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In astronomia, la classificazione stellare la classificazione delle stelle sulla base del loro spettro. La classe spettrale di una stella assegnata a partire dalla sua temperatura superficiale, che pu essere stimata mediante la legge di Wien in base alla sua emissione luminosa. Un ulteriore indicatore della temperatura della stella costituito dallo stato di ionizzazione della sua fotosfera: poich i tipi di eccitazione atomica prominenti all'interno della fotosfera dipendono dalla temperatura, questa pu essere studiata facendo diffrangere la luce proveniente dalla stella in un reticolo di diffrazione e ottenendo uno spettro in cui appaiono le linee di assorbimento corrispondenti agli ioni di determinati elementi chimici. La presenza di certi elementi chimici nello spettro di assorbimento indica che la temperatura tale da causare l'eccitazione di questi elementi. Se d'altra parte un numero elevato di linee suggerisce una certa temperatura, ma le linee di un particolare elemento sono troppo deboli o troppo marcate per quella temperatura, ci pu indicare che la fotosfera dell'astro ha una composizione chimica inusuale. La maggior parte delle stelle classificata usando le lettere O, B, A, F, G, K e M (in lingua inglese stata coniata una frase per ricordarsi facilmente questa scala: "Oh Be A Fine Girl/Guy, Kiss Me"; Oh, sii una ragazza/un ragazzo gentile, baciami): le stelle di tipo O sono le pi calde, le altre lettere sono assegnate a stelle via via meno calde, fino a quelle pi fredde di classe M. uso descrivere le stelle di classe O come "blu", quelle di classe B come "azzurre", quelle di classe A come "bianche", quelle di classe F come "bianco-gialle", quelle di classe G come "gialle", quelle di classe K come "arancioni" e quelle di classe M come "rosse". Tuttavia i colori che appaiono all'osservatore possono differire da questi in ragione delle condizioni di osservazione e delle caratteristiche della stella osservata. L'attuale ordine non alfabetico deriva da un precedente schema classificatorio che utilizzava tutte le lettere dalla A alla O; alcune delle classi originali furono conservate, ma riordinate secondo la temperatura quando la relazione fra le classi e la temperatura superficiale delle stelle divent chiara; inoltre alcune classi vennero eliminate perch doppioni di altre. Nell'attuale schema di classificazione (la classificazione di Morgan-Keenan) ogni classe divisa in dieci sottoclassi numerate da 0 a 9. Pi il numero basso, maggiore la temperatura della stella. Per esempio, la classe F0 raccoglie le stelle di classe F pi calde e quindi pi vicine a quelle di classe A. L'altra dimensione inclusa nella classificazione di Morgan-Keenan quella della classe di luminosit espressa dai numeri romani I, II, III, IV e V. Tale classe assegnata sulla base della larghezza di certe linee di assorbimento nello spettro della stella che si scoperto essere collegata con la densit superficiale della stella stessa. Poich nel corso della loro evoluzione le stelle aumentano il loro volume e di conseguenza diminuiscono la loro densit , queste classi ci indicano anche lo stato evolutivo della stella. La classe I racchiude le stelle supergiganti, la classe III le stelle giganti e la classe V le stelle nane o, pi appropriatamente, di sequenza principale. Il Sole appartiene alla classe G2 V. La stella pi brillante del cielo notturno Sirio, appartenente alla classe A1 V.
La classificazione sismica dell'Italia è la suddivisione del territorio della Repubblica Italiana in specifiche aree, caratterizzate da un comune rischio sismico. Attualmente la classificazione sismica del territorio italiano in zone è rimasta esclusivamente per aspetti statistici ed amministrativi. Con la normativa entrata in vigore nel 2009 (NTC08), all'indomani del terremoto che interessò la città de L'Aquila, ai fini della progettazione antisismica si usa una nuova metodologia di calcolo basata su un approccio statistico puntiforme. Ogni punto del territorio italiano è caratterizzato da un preciso valore di accelerazione al suolo (PGA o Accelerazione di picco al suolo) in funzione di un tempo di ritorno (ossia un valore probabilistico).
In biologia, la classificazione è un concetto che si riferisce alle modalità con le quali i biologi raggruppano, sistemano e categorizzano le varie entità al cui fondamento si trovano le specie di organismi viventi e fossili. Classificare gli oggetti vuol dire riunirli in categorie in base a quello che hanno in comune; la gerarchia delle classi di suddivisione definisce uno schema di classificazione formato da diversi livelli. A partire dal sistema di Linneo (1707-1778), istituito con la pubblicazione del Systema naturae con il quale cercò di riunire le specie in base alle caratteristiche morfologiche condivise, questi raggruppamenti furono ininterrottamente riesaminati e rimaneggiati perfezionandoli, fino a quando essi furono riletti secondo le teorie evoluzioniste di discendenza filogenetica proposte da Charles Darwin. La classificazione scientifica è un risultato delle scienze evolutive e deriva in parte dalla tassonomia e dalla sistematica, oltre che da tutti gli studi e le ricerche condotte per indagare sui viventi, sia dalla biologia sia da altre discipline scientifiche.
La classificazione ICD (dall'inglese International Classification of Diseases; in particolare, International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death) è la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS-WHO). L'ICD è uno standard di classificazione per gli studi statistici ed epidemiologici, nonché valido strumento di gestione di salute e igiene pubblica. È oggi alla decima edizione (ICD-10), approvata nel 1990 durante la 43ª Assemblea mondiale della sanità dell'OMS e utilizzata a partire dal 1994. È stata approvata la versione 10 CM in USA, che consiste in una modificazione della ICD 10, definita fatturabile, e cioè utilizzabile per i rimborsi che le assicurazioni pagano ai servizi sanitari. La versione IDC 11 è stata presentata nel 2018 ma non è ancora entrata in vigore https://icd.who.int/en La prima redatta fu una lista di cause di morte, adottata dall'Istituto Statistico Internazionale nel 1893. Nel 1948 vengono incluse anche le cause di morbosità. Per giugno 2018 è prevista la pubblicazione ufficiale dell'undicesima edizione (ICD-11).