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La chimera è un romanzo storico di Sebastiano Vassalli ambientato nel Piemonte del Seicento. Pubblicato nel 1990, vinse lo stesso anno il Premio Strega e il Premio Napoli, risultando finalista anche al Premio Campiello. Rivisitando il passato, l'Autore non ne propone un'immagine idealizzata, ma al contrario lo rivisita nelle sue urgenze e nelle sue tensioni cruciali, facendo emergere quel tempo come "pieno di attualità", quindi specchio autentico dell'esistenza dei lettori. Il termine "Chimera" del titolo si riferisce al Monte Rosa così come lo si vede dalla pianura della provincia novarese, ma è anche un rimando all'omonima poesia di Dino Campana:
La Chimera di Arezzo è un bronzo etrusco, probabilmente opera di un'équipe di artigiani attiva nella zona di Arezzo, che combinava modello e forma stilistica di ascendenza greca o italiota all'abilità tecnica fornita da maestranze etrusche. È conservata presso il Museo archeologico nazionale di Firenze ed è alta 78,5 cm. È il simbolo del Quartiere di Porta del Foro, uno dei quattro quartieri della Giostra del Saracino di Arezzo. Il gruppo scultoreo in bronzo rappresenta un leone in posizione aggressiva a bocca aperta e con artigli estroflessi, con una testa di capra che nasce dalla schiena e un serpente a posto della coda che aggredisce mordendo uno dei corni della capra.
La chimera (in greco antico: Χίμαιρα, Chímaira) è un mostro leggendario nella mitologia greca, in quella romana e in quella etrusca formato con parti del corpo di animali diversi.