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La Costituzione della Repubblica Italiana è la legge fondamentale dello Stato italiano, che in quanto tale occupa il vertice della gerarchia delle fonti nell'ordinamento giuridico della Repubblica: considerata una costituzione scritta, rigida, lunga, votata, compromissoria, laica, democratica e tendenzialmente programmatica, è formata da 139 articoli e di 18 disposizioni transitorie e finali.Approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre seguente, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 298, edizione straordinaria, dello stesso giorno, ed entrata in vigore il 1º gennaio 1948, ne esistono tre originali, uno dei quali conservato presso l'archivio storico della Presidenza della Repubblica Italiana.
La costituzione, nel diritto, è l'atto normativo fondamentale che definisce la natura, la forma, la struttura, l'attività e le regole fondamentali di un'organizzazione ovvero il vertice della gerarchia delle fonti che definisce l'ordinamento giuridico di uno Stato di diritto. Sotto il profilo sociologico, è il frutto di secoli di evoluzione storico-politica europea ed occidentale, affermatasi poi a livello mondiale con molteplici contaminazioni. Da essa discende il diritto costituzionale. Il termine, spesso, indica la legge fondamentale di uno Stato, ovvero il vertice nella gerarchia delle fonti di diritto, mentre per l'atto fondamentale di altri enti, pubblici o privati, viene solitamente adottata la denominazione di statuto.
La Costituzione degli Stati Uniti d'America è la legge fondamentale degli Stati Uniti d'America. Il testo, che originariamente comprendeva sette articoli, delinea la struttura di governo nazionale. I suoi primi tre articoli incarnano il concetto democratico basilare della separazione dei poteri, per cui il governo federale è diviso in tre rami: il potere legislativo, costituito dal Congresso degli Stati Uniti (articolo I); il potere esecutivo, composto dal Presidente degli Stati Uniti d'America e dal suo gabinetto di governo (Articolo II); e il potere giudiziario, composto dalla Corte Suprema degli Stati Uniti d'America e da altri tribunali federali (Articolo III). L'articolo IV, l'articolo V e l'articolo VI incarnano i concetti del federalismo, descrivendo i diritti e le responsabilità delle legislature dei singoli stati federati degli Stati Uniti d'America, e della loro relazione col governo federale e il processo condiviso di emendamento costituzionale. L'articolo VII stabilisce la procedura successivamente utilizzata dalle originali Tredici colonie per la ratifica. La Costituzione venne completata nel settembre 1787 dalla convenzione di Filadelfia e ratificata nel giugno 1788. Entrò in vigore nel marzo 1789 e da allora è stata modificata 27 volte, per soddisfare le esigenze di una nazione che è profondamente cambiata nel corso dei secoli. In generale, i primi dieci emendamenti, noti collettivamente come Bill of Rights (la "Carta dei Diritti"), offrono protezioni specifiche per le libertà e la giustizia relative agli individui e pongono restrizioni ai poteri del governo. La maggior parte dei diciassette emendamenti successivi ampliano ulteriormente le protezioni dei diritti civili individuali. Altri affrontano questioni relative all'autorità federale o modificano i processi e le procedure del governo. Tutte e quattro le pagine della Costituzione originale sono scritte su pergamena.Secondo il Senato degli Stati Uniti: "Le prime tre parole della Costituzione—«We the People» ("Noi, il Popolo")—affermano che il governo degli Stati Uniti esiste per servire i suoi cittadini. Per oltre due secoli la robusta Costituzione è rimasta in vigore perché i suoi autori hanno sapientemente separato ed equilibrato i poteri dello stato così da salvaguardare gli interessi della maggioranza, i diritti delle minoranze, delle libertà e dell'uguaglianza, del governo federale e di quelli dei singoli stati". È la prima, e più antica, costituzione scritta e codificata in vigore ancora oggi e la sua stesura ed entrata in vigore hanno segnato un momento di enorme importanza nella storia della democrazia che ha influenzato le successive costituzioni di molte altre nazioni.
Con il termine rapporto Stato-Chiesa si indica il complesso delle relazioni tra uno Stato e le organizzazioni religiose, dal punto di vista storico, politico, diplomatico, giuridico, economico.
Per fonte del diritto si indica ogni atto giuridico avente forza di legge o altro elemento in forza del quale vengano emanate, modificate o eliminate le norme giuridiche in un determinato ambito giuridico.
La Costituzione della Repubblica Italiana contiene diciotto disposizioni transitorie e finali, il cui intento è di gestire il passaggio dal precedente ordinamento a quello repubblicano. Esse hanno carattere di eccezionalità, ovvero una volta raggiunto il loro scopo non sono atte a ripetersi.
La Costituzione francese del 1791 è la carta costituzionale approvata il 3 settembre 1791 in ottemperanza a quanto previsto dalla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789. L'art. 6 della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino riconosceva a «tutti i cittadini» il diritto di partecipare «direttamente o tramite i loro rappresentanti alla sua [della legge] formazione»; ma secondo la carta del 1791 i "cittadini", sulla base del loro censo, venivano distinti in "attivi" e "passivi": questi ultimi, meno abbienti, non avevano diritto di voto.
La Costituzione spagnola (Constitución española) è la fonte suprema del diritto nell'ordinamento giuridico spagnolo, approvata il 6 dicembre 1978, promulgata il 27 dicembre ed entrata in vigore il 29 dicembre dello stesso anno, conseguenza di un processo storico denominato Transición española che convertì il regime franchista in una monarchia parlamentare.
La Costituzione apostolica, in latino constitutio apostolica, è un atto promulgato direttamente dal papa come capo della Chiesa cattolica. In base al suo contenuto, ma soprattutto alla forma di emanazione, può rientrare, nel casi più comuni, nel magistero ordinario o, più raramente, nel magistero straordinario. Si tratta di documenti papali particolarmente importanti e solenni, riguardanti un insegnamento definitivo o disposizioni di una certa rilevanza; la costituzione prende il nome della prima o dalle prime parole che la compongono. La maggior parte delle costituzioni apostoliche riguardano l'elezione di nuove diocesi o provincie ecclesiastiche ed altre regole interne della Chiesa. La parola costituzione viene dal latino constitutio, parola usata per le principali leggi promulgate dall'Imperatore romano, e viene mantenuta nei documenti della Chiesa cattolica a causa dell'ascendenza del diritto romano nel diritto canonico. Il termine costituzione indica che si tratta di un atto ecclesiastico relativo al diritto civile; il termine apostolica significa che l'atto è una diretta emanazione della Sede apostolica. A causa della gravità sono generalmente emesse come bolle pontificie. L'intestazione delle costituzioni apostoliche è "N. [nome del Pontefice] Episcopus / Servus Servorum Dei /Ad perpetuam rei memoriam".