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Il Museo di San Marco è un museo statale italiano; ha sede nella parte monumentale di un antico convento domenicano sito in piazza San Marco a Firenze. La fama del museo, la cui architettura è un capolavoro rinascimentale, si deve soprattutto alla presenza di opere di Beato Angelico, presenti in tanti ambienti del convento. Un'ala è dedicata alla scuola di San Marco (Fra' Bartolomeo, Mariotto Albertinelli e i loro allievi), che pure vissero a lavorarono qui, mentre un'altra ospita il lapidario e i resti di edifici demoliti nel periodo del Risanamento di Firenze capitale. Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite il Polo museale della Toscana, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.
Il mobile (plurale mobilia) è un contenitore per suppellettili, abiti, biancheria, documenti o altri oggetti. Sono parte fondamentale dell'arredamento dell'abitazione o di locali adibiti ad altra attività umana (come un ufficio). Il termine mobile pone in evidenza la possibilità di spostare, trasferire e ricollocare tali oggetti in altre parti degli edifici o in altre abitazioni (trasloco). Le primitive funzioni erano volte a proteggere e conservare i cibi dall'attacco degli insetti e dagli animali (anche domestici), a contenere gli abiti non indossati con particolare riferimento a quelli tessili, a svolgere più agevolmente le operazioni familiari o artigianali divenute più frequenti con il progredire delle tecniche.
Fra Paolino da Pistoia (Pistoia, 1488 – Pistoia, 4 agosto 1547) è stato un pittore italiano, il cui vero nome era Paolo di Bernardino del Signoraccio. Artisticamente si forma nella bottega del padre Bernardino del Signoraccio, pittore la cui opera risente dello stile del Perugino, stile che si ripercuote nell'attività giovanile del figlio Paolo. Nel 1503 Paolo entra nell'ordine domenicano nel convento di San Domenico a Pistoia, che aveva un'impostazione ideologica molto vicina alle idee di Savonarola. Nel 1509 Fra Paolino si trasferisce a Firenze ed entra nella bottega di San Marco, allora diretta da Fra Bartolomeo dove viene colpito dalla pittura classicheggiante del maestro. Nel 1517 alla morte di Fra Bartolomeo la conduzione della bottega passa nelle sue mani. Eredita dal maestro tutto il materiale tra cui i cartoni e i disegni, che utilizzerà per tutta la vita reinterpretandoli con gusto personale. In questo periodo entra in contatto con i Della Robbia, in special modo con Andrea, anch'egli un seguace del Savonarola. Nel 1525 dipinge l'Annunciazione situata nella Collegiata di San Cassiano a San Casciano in Val di Pesa, successivamente dipinge un'altra Annunciazione per il Santuario della Santissima Annunziata di Vinci e la Sacra Conversazione situata nel Santuario di Santa Maria del Sasso a Bibbiena. Nel 1526 trasferisce la sua bottega a Pistoia nel Convento di San Domenico. La bottega cessa di esistere con la morte di Fra Paolino.
La storia di Firenze riguarda le vicende storiche relative a Firenze, città dell'Italia centrale.
La scuola di San Marco è una corrente dell'arte fiorentina all'inizio del XVI secolo, che ebbe come fulcro il convento di San Marco e come personalità di spicco Fra Bartolomeo e Mariotto Albertinelli. Gli artisti della scuola di San Marco, ispirati dall'esempio del primo Rinascimento (in particolare dall'opera di Beato Angelico, che si trovava copiosa nel loro convento) e del posato classicismo di Perugino, svilupparono una pittura fatta di composizioni monumentali e salde, con un colore intenso e spesso declinato nei toni primari (rosso, blu, verde e giallo). La scuola di San Marco è messa in contrapposizione ai raggiungimenti, in quegli stessi anni, della "scuola dell'Annunziata", ovvero il gruppo di giovani artisti "eccentrici" impegnati nella decorazione del Chiostrino dei Voti alla Santissima Annunziata, le cui opere sono invece caratterizzate da composizioni insolite, colori in sfumature originali e cangianti, accentuazioni espressive (sono Andrea del Sarto, Pontormo e Rosso Fiorentino). Sebbene la scuola di San Marco non sia oggi altrettanto nota al grande pubblico quanto gli "eccentrici" del primo manierismo, ebbe un fondamentale contributo nella storia dell'arte: Fra Bartolomeo fu, con Perugino stesso, l'artista che ebbe maggiore influenza sul giovane Raffaello a Firenze, e Mariotto Albertinelli costituisce, per alcuni aspetti, il precedente più vicino alla pittura di Michelangelo. Inoltre la chiarezza delle opere degli artisti della scuola di San Marco fece da presupposto più diretto per l'elaborazione dei canoni della pittura controriformata, in opposizione invece con gli artisti del pieno Manierismo, che si possono considerare l'epigono della scuola dell'Annunziata. Oltre ai già citati capiscuola Fra Bartolomeo (che fu frate proprio a San Marco) e Mariotto Albertinelli, i principali esponenti della scuola di San Marco furono Ridolfo del Ghirlandaio, Antonio del Ceraiolo, Francesco Granacci, Giovanni Antonio Sogliani, Fra Paolino e suor Plautilla Nelli, ciascuno coi rispettivi allievi e artisti minori della cerchia. Molti di questi artisti gravitavano attorno ai conventi domenicani della Toscana.
Mariotto Albertinelli (Firenze, 13 ottobre 1474 – Firenze, 5 novembre 1515) è stato un pittore italiano.
Invisible Women: Forgotten Artists of Florence è un saggio edito nel 2009 in italiano ed inglese da Jane Fortune grazie alla Advancing Women Artists Foundation (AWA) e pubblicato da The Florentine Press.
Fra Bartolomeo, noto anche con lo pseudonimo di Baccio della Porta (Sofignano - Prato, 21 agosto 1473 Firenze, 31 ottobre 1517), stato un pittore italiano, frate domenicano.
L'ex convento di Santa Caterina si trova in piazza San Marco a Firenze, con affacci e ingressi anche su via Cavour 49, via degli Arazzieri e via San Gallo 18-20. Oggi vi ha sede il Comando Militare per il Territorio dell'Esercito "Toscana".