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Myricae è una raccolta di poesie di Giovanni Pascoli, pubblicata in successive edizioni tra il 1891 e il 1903 (anno dell'edizione definitiva). L'opera rappresenta l'ultimo esempio di poesia lirica "classica" prima della stagione delle Avanguardie poetiche del Novecento. Il titolo della raccolta pascoliana deriva da una parte del secondo verso della IV Bucolica di Virgilio «(Non omnes) arbusta iuvant humilesque Myricae», cioè "(Non a tutti) piacciono gli arbusti e le umili tamerici". Questa frase è utilizzata dal Pascoli anche nell'epigrafe dei Canti di Castelvecchio e, in forma più completa (non omnes arbusta...) o insieme al verso precedente variamente "tagliato", come introduzione ad altre sue raccolte poetiche. Come accaduto per altri grandi raccolte, a cominciare dal Canzoniere di Petrarca, essa si estende per quasi tutto l'arco della produzione poetica dell'autore, così che la storia compositiva di Myricae si può dire coincida con lo sviluppo stesso della coscienza poetica di Pascoli. Per queste ragioni, l'identificazione di una unità strutturale della raccolta non può essere che il risultato di una interpretazione che prenda in considerazione, accanto alla lettura dei testi, gli eventi e le esperienze psicologiche che segnarono l'esistenza del poeta.
X agosto è una poesia composta da Giovanni Pascoli in memoria del padre Ruggero, ucciso in circostanze misteriose il 10 agosto 1867, giorno di San Lorenzo. La poesia fu pubblicata per la prima volta ne Il Marzocco del 9 agosto 1896; successivamente venne inserita nella quarta edizione (1897) di Myricae, nella sezione Elegie.
La casa editrice Cederna nacque a Milano nel 1946 su iniziativa di Enrico Cederna e Gianni Antonini, con l'obiettivo di pubblicare alcuni importanti autori stranieri attraverso la curatela e la traduzione di letterati italiani. Pubblicò X volumi dal 1946 al 1950, sia di poesia che di prosa: prevalentemente letteratura tedesca (con autori come Rainer Maria Rilke, Hugo von Hoffmansthal, Georg Trakl) e inglese (William Shakespeare, James Joyce, Samuel Coleridge, William Butler Yeats). Dopo il 1950, proseguì nella “Collana Cederna” dell’editore Vallecchi di Firenze. La Cederna rilevò alcune opere di letteratura dal catalogo delle Nuove Edizioni Ivrea di Adriano Olivetti, curata da Bobi Bazlen. Fra i curatori, contò autori del calibro di Tommaso Landolfi, Giorgio Zampa, Piero Bigongiari, Eugenio Montale, Mario Luzi, Cristina Campo, Gabriella Bemporad, Mirto Doriguzzi, Ervino Pocar.