuto profondi cambiamenti strutturali, che nei decenni successivi l'hanno resa una delle maggiori potenze economiche mondiali, grazie ad un continuo processo di crescita economica durato fino alla metà degli anni novanta del XX secolo. Durante questa fase, il progressivo ridimensionamento del settore primario (agricoltura, allevamento e pesca) a favore di quello industriale e terziario (in particolare, nel periodo del boom economico, negli anni cinquanta-settanta) si è accompagnato a profonde trasformazioni nel tessuto socio-produttivo, in seguito a massicce migrazioni dal Meridione verso le aree industriali del Centro-Nord grazie anche a una nuova forte spinta all'urbanizzazione, legate alla parallela trasformazione del mercato del lavoro.La fase di industrializzazione è arrivata a compimento negli anni ottanta ed è cominciata la terziarizzazione dell'economia italiana, con lo sviluppo dei servizi bancari, assicurativi, commerciali, finanziari e della comunicazione. Negli anni 2000 l'economia italiana entra in una fase di sostanziale stagnazione, caratterizzata da una crescita estremamente bassa. Infine sul finire del decennio, come effetto della crisi economica globale, il Paese entra in un periodo di vera e propria recessione negli anni 2012 e 2013. Per il 2014 la crescita è stata dello 0,1%, per il 2015 dello 0,7%, nel 2016 ha superato lo 0,9%, nel 2017 ha raggiunto l'1,6%, nel 2018 è cresciuto dello 0,9% e nel 2019 è prevista una crescita dello 0,3%.
Il contratto collettivo nazionale di lavoro (abbreviato CCNL) è, nel diritto del lavoro italiano, un tipo di contratto di lavoro stipulato a livello nazionale tra le organizzazioni rappresentanti dei lavoratori dipendenti e i loro datori di lavoro ovvero dalle rispettive parti sociali in seguito a contrattazione collettiva e successivo relativo accordo. I contratti e le loro successive modifiche, sono raccolti e conservati nell'archivio nazionale del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL).