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L’organizzazione del sapere - o organizzazione della conoscenza, KO - è una branca della scienza delle biblioteche e dell'informazione che tratta le attività di descrizione, indicizzazione e classificazione dei documenti, nel contesto di biblioteche, archivi, basi di dati ecc. Oggetto della KO sono «le attività svolte e gli strumenti usati dalle persone che lavorano in luoghi dove si raccolgono risorse informative (come, ad esempio, libri, carte geografiche, documenti, raccolte di dati, immagini) per uso umano, tanto immediato quanto futuro. Esamina i procedimenti messi in atto per rendere reperibili le risorse, sia nel caso in cui qualcuno cerchi una risorsa conoscendola già, sia quando se ne consultano centinaia, nella mera speranza di trovare qualcosa di utile. L'organizzazione della informazione sta alla base di una grande quantità di casi di ricerca di informazioni». Le tecniche tradizionali adottate da bibliotecari, archivisti e indicizzatori e fondate sulle capacità umane hanno dovuto misurarsi via via sempre di più con le tecniche di elaborazione, per mezzo di algoritmi, di grandi quantità di dati (Big data). Il campo di studi della KO si estende dalla natura e qualità dei procedimenti di organizzazione della conoscenza (KOP, knowledge organizing processes), come tassonomie e ontologia fino ai risultanti sistemi di organizzazione del sapere (KOS, knowledge organizing systems). L'organizzazione del sapere è affrontata secondo prospettive molto differenti, secondo diverse concezioni di che cosa siano conoscenza, cognizione, lingua e organizzazione sociale. Si può dunque guardare a questa disciplina in molti modi, fra loro complementari. Sul piano della ricerca questi temi sono trattati dalla International Society for Knowledge Organization (ISKO) nella sua rivista Knowledge Organization.
Il Nuovo soggettario è lo strumento realizzato dalla Biblioteca nazionale centrale di Firenze (BNCF) per l'indicizzazione per soggetto in biblioteche, archivi, mediateche e centri di documentazione; è costituito da un sistema a più componenti, di cui le principali sono: un insieme di norme sintattiche e semantiche finalizzate all'elaborazione di intestazioni di soggetto; un thesaurus multidisciplinare in lingua italiana contenente la terminologia impiegabile nell'indicizzazione e, dagli utenti di cataloghi online e altre basi di dati, nella ricerca per soggetto. Il Nuovo soggettario utilizza il software di gestione open source del Thesaurus AGROVOC della FAO, a cui la BNCF ha apportato i necessari adattamenti.
Luigi Crocetti (Giulianova, 20 febbraio 1929 – Firenze, 10 marzo 2007) è stato un bibliotecario italiano e docente di biblioteconomia.
L'indicizzazione per soggetto (o soggettazione o catalogazione per soggetto) è l'attribuzione di un'intestazione di soggetto a un documento bibliografico. L'intestazione è così chiamata perché, al tempo in cui vi erano solo schede cartacee, in testa alla scheda veniva collocata una parola chiave, o un gruppo di parole chiave. La funzione di tale parola è, oggi come allora, quella di punto di accesso sotto il quale il documento può essere cercato e identificato. L'indicizzazione per soggetto ha l'obiettivo di descrivere il documento tramite l'analisi concettuale e l'enunciazione dei soggetti che lo compongono. È uno dei due rami della catalogazione semantica.
La biblioteconomia (/bibljotɛkonoˈmia, -te-/) è la disciplina che studia l'organizzazione e il funzionamento delle biblioteche. Tra le principali attività che essa prende in esame si possono elencare: l'organizzazione fisica dello spazio; la gestione e la collocazione delle raccolte; l'allestimento e aggiornamento del catalogo; l'accesso alle risorse e i servizi al pubblico; la diffusione dell'informazione e le attività di promozione culturale.La biblioteconomia è un campo di studio fortemente interdisciplinare, che fa uso di strumenti teorici derivati dalle scienze sociali, dal management, dall'informatica e da altre discipline.
La Biblioteca Malatestiana di Cesena fu fondata a metà del XV secolo grazie agli sforzi congiunti del signore della città, Domenico Malatesta, e dei frati francescani del locale convento che ospitarono nei propri edifici la raccolta di libri: questa biblioteca monastica si differenziò dalle altre per essere stata impostata come istituzione civica, affidata cioè alle cure degli organismi comunali. Prima del suo genere, crebbe per fama e importanza nel corso dell'età moderna e raccolse diverse opere manoscritte, incatenate a una serie di plutei collocati nell'Aula del Nuti. Il suo patrimonio sopravvisse all'occupazione francese e alla trasformazione della biblioteca in caserma/stalla (1797-98) grazie agli sforzi della cittadinanza che riebbe indietro il complesso conventuale qualche anno dopo: nel 1807 la Malatestiana fu ristabilita nel suo stato originale, da allora lasciato invariato. Infatti si era sviluppata una biblioteca comunale (detta Malatestiana nuova) che, nel corso del XIX secolo, fu via via ampliata negli spazi e nella raccolta, diventando un'istituzione aperta a tutti. Sopravvissuta indenne alla seconda guerra mondiale e oggetto di restauri e valorizzazioni, nel 2005 l'UNESCO riconobbe la grande importanza culturale e storica della Malatestiana antica, inserendola nel Registro della Memoria del mondo. Tra vecchia e nuova biblioteca, la Malatesiana conserva quasi 380 000 volumi, comprese migliaia di opere manoscritte di grande valore, oltre a migliaia di quotidiani, riviste, fotografie, lettere. Inoltre vi ha sede la Società di Studi Romagnoli, istituzione fondata nel 1949.