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Senigallia (S'nigaja in dialetto gallo-piceno) è un comune italiano di 44 247 abitanti della provincia di Ancona nelle Marche. È una nota località turistica. La zona di Senigallia costituisce il confine linguistico fra le lingue gallo-italiche e i dialetti italiani mediani.
Intorno alla metà del XV secolo si sviluppò in Italia un nuovo tipo di spettacolo teatrale, la commedia dell’arte, destinata ad ottenere un successo strepitoso e a dilagare nel secolo successivo in tutta Europa, per poi esaurirsi verso la fine del XVII secolo. Una compagnia di comici era formata da sei o sette elementi: tranne gli innamorati e pochi altri personaggi, tutti gli altri indossavano vistose maschere che li rendevano immediatamente riconoscibili agli occhi del pubblico. Nella commedia dell'arte esistevano le maschere, perché i personaggi avevano dei caratteri fissi: Pantalone era il vecchio brontolone e avaro; Arlecchino o il servo sciocco o astuto come Brighella. La commedia dell'arte piaceva molto. Le compagnie italiane, molto brave, venivano chiamate a recitare anche all'estero, alle corti d'Europa; sebbene antiletteraria, la Commedia dell'Arte influenzò drammaturghi come Shakespeare e Molière e poi lo stesso Goldoni, che con la sua riforma del teatro eliminò il cattivo gusto della commedia dell'arte, abolì gradualmente l'uso delle maschere e sostituì il canovaccio con un copione. Ma la ragione della riforma si posava sull'impianto stesso della commedia dell'arte e sulla visione del reale che proponeva. Il bisogno di una riforma nasce già nello spirito del razionalismo arcadico che aspirava alla semplicità, all'ordine razionale, al buon gusto. Già in ambito arcadico erano nati tentativi di riforma da parte di alcuni autori toscani (Giovan Battista Fagiuoli, Iacopo Angelo Nelli, Girolamo Gigli) ma i loro tentativi erano solo letterari e confinati nel chiuso delle Accademie. Goldoni però non era un letterato, ma un uomo di teatro che lavorava a diretto contatto con il pubblico, di cui conosceva i gusti e le preferenze. Goldoni obbligò gli attori a riferirsi a un testo scritto, rinunciò alle facili buffonerie, eliminò gradualmente le maschere, conferendo loro un'individualità sempre più marcata, trasformando la Commedia dell'Arte in "commedia di carattere" e inserì l'azione nel concreto tessuto sociale della classe borghese mercantile, mentre il tradizionalista Carlo Gozzi ricorse ad argomenti fiabeschi ed esotici con note patetiche e satirici riferimenti a personaggi e costumi contemporanei. La risposta negativa da parte di attori e pubblico fu ovvia: gli attori si vedevano tolte le loro abitudini e il pubblico assisteva non più a commedie dove si rideva di gusto, bensì dove si "sorrideva" per la sottigliezza di alcune battute.Inoltre la fama degli attori era minore, la bravura stava nello scrittore dell'opera, molto meno nell'esposizione del personaggio. Altra novità di Goldoni è la sua esigenza moralizzatrice: la commedia deve insegnare il buon senso borghese, senza moralismi, anzi con grande fiducia nella natura umana: non per caso Goldoni appartiene al '700 illuminista, animato da ideali di tolleranza e pacifica convivenza tra gli uomini. Così Goldoni cambia le ambientazioni, cambia i personaggi rappresentati. Non si tratta più del ricco col servo povero, ma si parla di una simpatica e furba locandiera, come Mirandolina, o di un attento "caffettiere", come Ridolfo; è con tali personaggi che Goldoni dice "stop" allo stereotipo.
La Pinacoteca di Brera è una galleria nazionale d'arte antica e moderna, collocata nell'omonimo palazzo, uno dei complessi più vasti di Milano con oltre 24 000 metri quadri di superficie. Il museo espone una delle più celebri raccolte in Italia di pittura, specializzata in pittura veneta e lombarda, con importanti pezzi di altre scuole. Inoltre, grazie a donazioni, propone un percorso espositivo che spazia dalla preistoria all'arte contemporanea, con capolavori di artisti del XX secolo. Un tratto caratteristico di Brera, che lo differenzia da altri musei italiani, è la presenza di grandi capolavori di diverse scuole: lombarda, toscana e dell’Italia Centrale, veneta oltre che di dipinti importanti di scuola fiamminga. Questo deriva dall’impostazione data al museo fin dall’epoca napoleonica, quando fu concepito come luogo rappresentativo di tutta l’arte italiana di ogni epoca e di ogni regione, accogliendo opere prelevate da chiese e conventi (parte dei quali soppressi), nell’ottica illuministica e “rivoluzionaria” (che condivide con il Louvre) di mettere a disposizione del pubblico quadri fino allora difficilmente accessibili. Nell’ottobre 2018 si è concluso il riallestimento di tutte le 38 sale, promosso dal direttore James Bradburne, nominato nel 2015.
Giovanni Domenico Ferretti detto L'Imola (Firenze, 15 giugno 1692 – Firenze, 18 agosto 1768) è stato un pittore italiano del periodo rococò.
Gasparo Gozzi (Venezia, 4 dicembre 1713 – Padova, 26 dicembre 1786) è stato un letterato, giornalista e intellettuale italiano.
La commedia dell'arte è nata in Italia nel XVI secolo ed è rimasta popolare fino alla metà del XVIII secolo, anni della riforma goldoniana della commedia. Non si trattava di un genere di rappresentazione teatrale, bensì di una diversa modalità di produzione degli spettacoli. Le rappresentazioni non erano basate su testi scritti ma su dei canovacci, detti anche scenari; in origine, le rappresentazioni erano tenute all'aperto con una scenografia fatta di pochi oggetti. Le compagnie erano composte da dieci persone: otto uomini e due donne. All'estero era conosciuta come "Commedia italiana". Nella loro formula spettacolare, i comici della Commedia dell'Arte introdussero un elemento nuovo di portata dirompente e rivoluzionaria: la presenza delle donne sul palcoscenico. In un contratto stipulato con un notaio di Roma il 10 ottobre 1564, si ha la prima apparizione documentata di una donna: la "signora Lucrezia Di Siena" ingaggiata da una compagnia che si proponeva di far commedie nel periodo di carnevale, probabilmente un personaggio di elevata cultura in grado di comporre versi e di suonare strumenti. Solo alla fine del secolo le donne avrebbero preso posto a pieno titolo nelle compagnie teatrali. La denominazione veniva sostituita con altre: commedia all'improvviso (o improvvisa), commedia a braccio o commedia degli Zanni. Il nome "arte", nel Medioevo, significava "mestiere", "professione": quello del teatrante, infatti, era un vero e proprio mestiere. Bisogna però specificare che era considerato come tale, non per le compagnie amatoriali, ma solo per quelle compagnie associate che venivano riconosciute dai ducati e avevano un vero e proprio statuto di leggi e regole. Grazie a queste ultime, le compagnie associate sottomettevano le altre che venivano definite "ruba piazze".
Carlo Gozzi (Venezia, 13 dicembre 1720 – Venezia, 4 aprile 1806) è stato un drammaturgo e scrittore italiano. Negli anni '60 del Settecento fu protagonista di una polemica sul teatro con il conterraneo Carlo Goldoni: Gozzi difendeva i vecchi artifici della Commedia dell'Arte contro le novità introdotte nel teatro da Goldoni; infatti la sua fiaba teatrale L'amore delle tre melarance del 1761 rappresenta il manifesto gozziano contro la riforma goldoniana e le opere di Pietro Chiari (nella fiaba Fata Morgana rappresenta il Chiari, mentre Mago Celio il Goldoni).