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Italia 1 è un canale televisivo italiano privato di tipo generalista con target giovanile, diffuso a livello nazionale edito da Mediaset, società che ha acquistato il canale nel dicembre del 1982 dalla Rusconi, che lo aveva lanciato il 3 gennaio dello stesso anno. Dal 2009 lo speaker ufficiale della rete è il doppiatore Raffaele Farina.
Guardie e ladri è un film del 1951 diretto da Mario Monicelli e Steno. Fu prodotto da Dino De Laurentiis e Carlo Ponti e interpretato da Totò e Aldo Fabrizi. Il film, che s'innestava nella corrente neorealista, è una delle opere più importanti nate dalla collaborazione artistica tra i registi Monicelli e Steno nonché uno dei migliori di Totò, la cui interpretazione è ancora oggi riconosciuta come una delle sue prove attoriali più apprezzate.Il film può essere considerato simbolicamente quello che segna l'addio di Totò al varietà e alla rivista. In effetti nella scena finale, da sottofondo proveniente da un'osteria, vi è proprio la musica della rivista dell'epoca; la canzone suonata è La fioraia del Pincio, un motivo che Anna Magnani cantava nel 1940 in Quando meno te l'aspetti, compagnia Grandi Riviste Totò.La sceneggiatura, ambientata a Roma durante il secondo dopoguerra, vede come protagonista Ferdinando Esposito, un ladruncolo sfuggito a una guardia e che questi deve ricatturare, pena la perdita del posto. Dopo inseguimenti vari, i due finiscono per divenire amici, scoprendo di avere molti problemi che li accomunano, nonostante la totale discordanza dei ruoli. Distribuito nelle sale italiane nel novembre del 1951 e presentato in concorso alla 5ª edizione del Festival di Cannes, valse a Piero Tellini il premio per la sceneggiatura e a Totò il Nastro d'argento. Inizialmente ebbe noie dalla censura, tuttavia fu particolarmente acclamato dalla critica dell'epoca che lo giudicò un classico dell'allora nascente filone della commedia all'italiana.Guardie e ladri è stato in seguito inserito, come opera rappresentativa, nella lista dei 100 film italiani da salvare, nata con lo scopo di segnalare "100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978".
Marie-Joseph Paul Yves Roch Gilbert du Motier, Marchese di La Fayette ([maʁˈki də la faˈjɛt]; Château de Chavaniac, 6 settembre 1757 – Parigi, 20 maggio 1834), è stato un generale, militare e politico francese con cittadinanza statunitense, protagonista sia della Rivoluzione americana prima sia della Rivoluzione francese poi. Nato a Chavaniac, nella provincia di Alvernia nel centro-sud della Francia, La Fayette proveniva da una ricca famiglia di proprietari terrieri. Convintosi che la causa dell'indipendenza americana nella guerra rivoluzionaria fosse nobile, viaggiò verso il Nuovo Mondo in cerca di gloria e divenne un importante Major general dell'Esercito Continentale al comando di George Washington. La Fayette, vinta la guerra, ritornò in Francia e fu eletto, come rappresentante della nobiltà, agli Stati Generali del 1789; contribuì a scrivere la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino con l'aiuto dell'amico Thomas Jefferson e, dopo la presa della Bastiglia, fu nominato comandante in capo della Guardia Nazionale. La Fayette cercò di seguire una sorta di terza via durante la Rivoluzione francese, favorendo la nascita di una nuova monarchia costituzionale. Alcuni mesi dopo la strage di Campo di Marte del 17 luglio 1791, La Fayette si congedò dal comando della Guardia nazionale e, nell'agosto 1792, le fazioni radicali giacobine ordinarono il suo arresto. In fuga attraverso i Paesi Bassi austriaci, il generale fu catturato dalle truppe austriache e trascorse più di cinque anni in carcere.La Fayette ritornò in Francia dopo che Napoleone Bonaparte aveva assicurato il suo rilascio nel 1797, anche se rifiutò di entrare a far parte del suo governo. Dopo la Restaurazione del 1814 divenne un membro liberale della Camera dei deputati, posizione che mantenne per la maggior parte del resto della sua vita. Nel corso della Rivoluzione di luglio del 1830, La Fayette rifiutò l'offerta di diventare dittatore francese e sostenne, invece, Luigi Filippo come re, ma gli si rivoltò contro quando il monarca divenne autocratico. La Fayette morì il 20 maggio 1834 e fu sepolto nel cimitero di Picpus di Parigi. Per le sue vittorie militari al servizio della Francia e degli Stati Uniti, è noto anche come il primo «eroe dei due mondi» (Hero of the two worlds).
Alexandros Panagulis, noto anche con il diminutivo di Alekos (Αλέκος) (in greco Αλέξανδρος Παναγούλης, Aléxandros Panagoúlis; Glifada, 2 luglio 1939 – Atene, 1º maggio 1976), è stato un politico, rivoluzionario e poeta greco, considerato un eroe nazionale della Grecia moderna. Fu un intellettuale e attivista per la democrazia e i diritti umani, rivoluzionario non marxista in lotta, anche armata, contro la dittatura dei colonnelli. A causa del suo fallito attentato contro il dittatore Geōrgios Papadopoulos (1968), venne perseguitato, torturato e imprigionato a lungo, fino alla sua liberazione nel 1973 dopo una mobilitazione internazionale. Dopo un periodo di esilio in Italia, divenne deputato al parlamento greco per il partito liberaldemocratico Unione di Centro nel 1974, ma morì due anni dopo in un misterioso incidente stradale, mentre stava indagando sui rapporti segreti intrattenuti da alcuni membri del nuovo governo democratico con i militari all'epoca del regime. Panagulis è anche il protagonista di Un uomo, famoso libro di Oriana Fallaci, giornalista e scrittrice italiana che fu la sua compagna di vita dal 1973 al 1976, testo che, insieme alla lunga intervista allora concessa alla stessa, lo rese celebre in tutto il mondo come simbolo della resistenza ai regimi autoritari.