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Gregorio VII, nato Ildebrando di Soana (Soana, 1015 circa – Salerno, 25 maggio 1085), è stato il 157º papa della Chiesa cattolica dal 1073 alla morte. Inviato giovanissimo a studiare a Roma, entrò in contatto con i valori della riforma cluniacense probabilmente grazie agli insegnamenti di Lorenzo d'Amalfi e Giovanni Graziano, futuro papa Gregorio VI. Divenuto, sotto Papa Leone IX, consigliere papale, iniziò ad esercitare una fortissima influenza, tanto che si è spesso arrivati a parlare di "riforma gregoriana" per indicare quella trasformazione in atto nella chiesa del tempo. Il 22 aprile 1073 venne eletto papa per acclamazione, senza seguire le norme canoniche previste, suscitando critiche riguardo alla legittimità che perdureranno per tutto il suo pontificato. Durante il suo pontificato, Gregorio VII si spese energicamente per combattere la simonia, il nicolaismo e, soprattutto, nell'affermare il primato papale sul potere laico. Probabilmente nel 1075, scrisse il celebre Dictatus papae, una serie di 27 affermazioni riguardanti diritti e prerogative che nelle sue intenzioni dovevano essere attribuite al papa. La sua ferma intenzione a sottrarre al potere laico il diritto di investitura lo condusse ad uno scontro, passato alla storia come "lotta per le investiture", che lo vide contrapposto al re (e futuro imperatore) Enrico IV di Franconia, quest'ultimo desideroso, invece, di ripristinare l'autorità imperiale. La lotta sfociò in eventi drammatici e inediti, con Enrico che arrivò a destituire Gregorio e quest'ultimo a rispondere scomunicandolo. Emblematica la cosiddetta "umiliazione di Canossa" con la quale il giovane imperatore intendeva chiedere il perdono del papa. La lotta si concluse negativamente per Gregorio che fu costretto nel 1080 a fuggire da Roma e a mettersi in salvo a Salerno grazie alla protezione del normanno Roberto il Guiscardo. Gregorio morirà in esilio nel 1085, tuttavia la sua azione caparbia aveva oramai impattato profondamente sulla Chiesa e cambiato i rapporti di forza con il potere temporale. Considerato uno dei papi più importanti della storia, contribuì indiscutibilmente al formare l'assetto della Chiesa che, sostanzialmente, permane tutt'oggi, favorendo quel processo di trasformazione che la portò a configurarsi come una monarchia teocratica dal potere centralizzato. Il culto tributatogli sin dalla morte venne ratificato nel 1606 da papa Paolo V, che ne proclamò la santità. La memoria liturgica è il 25 maggio.
Gregorio III (Siria, 690 – Roma, 28 novembre 741) è stato il 90º papa della Chiesa cattolica, che lo venera come santo, dal 18 marzo 731 alla sua morte.
Papa Gregorio I, detto papa Gregorio Magno ovvero il Grande (Roma, 540 circa – Roma, 12 marzo 604), è stato il 64º vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica, dal 3 settembre 590 fino alla sua morte. La Chiesa cattolica lo venera come santo e dottore della Chiesa. Anche le Chiese ortodosse lo venerano come santo. Sebbene il suo pontificato si sia svolto in uno dei periodi più complicati a livello politico della storia italiana, conservò una incrollabile fiducia nella forza del Cristianesimo; anima tra le più luminose del Medioevo europeo, svolse il suo ministero racchiuso in un corpo minuto e sempre malato, ma dotato di una grandissima forza morale.
La chiesa dei Santi Andrea e Gregorio al Monte Celio, o anche San Gregorio Magno al Celio, è un luogo di culto cattolico del centro storico di Roma. Si trova sul Celio, di fronte al Palatino ed accanto al Circo Massimo.
L'Aquila (IPA: / lakwila/, , Aquila fino al 1863 e Aquila degli Abruzzi fino al 1939) un comune italiano di 69 377 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia e della regione Abruzzo. I nuclei di Amiternum e Forcona, i principali centri urbani anticamente presenti nella zona dell'odierna L'Aquila, hanno origini sabino-vestine, trovandosi presso il confine dei territori occupati dai due popoli italici. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, nella conca aquilana si formarono diversi piccoli agglomerati urbani, detti castelli, che secondo la leggenda si federarono per la fondazione della nuova citt nel 1254. Sotto il dominio asburgico dei secoli XVI-XVII visse un periodo di altalenante crescita economica che sar per bruscamente interrotta dal terremoto del 1703, che per molti anni riporter la citt nella decadenza. Conobbe infatti un nuovo sviluppo economico e culturale soltanto nell'Ottocento. Nonostante i forti terremoti del 1461, del 1703 e del 2009, in citt ancora presente un ampio patrimonio storico che mostra un primo strato medievale testimoniato soprattutto dalle Mura cittadine, uno rinascimentale che caratterizza numerosi palazzi e chiese e infine il barocco e il neoclassico delle ricostruzioni post sisma settecentesche.
I frati francescani dell'Immacolata (in latino Congregatio Fratrum Franciscanorum Immaculatae) sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio riconosciuto dalla Chiesa cattolica nel 1990. I membri di questa congregazione clericale pospongono al loro nome la sigla F.I.
Nella storia di Palermo sono molte le chiese demolite, scomparse, dismesse e sconsacrate. Sotto la dominazione araba si assiste alla conversione di numerose chiese in moschee. Con la successiva riconquista normanna sono ripristinati tutti i luoghi di culto. Con i Vespri siciliani si assiste a un rallentamento delle costruzioni religiose vedi la prima costruzione della chiesa di San Domenico. In epoca spagnola sono requisiti e demoliti moltissimi beni ecclesiastici per ricavare spazi edificabili e per tracciare il primo progetto urbanistico della città che prevede la realizzazione della principale arteria cittadina costituita dalla via Maqueda, in onore del Viceré di Sicilia Bernardino de Cárdenas y Portugal Duca di Maqueda, che interseca perpendicolarmente il primitivo Cassaro. Si assiste quindi alla demolizione di antiche strutture per l'edificazione di manufatti che costituiscono la quasi totalità dei tesori artistici che compongono attualmente il patrimonio storico e artistico di Palermo. Analogamente in epoca austriaca segue il riassetto della parallela via Roma. Il cosiddetto terremoto di Terrasini, del 1º settembre 1726, provocò danni in città. Anche i terremoti dell'8 settembre 1818, 24 febbraio 1819, 5 marzo 1823, con epicentri rispettivamente nelle Madonie, Castelbuono, Pollina provocano danni. I primitivi manufatti che raccordano l'Arcivescovado e la cattedrale metropolitana della Santa Vergine Maria Assunta, la basilica di San Francesco d'Assisi sono i luoghi di culto che subiscono i danni più rilevanti. Un numero elevato di chiese è demolito nel periodo a cavallo dell'Unità d'Italia per necessità urbanistiche e di viabilità, ad esempio per la costruzione del Teatro Massimo Vittorio Emanuele. Dal 1860 al 1891 furono perdute le seguenti chiese: Per il taglio e il completamento della via Roma dal 1895 al 1932 seguì la demolizione di aree edificate del rione Conceria e dei quartieri adiacenti (Stazzone, Santa Rosalia, Giardinaccio), con l'abbattimento di chiese, mura e palazzi. Altrettanti scempi sono perpetrati durante e dopo i bombardamenti del secondo conflitto mondiale che tuttora lasciano rase al suolo ampie porzioni di numerosi quartieri del ricchissimo centro storico palermitano, esempi i bombardamenti del 23 giugno 1940, 6 luglio 1941, 1 marzo - 16 e 17 aprile - 9 maggio - 29 e 30 giugno 1943. Per molte costruzioni nel dopoguerra è modificata la destinazione d'uso oppure è concordata la prolungata chiusura. Non mancano tuttavia esempi celebri di demolizioni avvenute al di fuori dei periodi elencati, come l'oratorio di Sant'Orsola demolito nel XVII secolo per le successive riedificazioni della chiesa di San Domenico o per le ricostruzioni di altre chiese, in seguito diversamente intitolate. Famoso è l'abbandono della struggente chiesa di Santa Maria dello Spasimo dovuta alla presunta insalubrità dei luoghi e ai disegni tattico-militari del XVI secolo, da cui derivò anche il fraudolento trasferimento in Spagna dello Spasimo di Sicilia, da molti anni adibita alle funzioni più disparate, è oggi destinata a sede di spettacoli pubblici. Peculiarità della maggior parte degli edifici di culto cittadini, dettata dalla particolare presenza di cavità e reti di gallerie nel sottosuolo, è la presenza di catacombe, eremi sotterranei, rifugi, luoghi di culto, tombe, cimiteri, cripte. In seguito l'aggiunta di colatoi, essiccatoi, locali per l'imbalsamazione e mummificazione, ovvero di spazi espressamente preposti al trattamento conservativo dei cadaveri. Interi aggregati costituiti da chiese in tutte le accezioni, cappelle, conventi / monasteri, oratori, chiostri, cortili, confraternite e similari, tutti luoghi deputati alla sepoltura di personale, confrati e patrocinatori. La necessità di fronteggiare emergenti e vasti aspetti sanitari, l'entrata in vigore dell'Editto di Saint Cloud, l'applicazione delle disposizioni in Italia nel 1806, posero fine all'inumazione dei corpi entro i recinti dei luoghi di culto. Solo in alcune strutture periferiche fu consentito lo sviluppo di impianti cimiteriali esterni. Per il merito, la caratura, l'operato, lo spessore di amati personaggi sono contemplate tuttavia delle deroghe che ai giorni nostri consentono d'accogliere le spoglie mortali del sacerdote Pino Puglisi temporaneamente nella cattedrale di Palermo (2013) e di Giovanni Falcone nel Pantheon degli "Uomini illustri" della chiesa di San Domenico (2015). Per l'insigne profilo normanno, nel 2015 alcuni monumenti simbolo e luoghi di culto della città sono stati dichiarati Patrimonio dell'Umanità e posti sotto la tutela dell'UNESCO.
Chiara d'Assisi, nata Chiara Scifi (Assisi, 16 luglio 1194 – Assisi, 11 agosto 1253), è stata una religiosa italiana, collaboratrice di Francesco d'Assisi e fondatrice dell'ordine delle Clarisse: fu canonizzata come santa Chiara nel 1255 da Alessandro IV nella cattedrale di Anagni. Il 17 febbraio 1958 fu dichiarata da Pio XII santa patrona della televisione e delle telecomunicazioni.