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Sotto la definizione generica di nervino, in inglese nerve agents, si comprendono degli aggressivi chimici volatili organofosfati impiegati a uso bellico. Il loro effetto tossico, spesso letale, si basa sull'inattivazione transitoria (gli agenti più datati), o irreversibile (i composti di più recente introduzione), dell'enzima acetilcolinesterasi, che degrada l'acetilcolina. L'acetilcolina media la trasmissione degli impulsi dal sistema nervoso al muscolo nella placca neuromuscolare, e all'interno del sistema nervoso stesso (sinapsi colinergiche). Come antidoto contro l'intossicazione da nervino vengono utilizzate alcune ossime quali la pralidossima; inoltre alcuni competitori recettoriali per l'acetilcolina, come l'atropina, possono, inibendone l'effetto, limitare i danni causati dai nervini e salvare così la vita agli intossicati. L'atropina, sostanza ricavata dai frutti d'una pianta (l'Atropa belladonna), antagonizzando - a livello di recettore colinergico - l'effetto dell'acetilcolina non più distrutta dall'enzima inibito dal nervino, limita gli effetti dell'avvelenamento.
Gli anticoagulanti orali diretti o DOAC dall'inglese direct-acting oral anticoagulants, anche NOAC Non-vitamin K oral anticoagulants precedentemente denominati nuovi anticoagulanti orali (NAO) sono una classe di farmaci anticoagulanti diversi da quelli tradizionali (eparina e warfarin) perché agiscono direttamente sui fattori della coagulazione: la trombina (o fattore II) oppure il fattore Xa. Distinguiamo dunque: inibitori diretti della trombina (in inglese: Direct thrombin inhibitors (DTIs)inibitori diretti del fattore Xa (in inglese: Direct Xa inhibitors (DTIs) Come detto gli anticoagulanti tradizionali bloccano la coagulazione in maniera indiretta, infatti l'eparina blocca il fattore Xa attraverso il legame con l'antitrombina III, il warfarin e gli altri coumarinici, la bloccano invece antagonizzando l'azione della vitamina K. Gli anticoagulanti orali diretti sono una classe di farmaci indicati per la prevenzione dell'ictus ed embolia sistemica nella fibrillazione atriale non valvolare (FANV).Questa classe di farmaci anticoagulanti agisce direttamente sul Fattore X della cascata della coagulazione, senza l'utilizzo dell'antitrombina come mediatore. Le molecole utilizzate in Italia con l'approvazione dell'AIFA sono tre; il Rivaroxaban e l'Apixaban clinicamente attive perché inibiscono il fattore X e il Dabigatran che agisce selettivamente inibendo la trombina. Al 2017, l'Edoxaban inibitore diretto del fattore Xa della Daiichi Sankyo, è in commercio in Italia col nome di Lixiana e Savaysa.Questi farmaci sono clinicamente concorrenti dei più datati antagonisti della vitamina K (warfarin, acenocumarolo, detti anche AVK), che sono attivi, però, su diversi livelli della cascata della coagulazione, agendo sulla sintesi di vari fattori della coagulazione (II, VII,IX, X) nel fegato.