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La pizza alle quattro stagioni è una varietà di pizza che viene preparata con diversi condimenti, ripartiti in quattro diverse sezioni, ognuna delle quali richiama una delle quattro stagioni dell'anno. Generalmente la pizza si compone di 4 ingredienti caratterizzanti della propria stagione: i funghi rappresentano l'autunno, il prosciutto e le olive corrispondono all'inverno, i carciofi figurano la primavera ed infine i pomodori e il basilico l'estate. Nel resto d'Italia, tale ultimo quarto è sostituito con del salamino piccante.
Vengono considerati funghi velenosi quelli che sintetizzano sostanze tossiche per l'organismo umano. I sintomi che spesso si manifestano, dopo l'ingestione, possono variare da lievi malesseri gastrointestinali fino alla morte. Molto spesso l'avvelenamento da funghi avviene attraverso l'ingestione di specie selvatiche o a causa di un errore di identificazione. Errore che si ripete, nella maggior parte dei casi, con lo scambio di una specie tossica per una commestibile. Anche tra i raccoglitori di funghi più esperti, seppur raramente, si verificano casi di morte per avvelenamento da funghi. Per prevenire l'avvelenamento da funghi, bisognerebbe quindi avere estrema familiarità con le specie tossiche, perché potrebbero risultare ingannevoli da un punto di vista della struttura e della forma. Inoltre, la commestibilità di un fungo dipende anche dai metodi di cottura e di preparazione dello stesso. La legge italiana (352/1993) prevede, peraltro, che non si debbano distruggere gli esemplari di specie velenose (anche mortali) o ritenute tali, in quanto anch'essi sono utili all'ecosistema e alla vita dei boschi.Si raccomanda, una volta effettuata la raccolta dei funghi, di farla esaminare da parte di un esperto micologo.
Con il termine generico di funghi allucinogeni si indicano le specie di funghi dalle caratteristiche psicoattive (sia psichedeliche, come nel caso dei funghi contenenti psilocibina, che più genericamente inebrianti, come in quelli contenenti muscimolo e acido ibotenico). Ne esistono circa duecento specie, diffuse in tutto il mondo, e ogni anno i micologi ne classificano di nuove. Evidenze storiche e archeologiche dimostrano che una pluralità di culti e tradizioni, sia a scopo religioso sia terapeutico, si è sviluppata intorno ad essi. Infatti, i cactus e i funghi psichedelici erano e sono tuttora tradizionalmente diffusi presso le popolazioni indigene di diverse aree dell'America e il loro uso, legato a riti sacri, è fatto risalire al 2000 a.C. e si è poi perpetuato verso le culture degli Inca, degli Aztechi e dei Maya. Pare che il loro uso non fosse estraneo anche alle culture europee, africane e asiatiche fin dall'età della pietra.
Le micotossine, nel loro significato letterale e più generale, sono sostanze chimiche tossiche prodotte da funghi. Alcune micotossine (amanitina, muscarina, ecc.) sono responsabili dei fenomeni di avvelenamento causati dal consumo di alcune specie di macromiceti, cioè di "funghi" nell'accezione comune del termine. Altre micotossine (aflatossine, tricoteceni, fumonisine, ecc.) sono prodotti da muffe e altre specie microscopiche, e sono responsabili di fenomeni di tossicità acuta e cronica, a causa della diffusione di queste come contaminanti di alimenti o, più raramente, ambientali: quando si parla di "micotossine" nel settore mangimistico e cerealicolo, di solito si fa riferimento solo a questo gruppo di micotossine, che si possono accumulare come prodotti secondari di muffe dei generi Aspergillus, Penicillium e Fusarium che contaminano le colture o le derrate alimentari. In Italia si registrano ogni anno casi di avvelenamento da funghi dovuti spesso a un'errata identificazione micologica di specie spontanee raccolte e mangiate. Pertanto chi opera nel campo micologico, sia per motivi di studio, sia per pura passione hobbystica, non può ignorare l'aspetto tossicologico di alcune specie fungine. Per coloro che si dilettano a raccogliere funghi spontanei diventa un obbligo adottare una certa cautela nel consumare specie poco note e, laddove necessario, ricorrere alla consulenza di un esperto micologo per l'esatta identificazione botanica. Per i raccoglitori inesperti, infatti, non ci sono differenze tra specie velenose e no e, nonostante vecchie e infondate credenze popolari, non esiste una regola generale per poter distinguere i funghi commestibili da quelli velenosi, bisogna conoscerli esattamente per genere e specie, e nel dubbio astenersi dall'uso alimentare. Gli avvelenamenti da funghi di solito si manifestano attraverso una molteplicità di sintomi, secondo la quantità e le specie consumate. Dal momento che la chimica di alcune tossine fungine, soprattutto quelle non mortali, è ancora sconosciuta e un'identificazione certa dei funghi molto spesso è difficile o addirittura impossibile, gli avvelenamenti possono essere classificati in base ai loro effetti tossicologici. È possibile mettere in relazione i vari tipi di avvelenamento con le specie e i principi attivi responsabili. Altro tipo di avvelenamenti, spesso con conseguenze gravi e mortali è dato dalla cattiva conservazione degli alimenti, funghi macroscopici compresi, che porta allo sviluppo di muffe e lieviti tossici primo fra tutti, per potenziale pericolosità, il genere Aspergillus, con effetti mutageni e cancerogeni per l'uomo e gli animali. Le tossine fungine possono essere raggruppate in quattro categorie in base al loro meccanismo d'azione: veleni citotossici (tossine che provocano una distruzione cellulare generalizzata seguita da disfunzioni di alcuni organi); neurotossine (sostanze che causano problemi a carico del sistema neurovegetativo); irritanti gastrointestinali (composti che causano disturbi gastrointestinali); Tossine simili al disulfiram/antabuse (provocano sintomi solo in associazione al consumo di alcool etilico).
L'espressione "alla boscaiola" è utilizzata per indicare diversi tipi di piatti conditi con una salsa o ragù a base di funghi, diffusa nella cucina italiana. Ne esistono diverse varianti locali, che prevedono oltre ai funghi l'aggiunta di diversi ingredienti quali carni di maiale (pancetta affumicata, prosciutto cotto o salsiccia sbriciolata) e, in diverse combinazioni, piselli, olive nere, pomodorini pachino o, in alternativa, panna da cucina. Il tipo di funghi impiegato varia anch'esso, sebbene si preferiscano solitamente i porcini e i finferli freschi.