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Gli sciapodi (σκιάποδες — dal greco σκιά "ombra" e ποὑς "piede") o monopodi sono esseri mitologici dotati di una sola gamba e di un solo enorme piede, che si supponeva abitassero l'India. Con questo termine s'indicavano in epoca greca (ad esempio in Alcmane, ma anche in Erodoto) alcuni leggendari abitanti dell'India caratterizzati da un solo enorme piede, col quale all'occorrenza essi si sarebbero fatti ombra.
Il misantropo, anche nota col titolo originale di Dyskolos (in greco antico: Δύσκολος, Dýskolos) o come Il burbero o Il bisbetico o Il Selvatico, è una commedia di Menandro, l'unica che ci sia pervenuta pressoché completa (a parte piccole lacune) di tutta la cosiddetta Commedia Nuova dell'antica Grecia. Fu presentata per la prima volta nelle festività delle Lenee nel 317 a.C. e valse a Menandro il primo premio. Il titolo dell'opera allude al brutto carattere del protagonista Cnemone. Nel 1957 fu ritrovato un manoscritto su papiro (papiro Bodmer P4) dell'intero testo del Dyskolos, pubblicato due anni dopo. Il papiro è stato acquistato dal bibliofilo svizzero, Martin Bodmer, e studiato dal professor Victor Martin dell'Accademia di Ginevra. In Italia, alla scoperta del papiro, il filologo classico e papirologo Carlo Diano si accinse immediatamente a darne una ricostruzione filologica che, insieme alla traduzione, avrebbe dovuto essere pubblicata a metà del 1959, ma, per alcuni problemi logistici, fu data alle stampe solo a gennaio del 1960 (Menandro, il Dyskolos, ovvero il Selvatico, testo e traduzione a cura di Carlo Diano, Padova 1960), preceduta nell'ottobre del 1959 dal saggio Note in margine al Dyskolos di Menandro, un saggio sulla ricostruzione filologica del testo, dedicato al grecista tedesco e amico Wolfgang Schmid. L'argumentum della commedia fu stilato dal filologo Aristofane di Bisanzio, mentre la didascalia ci permette di sapere, oltre della vittoria alle Lenee, che l'attore protagonista era Aristodemo di Scafe (o Scarfe).
Eschilo, figlio di Euforione del demo di Eleusi (in greco antico: Αἰσχύλος, Aischýlos, pronuncia: [ai̯s.kʰý.los]; Eleusi, 525 a.C. – Gela, 456 a.C.), è stato un drammaturgo greco antico. Viene unanimemente considerato l'iniziatore della tragedia greca nella sua forma matura. È il primo dei poeti tragici dell'antica Grecia di cui ci siano pervenute opere per intero, seguito da Sofocle ed Euripide.
Il Confronto tra Aristofane e Menandro è l'epitome di un'opera più ampia di Plutarco, giuntaci nei suoi Moralia.