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La viola è uno strumento musicale cordofono della famiglia del violino, nella quale occupa il posto del contralto-tenore, con una tessitura intermedia tra il violino ed il violoncello. Il termine è stato usato, non sempre in maniera precisa, per riferirsi a vari strumenti: la viola nel senso moderno del termine nasce assieme alla famiglia del violino, giungendo a maturazione non più tardi del 1535. Lo strumento è simile al violino, ma più grande di circa il 15-20% e, a differenza di quest'ultimo, non ha una taglia standard. Ha quattro corde accordate per quinte, una quinta sotto il violino, rispetto al quale ha anche un timbro più profondo e meno brillante; risulta quindi un'ottava sopra il violoncello. La tecnica della mano sinistra e dell'arco sono simili a quelle per il violino e la chiave musicale di lettura utilizzata solitamente è quella di contralto, all'occorrenza è impiegata anche quella di violino. Il musicista che suona la viola è detto violista. La viola è impiegata principalmente nella musica classica, sia come strumento solistico (anche se è meno comune in questo ruolo rispetto ad altri strumenti della sua famiglia, come il violino o il violoncello), sia in orchestra, nel quartetto d'archi e in svariate formazioni cameristiche. Lo strumento ha un ruolo significativo nella musica tradizionale di alcuni paesi europei, in particolare nella cultura ungherese e rumena, mentre si tratta di uno strumento non comune nella musica leggera, nel rock o nel jazz.
Johannes Brahms (pron. [ˈbrams]; Amburgo, 7 maggio 1833 – Vienna, 3 aprile 1897) è stato un compositore, pianista e direttore d'orchestra tedesco del periodo tardo-romantico. Il critico musicale Eduard Hanslick, contemporaneo del compositore, indicò in Brahms l'antagonista della "musica avveniristica" wagneriana, ascrivibile a quel filone neoromantico (al quale appartenevano anche Liszt e Berlioz) che intendeva trasferire nell'opera musicale i tratti letterari e collocava il fatto musicale all'interno di un programma che, affermando l'emancipazione rispetto al rigido impianto formale classico, ricercava una maggiore libertà espressiva.Il secondo romanticismo musicale tedesco, turbato dal titanismo estremo di Richard Wagner, è invece attraversato da una profonda intimità in Brahms, nel quale la severa continuità con la tradizione classica si armonizza con il ricorso ad accenti romantici. La musica brahmsiana, orientata a un vivido sinfonismo e segnata dal sistematico spirito di rivisitazione della struttura compositiva, meditata e sofferta, si accompagna alla tendenza a prediligere la spontaneità dei tratti della musica popolare viennese e ungherese. La trama musicale, adagiata nello spirito di riflessione e ripiegamento, esprime un senso di affettiva profondità e di dolcezza poetica (soprattutto nell'ultima produzione pianistica, sinfonica e cameristica).In realtà fu la critica a fare di Brahms un epigono del classicismo, contrapposto a Wagner. Il suo rifiuto dell'"avvenirismo" wagneriano e l'estraneità al teatro musicale ne fecero un esponente di un filone in controtendenza rispetto alle avanguardie. Dal punto di vista della tecnica musicale Brahms fu tuttavia moderno allo stesso modo dei moderni suoi presunti "concorrenti". Nella fusione delle tecniche e nella rivisitazione dei generi il musicista amburghese esprimeva la propria anima decadente (cioè profondamente consapevole di trovarsi sullo spartiacque di un mutamento culturale ed epocale) rivolta alla reinterpretazione del passato, ma in forme diverse e innovative. In proposito ha scritto Giorgio Pestelli: "La modernità di Brahms consiste prima di tutto nella sua ricchezza di spirito critico, di adeguatezza alla vastità della tradizione. Proprio per la sua cultura, Brahms ha capito che quel progresso esaltato dal mondo scientifico della sua epoca, in arte è un concetto fasullo, ha capito che ciò che conta non è fare una cosa, ma rifarla". (Giorgio Pestelli, Canti del destino. Studi su Brahms, Einaudi, Torino, 2000).
Luciano Berio (Imperia, 24 ottobre 1925 – Roma, 27 maggio 2003) è stato un compositore italiano tra i più importanti dell'avanguardia europea, pioniere anche nel campo della musica elettronica.
Le Danze ungheresi per pianoforte a quattro mani sono state scritte da Johannes Brahms agli inizi della sua carriera musicale (1852).
Il concerto grosso è una forma di concerto della musica barocca italiana in cui il materiale musicale è trattato in un dialogo fra due sezioni di diversa dimensione, ovvero un piccolo gruppo di solisti, detto concertino o soli, e l'intera orchestra, detta ripieno, tutti o, appunto, concerto grosso. Il concertino è composto, di norma, come nella sonata a tre, da due violini e un violoncello come basso continuo. Il concerto grosso è il gruppo completo degli archi - ovvero violini, divisi normalmente in due parti, una o due parti di viole, violoncelli e contrabbassi - insieme a uno o più strumenti che realizzano il basso continuo - clavicembalo, organo, arpa, liuto, arciliuto, tiorba o altri ancora. In particolare, in Corelli è costante la scelta di un concertino formato da due violini e un violoncello e, come ripieno, di una sezione di archi, entrambi accompagnati dal basso continuo nelle combinazioni già citate. L'originale organico lo differenzia dunque dall'altro più comune genere di concerto, ovvero quello per strumento solo, in cui un singolo solista è accompagnato dall'orchestra. Il concerto solistico, che si afferma sempre di più nella seconda metà del Settecento e poi nell'Ottocento, non è altro che il risultato del progressivo assottigliarsi del concertino fino a comprendere un solo strumento. Per quanto riguarda la struttura, come nella sonata barocca, nel concerto grosso si alternano tempi lenti e veloci, in totale generalmente quattro, con la predilezione corelliana per la formula lento-veloce-lento-veloce. L'andamento dialogico degli episodi musicali dei singoli movimenti alterna le frasi fra le sezioni: il concertino può ad esempio proporre un tema che nel tutti è variato o sviluppato, creando il tipico effetto di alternanza dinamica tra piano e forte. Nei concerti grossi di Corelli, molti movimenti (quasi tutti quelli veloci e alcuni di quelli lenti) sono divisi in due frasi ripetute e, in quelli da camera, sono molto frequenti i ritmi di danza (evidenziandone così l'origine dalla suite di danze). Nel concerto grosso, come nella sonata a tre, i due violini del concertino si trovavano in condizione di pari dignità, limitandosi a duettare tra loro. Col tempo il primo violino prende il sopravvento, anche grazie al rafforzamento tecnico dello strumento, trasformandosi in una vera e propria parte solistica, contrapposta al tutti, e dando vita al cosiddetto concerto a solo. Quest'ultimo rappresenta l'archetipo da cui si è evoluto il concerto vero e proprio, quello, cioè, basato sul dialogo tra uno strumento solista e un complesso strumentale, generalmente l'orchestra. La distinzione che esiste fra il concerto da chiesa, non necessariamente di uso liturgico, formale e che alterna tempi lenti (largo o adagio) e veloci (allegro), e il concerto da camera, destinato all'intrattenimento in un contesto profano, strutturato come una suite, eventualmente introdotto da un preludio e accompagnato da episodi di danze popolari, è la stessa che intercorre fra sonata da chiesa e sonata da camera. Il concerto grosso fu comunque sempre di carattere nobile, spesso preludio alle messe e la suddetta differenza scomparve col tempo. In tutte le lingue viene usata la designazione italiana del concerto, in quanto originale.
Il Concerto di Capodanno di Vienna (in tedesco: Das Neujahrskonzert der Wiener Philharmoniker) è il tradizionale concerto della Filarmonica di Vienna che si tiene dal 1939 a Capodanno nella sala dorata del Musikverein di Vienna. Il programma, suddiviso in due parti, si basa prevalentemente su musiche della famiglia Strauss (Johann padre, Johann figlio, Josef ed Eduard) eseguite dai Wiener Philharmoniker e, tradizionalmente, viene concluso con l'esecuzione di tre brani fuori programma, due dei quali fissi: il primo è una polka veloce (o galopp), il secondo è An der schönen blauen Donau (Sul bel Danubio blu) di Johann Strauss jr e il terzo è la Radetzky-Marsch (Marcia di Radetzky) di Johann Strauss padre; durante quest'ultimo brano, è prassi consolidata che il pubblico in sala batta le mani, seguendo il tempo scandito dal direttore, assieme all'incalzare dell'orchestra. Inoltre, tradizionalmente, alle prime note del Danubio blu il pubblico fa partire un lungo applauso a cui seguono gli auguri degli orchestrali e del maestro d'orchestra che esordisce: La popolarità del Concerto ne fa uno degli avvenimenti musicali più seguiti al mondo, diffuso dalle emittenti di almeno 90 paesi, con un pubblico stimato in almeno un miliardo di spettatori in ogni parte del mondo. Il concerto del 2010 è stato trasmesso in più di 70 paesi.Alla musica, si aggiunge la danza, eseguita dai ballerini dell'Opera di Stato e che ha come ambientazione i prestigiosi interni ed esterni dei palazzi storici di Vienna. Questi balletti, che solitamente appaiono nella seconda parte del Concerto, sono destinati al solo pubblico televisivo; per evidenti ragioni logistiche, il pubblico in sala non può vederli.Per poter assistere al concerto, ogni anno, nel mese di febbraio dell'anno che precede il concerto, si partecipa ad una lotteria online cui tutti possono partecipare, previa registrazione al sito del Wiener Philarmoniker. Nel successivo mese di marzo vengono, poi, estratti a sorte i nominativi di coloro i quali hanno partecipato alla lotteria che, solo allora, potranno acquistare il sospirato biglietto. Quindi l'organizzazione della vendita dei biglietti dura dai dieci fino ai nove mesi prima dell'inizio dell'evento: per il capodanno 2009 sono stati messi in vendita sul sito dei Wiener Philharmoniker dal 2 al 23 gennaio 2008. Dal 1981 al 2013 l'allestimento della sala fu curato con fiori provenienti da Sanremo. A partire dal 2015 i fiori sono un dono della città di Vienna.
Lista delle composizioni di Johannes Brahms (1833-1897), ordinate per numero d'opus.
Classica è un'emittente televisiva italiana interamente dedicata alla musica classica, in onda sul canale 136 della piattaforma Sky Italia. Classica trasmette ininterrottamente ogni giorno 24 ore su 24, con un palinsesto che abbraccia opere liriche, concerti, musica da camera, danza classica e moderna, approfondimenti, documentari, film, speciali, jazz, musica di confine e molto altro ancora.
I 12 concerti grossi di Arcangelo Corelli furono pubblicati dall'editore Roger di Amsterdam, nel 1714 come opus 6. La dedica del musicista è al Duca Giovanni Guglielmo del Palatinato (Johann Wilhelm von der Pfalz).