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Repubblica marinara assieme ad Amalfi, Venezia e Genova, Pisa ha tracce antiche che, per quanto riguarda la presenza dell'uomo nell'area cittadina, sembrano risalire al Paleolitico superiore.
Obertenga è la dinastia franca che prende avvio da Oberto I (Otbert o Odebertus), marchese di Milano e di Genova, conte di Luni, di Tortona, Genova e Milano e reggente della Marca che nel X secolo da lui prese nome, la Marca Obertenga. Il territorio della Marca comprendeva la Lombardia (con la Svizzera Italiana), l'Emilia ad esclusione di Bologna (poi si aggiunse anche Ferrara), parte del Piemonte (Novara, Tortona e l'Oltregiogo con Novi Ligure, Ovada e la val Bormida) e parte della Liguria e della Toscana, dal Genovesato fino alla Lunigiana e alla Garfagnana, e poi indirettamente anche la Corsica e parte della Sardegna. Gli appartenenti alla famiglia avevano il titolo onorifico di Principi di San Colombano.
Cesario, o Cesareo (Nordafrica, I secolo – Terracina, II secolo), è stato un diacono e martire della Chiesa, venerato come santo da tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi. Secondo la tradizione sarebbe stato figlio di cittadini romani discendenti dalla rinomata Gens Iulia, stanziata a Cartagine durante la riorganizzazione dei territori africani da parte di Gaio Giulio Cesare. Convertito al cristianesimo e divenuto diacono, si è dedicato all'evangelizzazione. Nel corso di un viaggio verso Roma, Cesario è approdato a Terracina, dove - al tempo dell'imperatore Marco Ulpio Nerva Traiano - ha subito il martirio, chiuso in un sacco e gettato nel mare, per aver protestato contro una macabra usanza pagana. A partire dal IV secolo, a seguito della traslazione delle sue spoglie da Terracina alla Domus Augustana sul colle Palatino, San Cesario è stato uno dei martiri più celebri e venerati a Roma (una celebrità confermata dal fatto che gli vennero dedicati molti santuari, oratori e monasteri); il suo nome è servito per soppiantare il culto pagano di Giulio Cesare, dell'imperatore Cesare Ottaviano Augusto e dei Divi Cesari (gli imperatori romani). In tal modo, San Cesario ha annunciato il nuovo carattere cristiano della potenza dei Cesari e il suo oratorio sul Palatino, nel cuore della Roma antica, è servito come punto di riferimento per la cristianizzazione dell'Impero. Il culto del santo è molto diffuso nel mondo, intensificato attraverso le varie traslazioni delle sue reliquie, donate dai papi, imperatori, re, santi, Padri della Chiesa, vescovi, duchi e cavalieri.
L'arcidiocesi di Pisa (in latino: Archidioecesis Pisana) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Italia appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2016 contava 313.497 battezzati su 334.345 abitanti. È retta dall'arcivescovo Giovanni Paolo Benotto. Dal 1092, l'arcivescovo di Pisa si fregia del titolo, attualmente puramente onorifico nonché conteso dagli arcivescovi di Cagliari e Sassari, di Primate di Sardegna e Corsica.
Molti vasai pisani operano dal XIII al XVI secolo e furono capaci di realizzare diversi tipi di ceramica applicando e alternando più tecniche di produzione nel corso dei secoli. Prima dell'avvento della maiolica arcaica, l'unica produzione di ceramica era quella di vasellame privo di qualsiasi tipo di copertura e decoro dipinto (per questo talvolta detto anche “acromo”), destinato alla cottura degli alimenti (da fuoco), o alla loro conservazione nelle dispense e alla portata da mensa. I vasai pisani, dai primi decenni del XIII secolo fino alla seconda metà del XVI secolo, venuti a contatto con ceramiche di importazione prodotte in diversi centri del Bacino Mediterraneo e, probabilmente, con l’aiuto di maestranze provenienti dall’area islamica, cominciano a realizzare e commerciare un nuovo tipo di ceramica rivestita, poi definita dagli studiosi maiolica arcaica. Parallelamente all'ultima maiolica arcaica (metà XV-XVI secolo) e fino almeno alla metà del XIX secolo, i maestri vasai hanno prodotto anche ceramiche rivestite di ingobbio decorate con varie tecniche di graffitura ("a punta", "a stecca" e poi "a fondo ribassato").
La Practica della mercatura è una guida completa per il commercio internazionale nell'Eurasia del XIV secolo e in Nordafrica scritta dal banchiere fiorentino Francesco Balducci Pegolotti. Fu scritta tra il 1335 e il 1343, le date più probabili lo collocano tra il 1339 o il 1340. Il titolo originale era Libro di divisamenti di paesi; il suo nome più comune è quello della sua prima stampa nel 1766. Il lavoro di Pegolotti si basa sulla sua stessa esperienza come banchiere e mercante per i Bardi, e su vari documenti locali, statuti e listini prezzi a sua disposizione.
Della decima e di varie altre gravezze imposte dal comune di Firenze, della moneta e della marcatura de' Fiorentini, fino al secolo XVI, tomo secondo, è un'opera scritta dall'economista e storico italiano Giovanni Francesco Pagnini, pubblicata nel 1765. L'opera è formata da quattro tomi e rappresenta l'opera di maggior rilievo dell'autore. Nel tomo secondo, Pagnini cerca di descrivere lo sviluppo del commercio dei mercanti fiorenti, formulata da tutte le sfaccettature che lo comprendono, fino ad arrivare alla decadenza del mercato fiorentino.
Il Ducato di Milano (1395-1797, dal 1708 detto anche Ducato di Milano e Mantova) fu un antico Stato dell'Italia settentrionale mai del tutto indipendente ma facente parte del Sacro Romano Impero. Oggetto delle guerre Franco-Asburgiche, fu sottoposto alla Spagna dal 1559 ed all'Austria dal 1707. Nel corso dei secoli la sua estensione variò molto, agli inizi del '400, al tempo di Gian Galeazzo Visconti, toccò la sua massima estensione, venendo a comprendere quasi tutta la Lombardia, parti del Piemonte (Novara, Vercelli, Tortona, Alessandria, Asti), del Veneto (Verona, Vicenza, Feltre, Belluno) e dell'Emilia (Parma, Piacenza, Bologna, ecc.), più un'effimera occupazione di zone del centro Italia (Pisa, Siena, Perugia, Assisi). Nel corso del XV secolo Venezia conquistò il Veneto ex visconteo, più Bergamo, Brescia e Crema, perciò alla fine del '400 con gli Sforza il ducato si stabilizzò nella metà occidentale dell'attuale regione Lombardia, con parti del Piemonte e dell'Emilia, oltre al Canton Ticino oggi in Svizzera. Tra '500 e '600 il ducato perse Parma e Piacenza (a favore della Chiesa e poi dei Farnese), inoltre il Canton Ticino e la Valtellina (ai cantoni svizzeri e ai Grigioni); agli inizi del '700 perse tutta la zona piemontese e lombarda a ovest del Ticino, quest'ultima corrispondente alla Lomellina, che venne annessa dai Savoia, mentre al contrario nel 1708 annesse il Ducato di Mantova.
Gli Amerighi, originari della Francia meridionale, furono una famiglia patrizia senese protagonista nelle vicende politiche ed economiche della Repubblica di Siena. Strenui difensori delle libertà repubblicane, parteciparono attivamente nelle guerre contro la Repubblica di Firenze e la nascente signoria dei Medici.