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Con il nome di popoli dell'Italia antica si indicano quelle popolazioni stanziate nella penisola italiana durante l'età del ferro e prima dell'ascesa di Roma. Questi popoli non erano tutti imparentati sul piano linguistico o su quello genetico. La conformazione dell'Italia, lunga penisola distesa nel mar Mediterraneo, ne favorisce infatti i rapporti con le regioni circostanti, ma, al tempo stesso, la sua natura prevalentemente montuosa tende a separare e isolarne le popolazioni entro aree geografiche circoscritte. Sul piano linguistico, si possono distinguere fra popoli parlanti lingue indoeuropee e popoli parlanti lingue non indoeuropee. Al primo gruppo (di lingua indoeuropea) appartenevano in particolare i popoli italici propriamente detti, cioè parlanti lingue italiche; a essi se ne aggiungevano altri, di lingua indoeuropea, ma non riconducibili al ramo italico. Indoeuropei non Italici erano ad esempio i colonizzatori di lingua greca. Altri popoli, infine, non parlavano lingue indoeuropee. La classificazione di un certo numero di queste civiltà non è stata ancora chiarita. Il celebre studioso italiano Giacomo Devoto ha affermato la tesi che le varietà indoeuropee che confluirono in Italia furono "infinite".
La periodizzazione la suddivisione della Storia in periodi di tempo, ciascuno contraddistinto da una serie di caratteri originali tali da renderlo individuabile rispetto alle fasi storiche immediatamente precedenti e successive. Nonostante il suo carattere semplificatorio e inevitabilmente convenzionale, quella della periodizzazione resta un'operazione di importanza fondamentale nelle discipline storiche, dal momento che consente di "pensare" in termini schematici il passato e di facilitare la collocazione temporale di un evento. Inoltre la didattica della Storia spesso trova grande giovamento nel suddividere la Storia in periodi definiti convenzionalmente, alla pari con altre discipline storiche, come la Geologia e la Paleontologia. La fase pi antica della Storia dell'uomo suddivisa in questi periodi: Paleolitico, Mesolitico, Neolitico, Et del Rame, Et del bronzo, Et del ferro. Nella storiografia occidentale, nello scorrere del tempo successivo alla Preistoria, si identificano tradizionalmente le seguenti et : Et antica, Medioevo, Et moderna, Et contemporanea. Per il suo carattere convenzionale, tale suddivisione soggetta a dibattiti e ad opinioni diverse, specie per ci che riguarda i termini post quem e ante quem, cio le date di inizio e fine di ciascuna et . Nelle storiografie di altre aree culturali esistono altri tipi di periodizzazione, che meglio descrivono contesti storici diversi da quello occidentale, anche se non mancano gli usi per analogia: si parla, ad esempio, di "medioevo giapponese". La necessit di utilizzare schemi validi per tutte le aree culturali e per tutti i continenti ha portato alla formulazione di proposte di periodizzazione di tutta la Storia mondiale alternative a quelle tradizionale attraverso criteri che si adattano ai vari contesti. Si deve infine rilevare che ogni epoca storica guarda il passato con un'ottica particolare, dovuta alla temperie culturale del tempo; ci porta alla successione di diversi schemi di periodizzazione, elaborati in diversi periodi; preferire una determinata periodizzazione piuttosto che un'altra significa interpretare il corso degli eventi in modo differente o anche da prospettive differenti.
Con l'espressione Italia preistorica e protostorica si indica quella parte della storia d'Italia che parte dal Paleolitico fino ad arrivare all'età del ferro, periodo nel quale iniziano ad apparire i primi documenti scritti.
La cultura protovillanoviana (XII secolo a.C. - X secolo a.C.) è una facies culturale sovranazionale, derivata dalla cultura dei campi di urne dell'Europa centrale, che si diffonde in gran parte d'Italia, incluse la Sicilia orientale e le isole Eolie, tra il 1175 a.C. e il 960 a.C. circa, nell'età del bronzo finale, caratterizzata dal rituale funerario dell’incinerazione.