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L'Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea (OECE) è stata un'organizzazione internazionale attiva dal 1948 al 1961. Fu istituita il 16 aprile 1948 per controllare la distribuzione degli aiuti statunitensi del Piano Marshall per la ricostruzione dell'Europa dopo la seconda guerra mondiale e favorire la cooperazione e la collaborazione fra i Paesi membri. Fu la prima organizzazione internazionale a svilupparsi in Europa nel dopoguerra. Nel 1961 fu riorganizzata e si trasformò nell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD o OCSE in Italiano). L'organizzazione aveva sede al Chateau de la Muette a Parigi.
L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) – in inglese Organization for Economic Co-operation and Development (OECD), e in francese Organisation de coopération et de développement économiques (OCDE) – è un'organizzazione internazionale di studi economici per i paesi membri, paesi sviluppati aventi in comune un'economia di mercato. L'organizzazione svolge prevalentemente un ruolo di assemblea consultiva che consente un'occasione di confronto delle esperienze politiche, per la risoluzione dei problemi comuni, l'identificazione di pratiche commerciali e il coordinamento delle politiche locali e internazionali dei paesi membri. Ha sede a Parigi nello Château de la Muette. Gli ultimi paesi ad aver aderito all'OCSE sono la Colombia (28 aprile 2020), la Lettonia (1º luglio 2016) e la Lituania (5 luglio 2018), per un totale di 36 paesi membri.
L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, in sigla FAO, è un istituto specializzato delle Nazioni Unite con lo scopo di contribuire ad accrescere i livelli di nutrizione, aumentare la produttività agricola, migliorare la vita delle popolazioni rurali e contribuire alla crescita economica mondiale nel territorio. Fondata il 16 ottobre 1945 a Québec, nel Canada, dal 1951 la sua sede è stata trasferita da Washington a Roma presso il Palazzo FAO. Da novembre 2007 ne sono membri 194 Paesi più l'Unione europea.
Le organizzazioni non governative in Italia che si occupano di cooperazione con i paesi in via di sviluppo (PVS), devono ottenere il riconoscimento da parte del Ministero degli affari esteri per poter beneficiare dei contributi della cooperazione italiana. Tale riconoscimento è previsto dal 1979 (legge 38 sulla cooperazione) e, in particolare dalla legge di riforma (49/87). Le ONG riconosciute ai sensi della Legge 49/1987 sono considerate onlus di diritto. L'elenco delle ONG riconosciute italiane è tenuto dall'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, a sua volta sottoposta al controllo ed indirizzo del Ministero degli affari esteri tramite la Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo. Al 2017 sono circa 230 le ONG riconosciute che lavorano in questo settore.
Il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, indicato anche con l'acronimo MAECI, oppure come Ministero degli Esteri, o ancora come Farnesina, dal nome della sua sede (il Palazzo della Farnesina a Roma), è il dicastero del governo italiano che ha il compito di attuare la politica estera dal momento che rappresenta l'Italia nel contesto internazionale. L'attuale ministro è Luigi Di Maio, in carica dal 5 settembre 2019.
La Guinea (AFI: /ɡwiˈnɛa/), ufficialmente Repubblica di Guinea (in francese République de Guinée), nota informalmente anche come Guinea Conakry, è uno Stato dell'Africa occidentale. Confina con Guinea-Bissau e Senegal a nord, Mali a nord e nord-est, Costa d'Avorio a sud-est, Liberia e Sierra Leone a sud, oceano Atlantico a ovest. Il suo territorio racchiude la sorgente dei fiumi Niger, Senegal, e Gambia. Incluso nel territorio di diversi regni che si susseguirono sull'alto corso del Niger, il paese fu una delle prime regioni toccate dalla tratta degli schiavi. Lo stato che trasse i maggiori profitti dalla tratta fu il Regno di Fouta Djallon, che si consolidò nel XVIII secolo vendendo schiavi agli Europei in cambio di armi da fuoco. Divenuta colonia francese nel 1898 con la sconfitta dell'almami Samory Turé, la Guinea ha raggiunto l'indipendenza per consultazione referendaria nel 1958; da allora fino al 1984 è stata retta dittatorialmente da Ahmed Sékou Touré. Dopo questi la situazione politica si è fatta fosca: dal 1984 il regime non democratico è proseguito con la presidenza di Lansana Conté, terminata il 23 dicembre 2008 con la morte del capo di Stato dopo una grave malattia. La mattina del 23 dicembre l'esercito guineano attua un colpo di Stato militare sospendendo ogni attività politica e sindacale e sciogliendo l'Assemblea Nazionale. Dotata di notevoli risorse minerarie, la Guinea affida al loro sfruttamento lo sviluppo della propria economia, che conta non solo sull'attività mineraria, ma anche su quella agricola.
Il Senegal possiede un PIL (PPA) di 1 857, 525 milioni $ e un PIL (PPA) procapite di 2 678 $. L'economia del Senegal è tra le più sviluppate dell'Africa ed è la 4ª nella regione occidentale dopo la Nigeria, la Costa d'Avorio e il Ghana. Dopo il 2012, si è verificato un netto miglioramento con una crescita annuale monetaria del 5,4% tra il 2012 e il 2017. Parallelamente, il tasso d'inflazione è rimasto stabile al circa 1% annuo. L'economia del paese è dunque una delle più dinamiche, ma bisogna considerare il basso livello di partenza e la forte crescita demografica. Tale sviluppo è dovuto agli investimenti importanti effettuate per le infrastrutture pubbliche, come il Piano Senegal Emergente (Plan Sénégal Émergent, PSE) del presidente Macky Sall. I risultati positivi sono dovuti anche dall'aumento delle esportazioni passate dal 15% nel 2015 al 13% nel 2016, sostenute da una diversificazione dei prodotti agricoli e un clima favorevole, della pesca e del settore estrattivo. Secondo l'agenzia di rating Standard & Poor's, la crescita dell'economia senegalese dovrebbe avvicinarsi al 7% nel periodo 2017-2020, contro il 3,5% in valuta tra il 2011 e il 2014.Il Senegal è molto orientato verso l'Europa e l'Asia, ed i suoi principali partner commerciali sono la Francia, l'India, l'Italia, la Cina e gli Stati Uniti d'America. L'economia senegalese si basa sullo sfruttamento minerario, l'edilizia, il turismo, la pesca e l'agricoltura, ovvero le principali fonti d'impiego nelle zone rurali. L’economia è caratterizzata da gravi problemi, in particolare le condizioni climatiche e la forte crescita demografica che ha portato all'esodo della popolazione rurale in seguito alle carestie. Le conseguenze di questa crescita sono dei problemi nell'approvvigionamento dell'acqua nonché dello smaltimento dell'acqua usata e degli scarti. Inoltre, l'aumento del traffico nella capitale ha portato ad un aumento dell'inquinamento sonoro ed atmosferico. Le principali industrie per l'esportazione riguardano l'estrazione dei fosfati, la produzione di fertilizzanti, i prodotti agricoli e la pesca commerciale, nonché i progetti di esplorazione petrolifera. Il Senegal dipende molto dagli aiuti delle ONG, dall'invio di fondi e dagli investimenti esteri diretti. Il Paese è membro della Banca mondiale, dell'Organizzazione mondiale del commercio e dell'Unione economica e monetaria ovest-africana.
La cooperazione rafforzata è una procedura decisionale istituzionalizzata con il Trattato di Amsterdam e poi modificata dal Trattato di Nizza, finalizzata a realizzare una più forte cooperazione su specifici temi e aree (giustizia, difesa, gestione economica ecc.) che non siano già di esclusiva competenza comunitaria, anche laddove, per ragioni politiche, non ci sia l'adesione della totalità degli Stati membri dell'Unione europea (perché possa attuarsi è richiesta una partecipazione di almeno nove paesi membri). La disciplina generale è ora contenuta negli articoli 20 del TUE e negli articoli 326-334 del TFUE, nella versione consolidata con il Trattato di Lisbona.