apri su Wikipedia

Crocifisso Gallino

Il Crocifisso Gallino (dal cognome dell'antiquario torinese che lo ha venduto allo Stato Italiano nel 2008) è una piccola scultura lignea (41,3x39,7 cm) raffigurante la crocifissione di Gesù, rimasta priva della croce, databile al 1495-1497 circa, che alcuni attribuiscono a Michelangelo Buonarroti. Nonostante il riferimento iniziale al legno di tiglio, l'oggetto, molto probabilmente, è realizzato in essenza di pioppo. Opera destinata alla devozione privata, il crocifisso era divenuto di proprietà dell'antiquario torinese Giancarlo Gallino, prima dell'attribuzione a Michelangelo, una posizione, peraltro, che incontra l'opinione contraria di alcuni studiosi. Attualmente è esposto al Bargello e attribuito a "Anonimo intagliatore fiorentino". La critica si è divisa infatti su estremi opposti, tra chi la considera opera attribuibile allo scultore toscano e chi, con una valutazione contrapposta, la reputa alla stregua di un'opera seriale o semi-seriale di una tradizione artistica, quella dei legnaioli, molto viva a Firenze in epoca rinascimentale. Ha suscitato pertanto notevoli perplessità, e inchieste della magistratura penale e contabile, la decisione dello Stato italiano di impegnare una somma considerevole per il suo acquisto. La vicenda ha indotto la Procura della Corte dei Conti, nel mese di febbraio 2012, a citare in giudizio l'allora direttore generale del ministero dei Beni Culturali, Roberto Cecchi, la soprintendente del Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini, e quattro funzionari del ministero. La Corte dei conti ha emesso la propria sentenza sul caso (la n. 643 del 2013 della Sezione Lazio) nel settembre del 2013 e ha ritenuto esenti da responsabilità erariale gli incolpati in quanto, ad avviso del collegio giudicante, non è stato esattamente quantificato il danno subito dall'erario. La stessa sentenza però ha in più punti mosso critiche alla condotta dei soggetti evocati in giudizio tenuta nella fase che ha preceduto la formalizzazione dell'acquisto del crocifisso da parte dello Stato, giudicando inadeguato ed insufficiente il procedimento di valutazione dell'effettiva attribuibilità dell'opera al Buonarroti. Il crocifisso è stato affidato al Polo Museale Fiorentino. Dall'ottobre 2011, l'opera è stata destinata al Museo del Bargello dove, dal 4 aprile 2012, ha trovato la sua definitiva sede espositiva in una teca nella Cappella del Podestà.

Risorse suggerite a chi è interessato all'argomento "Crocifisso Gallino"

Sperimentale

Argomenti d'interesse

Sperimentale