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Leonardo di ser Piero da Vinci (Anchiano, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519) è stato un inventore, artista e scienziato italiano. Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento, considerato uno dei più grandi geni dell'umanità, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell'arte e della conoscenza: fu infatti scienziato, filosofo, architetto, pittore, scultore, disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, botanico, musicista, ingegnere e progettista.
Il Cenacolo è un dipinto parietale ottenuto con una tecnica mista a secco su intonaco (460×880 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1494-1498 e realizzato su commissione di Ludovico il Moro nel refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano. Si tratta della più celebre rappresentazione dell'Ultima Cena, capolavoro di Leonardo e del Rinascimento italiano in generale. Nonostante ciò, l'opera - a causa della singolare tecnica sperimentale utilizzata da Leonardo, incompatibile con l'umidità dell'ambiente - versa da secoli in un cattivo stato di conservazione, cui si è fatto fronte, per quanto possibile, nel corso di uno dei più lunghi restauri della storia, durato dal 1978 al 1999 con le tecniche più all'avanguardia del settore. In oltre 17 anni, l'Olivetti (società finanziatrice del progetto dal 1982 al 1999) sostenne per il restauro un costo di circa 7 miliardi di lire.Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali gestisce il Museo del Cenacolo Vinciano tramite il Polo museale della Lombardia, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei. Nel 2019 è stato visitato da 445 728 persone, risultando essere il quindicesimo più visitato in Italia.
I Disegni grotteschi di Leonardo da Vinci, presenti in raccolte di grandi musei, sono creazioni di fisionomie dai tratti bizzarri e fantasiosi, che non trovavano riscontro con la realtà e rappresentano una caratteristica dell'arte leonardesca.
L'arte del Rinascimento si sviluppò a Firenze a partire dal Quattrocento al Cinquecento, e da qui si diffuse nel resto d'Italia e poi in Europa, fino ai primi decenni del XVI secolo, periodo in cui ebbe luogo il "Rinascimento maturo" con le esperienze di Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio.
A Firenze esistono numerosi affreschi e tavole monumentali con il tema dell'Ultima cena, detti anche Cenacoli, che, per la loro numerosità e ricchezza, rappresentano una sorta di storia trasversale della pittura fiorentina. Spesso al centro di piccoli o grandi musei, i cenacoli permettono un singolare percorso culturale in città attraverso realtà meno conosciute ma di grandissimo interesse culturale.
Il duomo di Milano, ufficialmente cattedrale metropolitana della Natività della Beata Vergine Maria (Dòmm de Milan in dialetto milanese, IPA: [ˈdɔm de miˈlãː]), è la cattedrale dell'arcidiocesi di Milano. Simbolo del capoluogo lombardo, e situato nell'omonima piazza al centro della metropoli, è dedicata a santa Maria Nascente. È la chiesa più grande d'Italia (la basilica di San Pietro, più grande, è infatti nel territorio della Città del Vaticano), la terza nel mondo per superficie, la sesta per volume. È sede della parrocchia di Santa Tecla nel duomo di Milano.
Per chiese di Milano si intendono gli edifici di culto cristiani della città di Milano.
Bernardino Capitelli (Siena, 1589 – 1639) è stato un pittore e incisore italiano del periodo barocco, famoso per le sue acqueforti. Secondo quanto scrive Patrizia Bonaccorso nel catalogo della mostra realizzata presso il Museo Civico di Siena nel 1985, il Capitelli sarebbe nato nel 1590, citando l'atto di morte in cui si dice che aveva 50 anni. Divenne allievo dapprima di Alessandro Casolani ed in seguito Rutilio Manetti e fra gli anni 1622 e 1637 fu attivo sia a Roma che a Siena. Fra le sue incisioni si distinguono un Ritratto di Alessandro Casolani, un Sant'Antonio da Padova (1637), un Matrimonio di Santa Caterina in stile Correggio, un notturno Riposo in Egitto in stile Rutilio Manetti e un Lot e le sue sorelle in stile Manetti. Ha anche decorato un "Cerere beve nella casa del vecchio" e una serie di dodici piatti della "Vita di S. Bernardino da Siena". Incise anche una serie di fregi e di bassorilievi, fra i quali, le nozze Aldobrandini da un antico dipinto. Capitelli superò i suoi limiti di disegnatore ed ottenne una posizione unica come incisore tenebrista in Italia. L'uso di forti contrasti fra luce e buio è una caratteristica dei lavori di Capitelli.
La basilica di San Lorenzo, il cui nome completo è basilica collegiata prepositurale di San Lorenzo Maggiore (nota in epoca paleocristiana come basilica palatina ed oggi anche come San Lorenzo alle Colonne), è una basilica cattolica di Milano. Tra le più antiche chiese della città, l'edificio fu ricostruito e modificato più volte nelle forme esterne conservando quasi completamente la primitiva pianta di epoca tardo-imperiale, che fu realizzata tra il 390 e il 410: assieme alle antistanti colonne di San Lorenzo, un tempo parte dell'antiportico dell'edificio, è considerata tra i maggiori complessi monumentali di epoca romana tardoimperiale di Milano, nel periodo in cui la città romana di Mediolanum (la moderna Milano) era capitale dell'Impero romano d'Occidente (ruolo che ricoprì dal 286 al 402). La basilica è inoltre ritenuta essere il primo edificio a simmetria centrale dell'Occidente Cristiano ed è una delle basiliche paleocristiane di Milano. Il primigenio nome basilica palatina, poi cambiato in "San Lorenzo", deriva dalla vicinanza del Palazzo imperiale romano di Milano, chiamato genericamente palatium. Il periodo tra l'XI e il XII secolo risultò molto travagliato per l'edificio: pesantemente rovinato da due incendi nel 1071 e nel 1075, la sua cupola crollò nel 1103, per poi essere di nuovo distrutta assieme a parte dell'edificio in un altro incendio nel 1124. La chiesa fu quindi ricostruita in forme romaniche pur conservando inalterato l'impianto interno originale. Se per tutto il Medioevo la basilica di San Lorenzo rimase un simbolo dell'eredità imperiale romana a Milano, nel Rinascimento il tempio divenne un simbolo dei canoni classici perduti ricercati dagli umanisti, nonché un celebre caso di studio per le soluzioni statiche adottate per reggere una cupola così monumentale, e fu studiata tra gli altri dal Bramante, Filarete, Leonardo e Giuliano da Sangallo. La pianta, la cui struttura è rimasta pressoché immutata dalla sua fondazione, è formata da un quadrato ed un cerchio sovrapposti, propriamente chiamato tetraconco, ovvero una pianta centrale di forma quadrata con quattro absidi, uno per lato. L'aula è quindi organizzata con una struttura concentrica alla pianta esterna a formare un deambulatorio attorno ad essa, quindi di forma ottagonale con pilatri triangolari traforati ed esedre porticate su due ordini orizzontali sovrapposti, in corrispondenza degli absidi: l'inferiore con pilastri di ordine dorico ed il superiore di ordine ionico che funge da matroneo. Dell'antica basilica paleocristiana sono giunte sino a noi la cappella di Sant'Aquilino e la cappella di Sant'Ippolito.