Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Gli Etruschi (in etrusco: Ràsenna, 𐌀𐌍𐌍𐌄𐌔𐌀𐌓, o Rasna, 𐌀𐌍𐌔𐌀𐌓) furono un popolo dell'Italia antica vissuto tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C. in un'area denominata Etruria, corrispondente all'incirca alla Toscana, all'Umbria occidentale e al Lazio settentrionale e centrale, con propaggini anche a nord nella zona padana, nelle attuali Emilia-Romagna, Lombardia sud-orientale e Veneto meridionale, all'isola della Corsica, e a sud, in alcune aree della Campania. La fase più antica della civiltà etrusca è la cultura villanoviana, attestata a partire dal IX secolo a.C., che deriva, a sua volta, dalla cultura protovillanoviana (XII - X secolo a.C.). La civiltà etrusca ebbe una profonda influenza sulla civiltà romana, fondendosi successivamente con essa al termine del I secolo a.C. Questo lungo processo di assimilazione culturale ebbe inizio con la data tradizionale della conquista della città etrusca di Veio da parte dei Romani nel 396 a.C. e terminò nel 27 a.C., primo anno del principato di Ottaviano, con il conferimento del titolo di Augusto.
L'assedio di Roma da parte di Lars Porsenna si svolse nel 508/507 a.C., negli anni subito dopo la fine della monarchia, tra l'esercito romano guidato dai consoli e il lucumone della città etrusca di Chiusi. I Romani, secondo una parte della tradizione, sembra riuscirono a mantenere la loro indipendenza, costringendo Porsenna a ritirarsi.
Nella civiltà etrusca, a partire dall'VIII secolo a.C. (fase orientalizzante, caratterizzata dal contatto con i coloni greci) le divinità, che fino a quel momento erano concepite come semplici entità dalla forma vaga ed imprecisa, assumono un aspetto antropomorfo. Si assiste, così, alla nascita di un pantheon etrusco, costituito per lo più da divinità mutuate dalla mitologia greca, ma affiancate anche da qualche divinità indigena, ovvero nazionale, come quella di Voltumna, che non trova nessuna corrispondenza tra gli dèi dell'Olimpo. Quando gli Etruschi furono sottomessi al dominio di Roma, questa ne assorbì anche la mitologia. Molte delle divinità elencate di seguito, infatti, si sono integrate nella mitologia romana. La trinità principale è composta da Tinia, Uni e Menrva.
Il mausoleo di Porsenna è un edificio leggendario che fu descritto da Marco Terenzio Varrone. Sarebbe stato costruito per raccogliere il corpo dell'anch'esso leggendario lucumone Porsenna, sovrano della città di Chiusi. La descrizione del mausoleo di Varrone non ha raggiunto i nostri giorni, ma era conosciuta da Plinio il Vecchio, che la citò nella scrittura della sua Naturalis Historia, perché comprendeva la descrizione di un labirinto all'interno del mausoleo. Siccome Plinio e Varrone collocarono il mausoleo al di sotto dell'abitato di Chiusi (sub urbe Clusio), un intreccio di cunicoli, scoperti nel ventesimo secolo e attualmente visitabili, simili ai "bottini di Siena", che conducono alle cisterne di raccolta dell'acqua piovana posizionate sotto la città di Chiusi, è stato erroneamente chiamato labirinto di Porsenna, come se esso fosse stato il labirinto del suo mausoleo.
L'etrusco è una lingua che fu parlata e scritta dagli Etruschi. Era diffusa in diverse zone d'Italia: principalmente in Etruria (odierne Toscana, Umbria occidentale e Lazio settentrionale e centrale), ma anche in alcune aree della Pianura padana, nelle attuali Emilia-Romagna e Lombardia, dove gli Etruschi furono sconfitti dai Galli, e in alcune zone della Campania, dove furono assorbiti dai Sanniti.
Lars Porsenna (VI secolo a.C. – V secolo a.C.) è stato un lucumone etrusco della città di Chiusi, passato alla storia per il suo intervento militare contro Roma, secondo la tradizione, in supporto del re Tarquinio il Superbo che era stato estromesso dal potere dalla proclamazione della repubblica. Non esistono date certe per il suo regno ma la tradizione romana lo pone intorno alla fine del VI secolo a.C.. Alcune fonti (quali Plinio il Vecchio, Dionigi di Alicarnasso e Floro) lo definiscono re d'Etruria, forse in riferimento ad un suo possibile ruolo di capo militare della dodecapoli etrusca.
Il Labirinto di Porsenna è costituito da una serie di cunicoli sotterranei posti sotto l'abitato antico di Chiusi, in particolare sotto piazza del Duomo, la cattedrale e gli edifici circostanti. Vi si accede dal Museo della cattedrale, con lo stesso biglietto.
La data della fondazione di Roma o Natale di Roma, è stata fissata al 21 aprile dell'anno 753 a.C., 1 AUC, dal letterato latino Varrone, sulla base dei calcoli effettuati dall'astrologo Lucio Taruzio. Altre leggende, basate su altri calcoli indicano date diverse. In realtà Varrone conosceva bene la Grecia e come tutti i Romani del primo secolo a.C. aveva numerose date tra le quali scegliere per fissare la fondazione di Roma. Scelsero il 753 a.C. poiché si collegava alla nascita della democrazia ateniese, che avvenne appunto con l'inizio della nomina degli arconti decennali e poi annuali ad Atene.I Romani avevano elaborato un complesso racconto mitologico sulle origini della città e dello stato; il racconto ci è giunto con le opere storiche di Tito Livio, Dionigi di Alicarnasso, Plutarco e le opere poetiche di Virgilio e Ovidio, quasi tutti vissuti nell'età augustea. In quest'epoca le leggende, riprese da testi più antichi, vengono rimaneggiate e fuse in un racconto unitario, nel quale il passato viene interpretato in funzione delle vicende del presente. I moderni studi archeologici, che si basano su queste e su altre fonti scritte, nonché sugli oggetti e sui resti di costruzioni rinvenuti in vari momenti negli scavi, tentano di ricostruire la realtà storica che sta dietro il racconto mitico, nel quale man mano si sono andati riconoscendo elementi di verità. Secondo la storiografia moderna, Roma non fu fondata con un atto volontario ma, come altri centri coevi dell'Italia centrale, dalla progressiva riunione di villaggi sparsi, con un fenomeno detto sinecismo.
Ab urbe condĭta libri CXLII (cioè I 142 libri dalla fondazione della Città, dove "la Città", per antonomasia, è Roma), o semplicemente Ab Urbe condita, in italiano anche Storia di Roma, e talvolta Historiae (ossia Storie), è il titolo, derivato dai codici (vedi Ab Urbe condita), con cui l'autore, lo storico latino Tito Livio, indica l'estensione e l'argomento della sua opera: la storia narrata a partire dalla fondazione di Roma. L'opera comprendeva in origine i 142 libri eponimi, dei quali si sono conservati i libri 1–10 e 21–45 (l'ultimo mutilo) e scarsi frammenti degli altri (celebri quelli relativi alla morte di Cicerone col giudizio di Livio sull'oratore, tramandati da Seneca il vecchio).