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Ripatransone (/ripatranˈsone/, La Ripa in dialetto ripano) è un comune italiano di 4 141 abitanti della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche. Il capoluogo, situato su un alto colle (494 m s.l.m.) a breve distanza dal mare Adriatico (12,5 km), è fra i centri più antichi della provincia, nella quale possiede anche uno dei territori comunali più estesi (74,16 km²). Città d'arte con numerose strutture museali, vive di turismo, di mobilifici e d'agricoltura, emergendo nella produzione dell'olio e del vino. È stata insignita del marchio di qualità turistico-ambientale della Bandiera arancione da parte del Touring Club Italiano. È detta Belvedere del Piceno per l'ampia visione panoramica che offre.
In questa lista, rappresentante l'ordine di battaglia sulla Linea Gotica, sono segnati i maggiori reparti militari che presero parte ai combattimenti dall'agosto 1944 al maggio 1945 sulla Linea Gotica durante la Campagna d'Italia della seconda guerra mondiale, in cui le forze alleate tentarono di sfondare le difese tedesche nel nord Italia.
La Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (in acronimo MVSN, talora genericamente identificata con la locuzione camicie nere a causa delle camicie di colore nero adottate quale parte della divisa, come spesso indicato anche nella storiografia non italiana) è stato un corpo di gendarmeria a ordinamento militare e, dal 1924 una autonoma forza armata dell'Italia fascista. La sua fondazione fu decisa e annunciata dal Consiglio dei ministri del 28 dicembre 1922 presieduto da Benito Mussolini e decretata dal re Vittorio Emanuele III con regio decreto-legge il 14 gennaio 1923, n. 31 (poi convertito in legge il 17 aprile 1925) entrato in vigore il 1º febbraio 1923; essa accorpò le Squadre d'azione del Partito Nazionale Fascista (Camicie nere) e la milizia dei Sempre Pronti per la Patria e per il Re dell'Associazione Nazionalista Italiana (Camicie azzurre). Dal 1927, l'arruolamento nella MVSN costituì l'atto finale della leva fascista, parallelamente all'iscrizione al Partito Nazionale Fascista, con l'adozione del saluto romano. Inizialmente pensata come milizia a uso esclusivo del PNF (rispondeva solo al Capo del governo e a lui solo era dovuto il giuramento, in contrasto con l'obbligo di giuramento al sovrano), nel tempo con la "costituzionalizzazione" del fascismo e divenendo forza armata, con un evidente contrasto con il Regio esercito, perse la sua esclusività nei compiti e finì col affiancarsi quasi del tutto con le altre forze armate. Dopo la caduta del fascismo fu sciolta, con il regio decreto legge del 6 dicembre 1943, n. 16/B, dal governo Badoglio I.
Maròpati (Maropàtri in calabrese e in greco-calabro) è un comune italiano di 1 434 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria in Calabria. Sono state riscontrate, nel corso del tempo, altre forme del toponimo: Maro-patre (1636), Maropulli, Maropudi (1664), Magropiti (1696), Maropati (1691-1697), Maropatre (1720). I quartieri più centrali comprendono Assunta, Papa, Gesù e Maria, Kirillina, Furco. Nella frazione Tritanti risiedono 519 abitanti.
Lecco (AFI: [ˈlekko], pronuncia locale [ˈlɛkko], ; dialetto lecchese: Lècch [ˈlɛk]) è un comune italiano di 47 892 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Lombardia. Elevato a capoluogo di provincia con decreto del presidente della Repubblica del 6 marzo 1992, ottenne il titolo di città il 22 giugno 1848 e ad oggi il suo agglomerato urbano supera i centomila abitanti. Nota per essere il luogo in cui lo scrittore Alessandro Manzoni ambientò I promessi sposi, la città è situata in uno dei vertici del Triangolo Lariano, sulla sinistra idrografica dell'Adda oltre ad affacciarsi sul ramo orientale del lago di Como ed è compresa nelle prealpi orobiche, tra il gruppo delle Grigne e il Resegone. Crocevia strategico per la Valtellina, Lecco assunse crescente importanza durante il Medioevo quando, a seguito della Pace di Costanza, fu annessa al Ducato di Milano che le conferì l'attuale impianto urbanistico, ma fu nella seconda metà dell'XIX secolo, durante il dominio austriaco, che la città attraversò un periodo particolarmente fiorente che portò alla costruzione di palazzi e portici in stile neoclassico. Dopo l'Unità d'Italia Lecco si affermò come uno dei primi centri industriali d'Italia grazie allo sviluppo delle industrie siderurgiche, già attive nel XII secolo, che le conferirono l'appellativo di città del ferro.