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Vittorio Scialoja (Torino, 24 aprile 1856 – Roma, 19 novembre 1933) è stato un giurista e politico italiano. Studioso di diritto romano, è stato Ministro della Giustizia nel 1909 e Ministro degli Esteri nel 1919.
Le Istituzioni di Giustiniano (in latino: Institutiones) sono un'opera didattica in 4 libri voluta dall'imperatore Giustiniano e rappresenta una delle parti di cui si compone il Corpus iuris civilis. La realizzazione materiale dell'opera è da attribuire ai giuristi Triboniano, Teofilo e Doroteo, ai quali Giustiniano affidò il compito di redigere un'operetta elementare destinata agli studenti del diritto nelle scuole dell'impero. L'opera venne pubblicata il 21 novembre 533 con la costituzione Imperatoriam.
Flavio Pietro Sabbazio Giustiniano (in latino: Flavius Petrus Sabbatius Iustinianus, pronuncia classica o restituta: [ˈflaːwɪ.ʊs ˈpɛ.t̪rʊs ˈsab.ba.t̪ɪ.ʊs juːs.t̪ɪ.nɪˈaːnʊs; Tauresio, 482 – Costantinopoli, 14 novembre 565), meglio noto come Giustiniano I il Grande, è stato un imperatore bizantino, dal 1º agosto 527 sino alla sua morte. Governò assieme alla moglie Teodora fino a quando rimase vedovo (548). Giustiniano, ultimo imperatore bizantino educato nel seno di una famiglia di lingua e cultura latine, è considerato uno dei più grandi sovrani di età tardo-antica e altomedievale. Il suo governo coincise con un periodo d'oro per l'Impero romano d'Oriente, dal punto di vista civile, economico e militare. Nell'ambito della Restauratio Imperii, le vittoriose campagne dei generali Belisario e Narsete permisero il ricongiungimento all'Impero di parte dei territori dell'Occidente romano; venne portato a compimento un progetto di edilizia civile che ha lasciato opere architettoniche di eccezionale importanza come la chiesa di Hagia Sophia a Costantinopoli; il patronato imperiale diede inoltre nuova linfa alla cultura, con la fioritura di celebri storici e letterati, fra cui Procopio di Cesarea, Agazia, Giovanni Lido e Paolo Silenziario. La maggiore eredità lasciata da Giustiniano è la raccolta normativa del 535, poi conosciuta come Corpus iuris civilis, una compilazione omogenea della legge romana che è tutt'oggi alla base del diritto civile, l'ordinamento giuridico più diffuso al mondo. In occidente, il Corpus iuris venne preso come testo di riferimento solo a partire dal Basso Medioevo, dato che nell'Alto Medioevo sia sul diritto germanico sia sul diritto in uso presso le genti di espressione e cultura latine, ebbe maggiore influenza il Codex Theodosianus, emanato nel periodo di costituzione dei regni romano-barbarici entro un Impero d'Occidente in pieno smembramento. La peste che, durante il regno di Giustiniano, colpì lo Stato bizantino e l'intero bacino mediterraneo segnò la fine di un'epoca di splendore.
Con diritto romano si indica l'insieme delle norme che hanno costituito l'ordinamento giuridico romano per circa tredici secoli, dalla data convenzionale della Fondazione di Roma (753 a.C.) fino alla fine dell'Impero di Giustiniano (565 d.C.). Infatti, tre anni dopo la morte di Giustiniano l'Italia fu invasa dai Longobardi: l'impero d'Occidente si dissolse definitivamente e Bisanzio, formalmente imperiale e romana, si allontanò sempre più dall'eredità dell'antica Roma e della sua civiltà (anche giuridica). L'importanza storica del diritto romano si riflette ancora oggi in una lista di termini legali latini. Infatti, dopo la dissoluzione dell'Impero romano d'Occidente, il Codice giustinianeo rimase in effetti nell'Impero romano d'Oriente, conosciuto come Impero bizantino (331–1453). Dal VII secolo il linguaggio legale in Oriente fu il greco. Il diritto romano definisce un sistema legale applicato nella maggior parte dell'Europa occidentale fino alla fine del XVIII secolo. In Germania, il diritto romano venne utilizzato più a lungo sotto il Sacro Romano Impero (963–1806). Il diritto romano servì inoltre come base per la pratica legale attraverso l'Europa occidentale continentale, così come nella maggior parte delle colonie delle nazioni europee, inclusa l'America latina e pure l'Etiopia. Il sistema inglese e nord americano della common law venne influenzato anche dal diritto romano, in particolare nel loro glossario giuridico latineggiante.Anche la parte orientale dell'Europa venne influenzata dalla giurisprudenza del Corpus Iuris Civilis, specialmente nei paesi come la Romania medievale che creò un nuovo sistema, un mix del diritto romano e locale. L'Europa orientale fu inoltre influenzata dal diritto medievale bizantino.
Il Digesto (latino Digesta o Pandectae) è una compilazione in 50 libri di frammenti di opere di giuristi romani realizzata su incarico dell'imperatore Giustiniano I. Promulgato il 16 dicembre 533 con la costituzione imperiale bilingue Tanta o Δέδωκεν entrò in vigore il 30 dicembre dello stesso anno. Il Digesto è una parte del Corpus iuris civilis, una raccolta di materiale normativo e giurisprudenziale: il nome digesto deriva dal titolo delle raccolte effettuate da giuristi privati che utilizzavano appunto questo termine per indicare le antologie ragionate di iura. Le altre parti sono le Institutiones e il Codex. Una quarta parte, le Novellae Constitutiones, fu aggiunta successivamente. Il termine "Digesto" deriva dal latino digestus, participio perfetto del verbo digerere: "disporre classificando gli argomenti in modo ordinato"; i Digesti sono detti anche "Pandette", dal greco πανδέκται, "onnicomprensivi, riguardanti qualsiasi materia", per indicare la completezza delle norme della raccolta.
Il Codice napoleonico (in lingua francese Code civil des français o Code Napoléon) è il codice civile attualmente in vigore in Francia ed uno dei più celebri del mondo, così chiamato perché voluto da Napoleone Bonaparte, servendo da modello, influenzando tutti i codici successivi ed esercitando una notevole influenza in numerosi paesi al mondo. Redatto da una commissione nominata da Napoleone ad inizio '800, venne emanato il 21 marzo 1804 ed è ricordato ancora oggi per essere stato il primo codice civile moderno, introducendo chiarezza e semplicità delle norme giuridiche e soprattutto riducendo a unità il soggetto giuridico; sia in Austria che in Francia c'erano già state precedenti codificazioni in materia penale (es: il codice penale francese del 1791).
Il codice di diritto canonico (abbreviato in CIC o anche CJC, dal titolo latino Codex iuris - o juris - canonici), è il codice normativo della Chiesa cattolica di rito latino. Il nuovo CIC è stato promulgato da Giovanni Paolo II il 25 gennaio 1983 ed è entrato in vigore il 27 novembre dello stesso anno.
Nell'ordinamento giuridico italiano il codice civile italiano un corpo organico di disposizioni di diritto civile e di norme giuridiche di diritto processuale civile di rilievo generale (es. libro VI - titolo IV) e di norme incriminatrici (es. libro V - titolo XI). La versione attualmente in vigore stata emanata con il Regio decreto 16 marzo 1942, n. 262, in materia di "Approvazione del testo del Codice civile", e simbolicamente entrato in vigore il 21 aprile dello stesso anno (in riferimento dalla data convenzionale della fondazione dell'antica Roma) costituisce, insieme alle leggi speciali, una delle fonti del diritto civile italiano in quanto ancora vigente nell'attuale Repubblica Italiana.
Un codice, nel diritto, è la denominazione che normalmente designa una raccolta di disposizioni di legge disciplinanti una certa materia giuridica.