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La Chiesa cattolica (dal latino ecclesiastico catholicus, a sua volta dal greco antico καθολικός, katholikòs, cioè "universale") è la Chiesa cristiana che riconosce il primato di autorità al vescovo di Roma, in quanto successore dell'apostolo Pietro sulla cattedra di Roma. I suoi fedeli vengono chiamati cristiani cattolici. Formata da 24 Chiese sui iuris, la Chiesa latina in Occidente e 23 Chiese di rito orientale, che sono in comunione con il Pontefice, il nome richiama l'universalità della Chiesa fondata a partire dalla predicazione di Gesù Cristo e dei suoi Apostoli, costituita dal "Popolo di Dio" a sua volta formato da "tutte le nazioni della terra", la quale viene dichiarata sussistere in modo perfetto nella Chiesa cattolica visibilmente organizzata, e nella comunione dei battezzati (non macchiati dai peccati di eresia o di apostasia) senza tuttavia negare, almeno a partire dal Concilio Ecumenico Vaticano II, la presenza di elementi di verità nelle altre Chiese cristiane separate da essa con le quali ritiene invece di dover perseguire un'azione ecumenica e il riconoscimento di valori spirituali presenti nelle altre religioni. La formula latina subsistit in, impiegata dalla Lumen gentium, fu oggetto di molteplici interpretazioni e successivamente chiarita nel suo significato autentico dal dialogo fra la Conferenza episcopale spagnola e la Congregazione per la dottrina della fede, e nella dichiarazione Dominus Iesus. Tra le Chiese cristiane, secondo le statistiche, al 2007 contava il maggior numero di fedeli a livello mondiale, circa 1,2 miliardi, con un'alta percentuale in Europa e nelle Americhe.
L'organizzazione della Chiesa Cattolica è l'organizzazione e il governo della Chiesa Cattolica.
La storia del cristianesimo tratta della storia della religione cristiana e delle sue istituzioni in tutto il periodo che va dalle origini del cristianesimo nel I secolo fino ad oggi.
Il vetero-cattolicesimo è la dottrina cristiana professata dalle comunità cattoliche che si separarono dalla Chiesa cattolica romana nel 1869–1871 in opposizione alla proclamazione del dogma dell'infallibilità papale, promosso da papa Pio IX, e definito dal Concilio Vaticano I con la costituzione dogmatica Pastor Aeternus. L'espressione "vecchi cattolici" o "vetero-cattolici" fu usata per la prima volta nel 1853, in riferimento ad alcuni cattolici di Utrecht che si rifiutarono di riconoscere la legittimità del nuovo arcivescovo nominato dal papa. Queste comunità aderiscono all'Unione di Utrecht delle Chiese vetero-cattoliche.
La dottrina sociale della Chiesa Cattolica è l'insieme di principi, teorie, insegnamenti e direttive emanate dalla Chiesa cattolica in relazione ai problemi di natura sociale ed economica del mondo contemporaneo.
Il Catechismo della Chiesa cattolica è l'esposizione ufficiale della catechesi della Chiesa cattolica in una grande sintesi di tutta la sua dottrina cattolica. Venne approvato in prima stesura da papa Giovanni Paolo II con la costituzione apostolica Fidei Depositum (11 ottobre 1992) e in forma definitiva il 15 agosto 1997 con la lettera apostolica Laetamur Magnopere. All'interno di queste due lettere ci sono ulteriori dettagli su chi ha richiesto questo nuovo catechismo, perché è stato richiesto e come si sono svolti i lavori della commissione, nonché del suo valore dottrinale.
Il matrimonio è uno dei sette sacramenti della Chiesa cattolica. Allo stesso modo è considerato dalla Chiesa ortodossa. Le comunità riformate, invece, seguendo la tesi di Martin Lutero, celebrano il matrimonio ma non lo considerano un sacramento. Secondo il Codice di diritto canonico il matrimonio è «il patto con cui l'uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole», che «è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento».I Padri della Chiesa già nei primi secoli erano d'accordo nell'affermare che il matrimonio cristiano sia diverso da quello dei pagani. " ...Le testimonianze danno un'univoca risposta, cioè che questo è una cosa sacra e la sua dignità è stata costituita da Cristo." Così Tertulliano (il quale lo definisce numerose volte sacramentum e indissolubile), Origene, sant'Ambrogio, san Girolamo, Zeno di Verona, sant'Agostino, san Giovanni Crisostomo. Dal IV secolo si trovano anche documenti con preghiere e benedizioni matrimoniali impartite da sacerdoti o vescovi. Per tutto il primo millennio non vi era comunque obbligo della presenza di un sacerdote. Dall'XI secolo comincia invece una celebrazione regolata "in facie ecclesiae". Nel 1184, con il Concilio di Verona si trova il matrimonio elencato tra i sacramenti della Chiesa, la cui amministrazione era regolamentata dalle leggi ecclesiastiche: come già nel diritto romano, esso era piuttosto un patto privato, un contratto stipulato tra gli interessati e le rispettive famiglie, che poi in un secondo momento poteva essere benedetto da un sacerdote, tanto che si hanno prove documentate fino al IX secolo che il matrimonio era ancora molto simile a quello contratto nell'antica Roma. Solo nel 1215, nel corso del Concilio Lateranense IV la Chiesa cattolica regolamentò la liturgia per il matrimonio e gli aspetti giuridici relativi ad esso.
Con casi di pedofilia all'interno della Chiesa cattolica – ovvero abusi sessuali su minori o possesso di materiale pedopornografico da parte di vescovi, sacerdoti, religiosi e catechisti appartenenti alla Chiesa cattolica – si intende una serie di episodi che hanno riscosso una vasta eco mediatica e una considerevole attenzione da parte dell'opinione pubblica internazionale a partire dal 2002 e in particolare tra il 2009 e il 2010.
L'anglicanesimo o anglicanismo è una confessione che si pone a metà strada (Via Media) tra il cristianesimo cattolico e quello protestante, e che ebbe origine nel XVI secolo con la separazione della Chiesa d'Inghilterra dalla Chiesa cattolica durante il regno di Enrico VIII. Comprende chiese che sono storicamente legate ad essa ed altre con credenze, pratiche di culto e strutture affini, sebbene non identiche. La parola anglicano ha avuto origine da ecclesia anglicana, una frase latina risalente al 1246 che significa "chiesa inglese". Gli aderenti all'anglicanesimo sono chiamati anglicani. La maggioranza di loro fa parte delle chiese aderenti alla Comunione Anglicana internazionale. C'è tuttavia un certo numero di chiese al di fuori della Comunione Anglicana che si autodefiniscono anglicane e sono quelle legate all'anglicanesimo continuo", su posizioni conservatrici. Il rappresentante di Dio in terra nella religione anglicana è di fatto il sovrano della corona inglese, il cui successore corrisponde all’erede del trono. Il protestantesimo anglicano è sostanzialmente una fusione di elementi luterani e calvinisti e in parte anche cattolici, fondato sul Vangelo di Gesù Cristo, sulle tradizioni della chiesa apostolica, sulla successione apostolica ("episcopato storico") e sugli insegnamenti dei padri della Chiesa. Secondo un'immagine che viene fatta risalire a Richard Hooker, esso poggia su un "triplice piedistallo": Sacre Scritture, tradizione e ragione. L'anglicanesimo costituisce uno dei maggiori rami del cristianesimo occidentale, avendo definitivamente dichiarato la sua indipendenza dal Romano Pontefice con l'insediamento al trono di Elisabetta I. Molti dei nuovi formulari anglicani della metà del XVI secolo corrispondevano strettamente a quelli del protestantesimo riformato contemporaneo. Queste riforme all'interno della Chiesa d'Inghilterra vennero acquisite e adattate al culto anglicano dall'allora arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer, con la scrittura e pubblicazione di testi anglicani importantissimi, cioè il Book of Common Prayer e i Trentanove articoli di religione, a cui susseguì uno slittamento teologico e liturgico verso posizioni intermedie tra le due maggiori tradizioni protestanti emergenti, vale a dire il luteranesimo e il calvinismo. Entro la fine del XVI secolo, il mantenimento nell'anglicanesimo di molte forme liturgiche tradizionali e dell'episcopato venne visto come inaccettabile dagli anglicani che promuovevano i principi protestanti più radicali, mentre nei secoli successivi alcuni teologi ed ecclesiastici anglicani, come Edward Bouverie Pusey e John Henry Newman, auspicarono un riavvicinamento al culto cattolico, in parte dividendosi dalla Chiesa d'Inghilterra e in parte formando l'anglo-cattolicesimo. Questo costituisce però una minoranza nell'anglicanesimo, come - su un fronte dottrinale diverso - il movimento della "Broad Church" (Chiesa larga) che, riprendendo il latitudinarismo anglicano del '600, ha sviluppato dalla seconda metà dell'800 posizioni critiche nei confronti della interpretazione dogmatica dei "credi" e di un uso pedissequo del Book of Common Prayer, sostenendo l'importanza della ricerca religiosa e del confronto costruttivo con altre tradizioni cristiane e non-cristiane.