Costantino Parravano
Costantino Parravano (Caserta, 25 novembre 1841 – Caserta, 28 febbraio 1905) è stato un compositore italiano.
Nacque a Caserta il 25 novembre 1841. Il padre Nicola, farmacista, si era trasferito da Fontanaliri per gestire a Caserta la farmacia "D'Elia" da lui ereditata.
Fu allievo del Real Collegio di musica Napoli studiando pianoforte con il M° Michele Ruta e composizione con i Maestri Saverio Mercadante e Domenico Gatti.
Il suo estro e talento si evidenziarono subito ed infatti, giovanissimo, compose la sua prima opera Isaura da Firenze, melodramma tragico in tre atti di Giuseppe Inglese, rappresentata a Caserta nel 1860 al teatro "Regina Isabella" e l'anno dopo al Teatro Municipale di Ferrara. Seguirono Colpa e Castigo, melodramma in tre atti rappresentato nel teatro Bellini di Napoli nel 1867, L'ultimo dei mori in Ispagna rappresentato nel teatro Mercadante di Napoli, Ginevra di Monreale rappresentato nel Teatro dal Verme di Milano, nel 1878, ed altre opere (''Piccarda Donati, Fantasio, Gli Uscocchi, La Dama Bianca).
Si dedicò anche al repertorio cameristico scrivendo un quartetto per archi, dedicato al M° Pacini, musica vocale da camera, pezzi per pianoforte e per altri strumenti.
La versatilità del suo ingegno lo portò ad interessarsi ed occuparsi anche dei problemi amministrativi ed economici di Caserta e di Terra di Lavoro. Decurione e cittadino benemerito, fu attivo componente della giunta municipale di Caserta. Fondamentale fu il suo intervento per l'istituzione del Liceo - Ginnasio "Pietro Giannone". Il Ginnasio-Convitto sorse come istituzione comunale reggendosi su parte delle rendite del soppresso Seminario e sui contributi della Provincia, dei Comuni limitrofi e sulle rette dei convittori. Ma i finanziamenti più consistenti provenivano dal Comune (Sindaco del tempo l’Avv. Giuseppe De Falco e consigliere Costantino Parravano, generosi sostenitori del Ginnasio).
Costantino Parravano fu, infatti, uomo di grande cultura ed ebbe l’educazione come obiettivo primario della sua attività amministrativa, convinto del ruolo altissimo della scuola nella società. Egli dedicò tutta la sua vita al servizio della città di Caserta, sia come Consigliere comunale che come Presidente della Camera di Commercio di Terra di Lavoro, Benevento e Molise (dal 1879 al 1895). Il suo nome è scritto sulla lapide della sala delle conferenze della Camera di Commercio, tra quelli degli altri Presidenti. Fu proprio il “Maestro” Parravano, come veniva definito nelle cronache dei giornali del tempo che si occupavano della sua importante attività di musicista, che istituì il Liceo classico Giannone, a completamento del Ginnasio, come attestato nel “Resoconto morale” della Gestione del Municipio di Caserta del 1872: ”Ispirandoci alle più larghe idee di civiltà e di progresso pensammo a sviluppare sempre più il nostro Ginnasio-convitto, provvedendo non solo all’ampliamento del locale, quanto pure al compimento dell’educazione intellettuale della gioventù, vogliam dire all’impianto delle scuole liceali”.
L’istituzione del Liceo fu deliberata dal Comune il 30 ottobre 1871, con uno stanziamento di L.4000. ma l’attuazione avvenne due anni dopo, nel 1873, col funzionamento della prima classe liceale, e nei due anni successivi, delle altre due classi.
In occasione della ristrutturazione del Teatro Comunale di Caserta da lui promossa ebbe modo di dire:
«Non si creda che il restauro del Teatro Comunale sia spesa sciupata: un buon teatro, o signori, attira molta gente, che in questo modo si avvezza ad essere generosa, impara a scansare quei difetti che sotto la maschera comica sono sferzati ed esposti al ridicolo ed alla conseguente riprovazione del pubblico. Non si tascuri questo lato della pubblica educazione».
Non poteva, dunque, essere fatta scelta più opportuna di quella di intitolare il Teatro Comunale della città di Caserta a Costantino Parravano, con cerimonia di inaugurazione tenutasi il 31 gennaio 2014, nell'omonimo teatro.
Morì a Caserta il 28 febbraio 1905, lasciando vasta eco di rimpianto per l'impegno di servizio sempre espresso in favore della città, per la parola sennata dolce e suadente, per il sorriso paterno con cui si rivolgeva ai giovani.
A quasi un secolo dalla sua morte, avvenuta nel 1905, il Liceo Classico Giannone, il 30 aprile 2002, ha voluto intitolare la Sala dei professori al Suo fondatore, contribuendo così a tramandare alla memoria dei posteri l’Uomo, l’Educatore e il saggio ed onesto Amministratore, esempio di vita per noi e per le nuove generazioni, che ingiustamente è stato dimenticato nel tempo. Ci si chiede il perché.La risposta forse la si può trovare nella proverbiale modestia di un Uomo che era solito rifiutare riconoscimenti ed onori, come testimonia anche il professore Gaetano Matarazzi, docente di scienze presso il Liceo Giannone dal 1887 al 1908 e che dopo ben trent’anni dalla morte del Parravano gli dedicò una sua opera su Federico Schiller aggiungendo: da vivo per la sua ben nota modestia non me l’avrebbe consentito. Ebbene il Matarazzi tra l’altro scrive del Parravano: “Chi scrive, unico rappresentante vivente di quel primitivo nucleo di professori che sull’’inizio chiamaste a Voi per la fondazione del Liceo, dopo mezzo secolo non Vi ha dimenticato e non vi dimenticherà giammai, sperando che la Vostra città non voglia ricoprir d’oblio il Vostro adorato nome: Voi appartenete alla categoria degli uomini che onorano il genere umano”.
Non si poteva trovare una testimonianza di affetto e di stima più alta.
Nel 2003, in segno di gratitudine per aver dedicato tutta la sua vita al servizio della sua città natale, il Comune di Caserta appose una lapide commemorativa accanto al portone di ingresso del palazzo storico, sito in Caserta al Vicolo Solfanelli n. 2 nel tipico quartiere della Santella, dove nacque, visse e morì il Maestro Parravano.
Dal 2019, Casa Parravano contribuisce alla causa della diffusione della cultura, del nome e delle opere del Maestro Costantino Parravano, ospitando chi avesse il desiderio di sperimentare l’emozione di soggiornare nei luoghi dove furono composte opere liriche di sì ampio respiro.