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Il pannello del Santo carmelitano imberbe, attribuito di Masaccio, è una delle quattro figurette (38x12 cm) già facenti parte del polittico di Pisa ed oggi conservate nello Staatliche Museen di Berlino. Gli altri tre sono il Sant'Agostino, il San Girolamo e il Santo carmelitano barbuto. L'opera, datata 1426, è una tempera su tavola a fondo oro.
Il Polittico di Pisa è un'opera di Masaccio, già dipinta per la chiesa del Carmine di Pisa ed oggi smembrata in più musei e parzialmente dispersa. Documentata dal 1426, è una tempera su tavola a fondo oro. Originariamente doveva essere composta da almeno cinque scomparti, organizzati su doppio registro, per dieci pannelli principali, dei quali se ne conoscono solo quattro. Altri quattro piccoli pannelli laterali e tre della predella (due dei quali con doppia scena) sono noti e oggi conservati agli Staatliche Museen di Berlino.
Nostra Signora del Monte Carmelo (o anche del Carmine, dal corrispondente spagnolo Virgen del Carmen) è uno dei titoli sotto cui viene invocata, essenzialmente in ambito cattolico, Maria, madre di Gesù. Il titolo del monte Carmelo ricorda l'eredità spirituale del profeta Elia, uomo contemplativo e strenuo difensore del monoteismo israelitico. A imitazione di Elia, nel XII secolo alcuni eremiti si ritirarono sul Carmelo con l'intento di dedicarsi al culto divino sotto il patrocinio della beata Vergine Maria, madre di Dio. Da tale comunità eremitica ebbe inizio l'ordine carmelitano, che promosse il culto di Maria con questo titolo. La Regina del Monte Carmelo è la patrona dei carmelitani e di coloro che si impegnano a vivere la spiritualità del Carmelo; è la protettrice di coloro che ne indossano lo scapolare ed è lo speciale sostegno delle anime del Purgatorio. Numerosi sono gli appellativi a lei rivolti: Fiore del Carmelo, Vite fiorita, Stella del mare, Gloria del Libano, Madre illibata, Vanto e decoro del Carmelo, Signora del suffragio, Regina delle anime purganti, Pioggia ristoratrice dalla siccità, Splendore del cielo. Nell'iconografia la Vergine è rappresentata con il Bambino Gesù in braccio, spesso con abito e scapolare bruni e mantello bianco, nell'atto di mostrare lo scapolare carmelitano. All'immagine di Maria sono spesso associate quelle dei santi dell'ordine o di anime purganti tra le fiamme. La sua memoria liturgica è fissata al 16 luglio.
Masaccio, soprannome di Tommaso di Ser Giovanni di Mòne di Andreuccio Cassài (Castel San Giovanni in Altura, 21 dicembre 1401 – Roma, giugno 1428), è stato un pittore italiano. Fu uno degli iniziatori del Rinascimento a Firenze, rinnovando la pittura secondo una nuova visione rigorosa, che rifiutava gli eccessi decorativi e l'artificiosità dello stile allora dominante, il gotico internazionale. Partendo dalla sintesi volumetrica di Giotto, riletta attraverso la costruzione prospettica brunelleschiana e la forza plastica della statuaria donatelliana, inserì le sue «figure vivissime e con bella prontezza a la similitudine del vero» (Vasari) in architetture e paesaggi credibili, modellandole attraverso l'uso del chiaroscuro. Bernard Berenson disse di lui «Giotto rinato, che ripiglia il lavoro al punto dove la morte lo fermò».