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Il Novecento è stato un movimento artistico italiano nato a Milano alla fine del 1922. Il movimento venne iniziato da un gruppo di sette artisti: Mario Sironi, Achille Funi, Leonardo Dudreville, Anselmo Bucci, Emilio Malerba, Pietro Marussig e Ubaldo Oppi. Questi artisti, sostenuti dalla Galleria Pesaro di Milano, si unirono nel nuovo movimento battezzato Artisti del Novecento dal Bucci impegnandosi reciprocamente ad esporre le loro opere solo nell'ambito del gruppo. Questi artisti, che si sentivano traduttori dello spirito del Novecento, provenivano da esperienze e correnti artistiche differenti, ma legate da un senso comune di "ritorno all'ordine" nell'arte dopo le sperimentazioni avanguardistiche del primo novecento (futurismo, cubismo): il Novecento torna quindi ad avere come supremo riferimento l'antichità classica, la purezza delle forme e l'armonia nella composizione. In tale senso ricevette anche la denominazione di Neoclassicismo semplificato. Oltre alle arti figurative, il movimento Novecento si manifestò anche in letteratura con Massimo Bontempelli e soprattutto in architettura con i celebri architetti Giovanni Muzio, Giò Ponti, Paolo Mezzanotte e altri.
L'Impressionismo è una corrente artistica sviluppatasi in Francia, a Parigi, nella seconda metà dell'Ottocento, precisamente tra il 1860 e il 1870 e durata fino ai primi anni del Novecento. Inaugurato nello studio del fotografo Nadar è caratterizzato da una precisa esperienza di gusto, in un momento storicamente definito, s'identifica questa tendenza nella civiltà artistica moderna, con i pittori che amano dipingere "en plein air" ovvero all'aria aperta.
Arturo Tosi (Busto Arsizio, 25 luglio 1871 – Milano, 3 gennaio 1956) è stato un pittore italiano.
Antonio Asturi (Vico Equense, 2 novembre 1904 – Vico Equense, 3 gennaio 1986) è stato un pittore italiano. Artista autodidatta, dopo una breve esperienza futurista che definì come una sbandata, restò fedele alla pittura figurativa, profondamente influenzato dalla personalità del maestro napoletano Antonio Mancini. Antonio Mancini posò per lui nel 1930 poco prima della sua morte e restò talmente entusiasta che controfirmò il ritratto: Evviva chi l'ha fatto. Elegante ritrattista, raffigurò anche Vincenzo Migliaro, che controfirmò il suo ritratto con un Lusingato! così come il filosofo Benedetto Croce, Salvador Dalí, Filippo Marinetti, James Ensor, Arturo Tosi, Giorgio De Chirico, Luigi Einaudi, Arturo Toscanini, Giovanni Papini. Oltre agli oli, usò molto tempera, china e sanguigna. Tra i temi preferiti oltre ai ritratti, le splendide maternità. Nel primo periodo di produzione fino alla fine degli anni 50 utilizza prevalentemente la tecnica ad olio su tela o cartone incidendo la firma nel colore, il successo di pubblico e critica lo portò ad aumentare la sua produzione passando alla tecnica a tempera, che gli consentiva di creare più velocemente, Asturi in un'intervista lui stesso riferisce di aver eseguito quasi diecimila opere.Maestro molto prolifico ha prodotto migliaia di opere spesso su materiali di recupero, biglietti ferroviari, copertine di riviste ecc. Famosissima in tutto il mondo la tematica della carrozzella un soggetto molto richiesto anche all'estero. Alcune sue opere sono custodite all'interno del palazzo episcopale di Sorrento.