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Condizione femminile nel XVII secolo

'Le donne del Seicento, aristocratiche o borghesi che fossero, avevano come unica prospettiva quella di diventare buone mogli: erano infatti sempre istruite, sapevano leggere e scrivere (cosa che invece non si vedeva nel periodo rinascimentale, dove erano rare le occasioni di incontrare donne colte), fin da piccole venivano avviate agli atti di pietà e venivano istruite sulla religione e sul culto. Seguivano gli ormai antichi modelli usati anche nel Rinascimento: dovevano provvedere ad una dote matrimoniale (commisurata alla ricchezza della propria famiglia), se non si sposavano venivano mandate in convento (questo a volte non accadeva per le donne di basso ceto e quelle campagnole), ed era lì che imparavano le arti "obbligatorie" per le donne del tempo, ovvero filare e tessere, cucinare e governare la casa. Il matrimonio, comunque, era il principale (e unico, escludendo il convento) obiettivo della donna. Le donne che non si sposavano rimanevano nella casa dei genitori, ed erano forse anche più libere. Sebbene nel Rinascimento l'istruzione femminile venisse considerata un'inutile perdita di tempo, nel Cinquecento cominciarono a nascere istituzioni scolastiche riservate alle donne (media borghesia) che permettevano l'apprendimento della lettura e della scrittura come in una vera e propria scuola, oltre al necessario per governare la casa.

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