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La cucina francese (cuisine française) fa riferimento a diversi stili gastronomici derivati dalla tradizione francese. Madre fondatrice della cucina francese fu Caterina de Medici, che non soddisfatta dagli stili alimentari presenti fece arrivare da Firenze cuochi per fondare una nuova cucina. Evolutasi nel corso dei secoli seguendo anche i cambiamenti sociali e politici del paese, il Medioevo ha visto lo sviluppo dei sontuosi banchetti che hanno portato la gastronomia francese a livelli superiori, con alimenti decorati e stagionati grazie a chef come Guillaume Tirel; con la Rivoluzione francese, le abitudini sono tuttavia modificate con l'utilizzo meno sistematico di spezie e con lo sviluppo dell'utilizzo delle erbe aromatiche e di tecniche raffinate, a partire dagli chef più grandi come François Pierre de La Varenne e da altri dignitari di Napoleone Bonaparte, come Marie-Antoine Carême.
La pasta, intesa come pasta alimentare, è un prodotto a base di farina di diversa estrazione, tipico delle varie cucine regionali d'Italia, divisa in piccole forme regolari destinate alla cottura in acqua bollente e sale o con calore umido e salato.Il termine pasta (dal tardo latino păsta e, a sua volta, dal greco πάστη «farina mescolata con acqua e sale»), inteso come abbreviazione dell'italiano pastasciutta, può anche indicare un piatto dove la pasta alimentare sia l'ingrediente principale accompagnato da una salsa, da un sugo o da altro condimento di vario genere.
Orosei (Orosèi in sardo) è un comune italiano di 7 012 abitanti della provincia di Nuoro, in Sardegna. Si trova nell'antica subregione storica delle Baronie, un tempo inclusa in quel che era la Gallura inferiore e presta il nome al Golfo di cui è al centro. L'attuale territorio di Orosei, include - sia geograficamente che storicamente - paesi e villaggi scomparsi durante il medioevo, tra cui Bibisse (noto anche come Bitthé).
Il mitilo o cozza (Mytilus galloprovincialis Lamarck 1819), Regolamento (CE) N. 1638/2001 e Regolamento (CE) N. 216/2009), è un mollusco bivalve ed equivalve. I mitili vengono chiamati comunemente in Italiano regionale anche cozze, muscoli, peoci, pedoli, móscioli, a seconda della zona geografica. Quando è necessario distinguere questa specie dalle altre del genere Mytilus, essa viene indicata con l'espressione mitilo mediterraneo.
Il castagnaccio (localmente conosciuto anche come gnaccia, castignà, migliaccio, baldino, ghirighio , patòna, bòle o torta di neccio) è una torta di farina di castagne originaria della Toscana, ormai tipica anche delle zone appenniniche di Umbria, Piemonte, Liguria, Lazio, Emilia e Romagna, e di pianura (Veneto e Lombardia). Inoltre, viene preparato nell'isola di Corsica.
Bobbio (AFI: [ b bbjo] (B bi in dialetto bobbiese e piacentino, B ubbi in ligure, Bobium in latino) un comune italiano di 3 546 abitanti della provincia di Piacenza, in val Trebbia, in Emilia-Romagna. Il territorio, abitato fin dal neolitico e con insediamenti celto-liguri, divenne romano nel 14 a.C. e nel IV secolo sorse il primo nucleo del borgo fortificato del Castrum Bobium. La sua storia si identifica soprattutto con quella dell'Abbazia di San Colombano fondata nel 614. Nell'alto medioevo l'abbazia ebbe un ruolo politico, religioso e culturale importante, i suoi possedimenti feudali, fin dall'et longobarda e carolingia, spaziavano in vaste zone del centro-nord d'Italia. Il 14 febbraio 1014 ebbe il titolo di Citt , divenendo Diocesi, Contea vescovile, Comune e cingendosi di mura; prima indipendente come Feudo imperiale, una breve parentesi come Signoria dei Malaspina, poi sotto il Ducato di Milano come Contea imperiale autonoma dei Dal Verme, e infine nel Regno di Sardegna sotto i Savoia. Libero comune dall'inizio del XII secolo, combatt con la Lega Lombarda contro il Barbarossa a Legnano. Provincia genovese fino all'unit d'Italia, fino al 1923 fu parte della provincia di Pavia, poi pass alla provincia di Piacenza. Fu sede vescovile fino al 1986. La citt sede della nuova Unione di comuni: Unione Montana Valli Trebbia e Luretta. una meta turistica nota per il suo passato di arte e cultura. Il centro storico ha mantenuto intatte le caratteristiche del borgo medievale. Simbolo della cittadina il Ponte Gobbo (o Ponte del Diavolo), un ponte in pietra di origine romana, che attraversa il fiume Trebbia con 11 arcate irregolari. Domina il Santuario di Santa Maria in Monte Penice, che si trova sulla cima del monte omonimo.
Bitonto (IPA: [biˈtonto], Vetònde in dialetto bitontino) è un comune italiano di 52 437 abitanti della città metropolitana di Bari in Puglia. Bitonto è conosciuta come città degli ulivi per gli estesi oliveti che la circondano e la produzione olearia, rinomata già nel XIII secolo e perfezionata nel corso del XX secolo, che costituisce ancora oggi la più importante risorsa economica della città, e dà inoltre il nome al cultivar locale, cima di Bitonto. Il 25 maggio 1734 la città fu teatro della storica battaglia, combattuta tra gli austriaci e i Borbone, che portò alla nascita del regno di Napoli come Stato indipendente. Sede della prima galleria nazionale di Puglia e del museo diocesano più grande della regione, è stata riconosciuta città d'arte nel 2004 ed è risultata tra le dieci finaliste per la corsa al titolo di capitale italiana della cultura del 2020.
L'alimentazione nell'antica Roma era basata su quei cibi resi necessari per la salute del corpo che all'inizio della storia romana si caratterizzavano per la loro semplicità e immediata disponibilità. In seguito, entrando i romani in contatto, commercialmente e militarmente, con culture più evolute, divennero sempre più raffinati nella ricerca dei sapori.
Nell'abbigliamento dell'antica Roma venivano distinti due generi di indumenti: gli indumenta, che si portavano di giorno e di notte, e gli amictus, che venivano indossati solo di giorno.