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Leggi (in greco Νόμοι) è il titolo dell'ultima e più lunga opera di Platone. Rimasta incompiuta, fu pubblicata postuma dal discepolo Filippo di Opunte, che la divise in dodici libri e ne aggiunse uno finale, l'Epinomide.In questo dialogo, in cui non compare più il personaggio di Socrate, Platone allarga la propria prospettiva dalla singola città all'ordine divino presente nel cosmo, del quale l'ordine politico è solo una parte più piccola e subordinata. Inoltre, viene generalmente riconosciuto alle Leggi il tentativo di proporre un modello politico più aderente alla realtà. Secondo il filosofo, è di fondamentale importanza evitare il conflitto tra le classi sociali, e proprio a questo fine hanno un ruolo fondamentale le leggi di uno Stato. Esse hanno una duplice funzione: costrittiva, cioè prescrivono quale debba essere la condotta migliore per un buon cittadino; educativa, cioè educano i giovani che saranno i cittadini futuri.Platone sostiene che vadano istituite anche sanzioni, che devono essere viste come uno strumento atto a correggere gli errori commessi dall'individuo. Le leggi sono intese come esplicitazione dell'intelligenza, rendendo manifesta la continuità con quanto affermato nei dialoghi della vecchiaia (in particolare nel Parmenide, nel Teeteto e nel Sofista). D'altra parte, però, la preminenza della legge sull'attività del politico allontana le Leggi dalle tesi esposte nella Repubblica e nel Politico: mentre nella produzione precedente il politico era sopra la legge, nel suo ultimo dialogo Platone lo pone come custode delle norme e dell'ordinamento giudiziario.
Inico detta anche Inyco o Inycon, era un'antica città sicana della Sicilia occidentale. Secondo la leggenda al confine di questa città sorgeva Camico, fortezza del mitico re Cocalo, che proprio ad Inico ospitò Dedalo in fuga da Minosse. Molto dibattuta è oggi la presunta locazione di Inico nell'ambito della Sicilia occidentale. Le ipotesi più probabili vogliono Inico nel territorio di Menfi o di Caltabellotta ma non si escludono i comuni di Partinico e Sant'Angelo Muxaro.
Una grotta (chiamata anche caverna, dal francese grotte, tedesco Grotte, spagnolo gruta e cueva, dal latino volgare grupta, corruzione del latino classico crypta, a sua volta prestito greco (da κρύπτη, kryptē) dal significato di "(luogo) nascosto") è, nel suo significato più ampio, un qualsiasi tipo di vuoto o cavità sotterranea, sia naturale sia artificiale ovvero una cavità più o meno estesa del terreno sottostante il suolo (ambiente ipogeo), ampiamente studiato nell'ambito della speleologia.