Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Per pensiero e poetica di Alessandro Manzoni si intendono le convinzioni poetiche, stilistiche, linguistiche ed ideologiche che hanno delineato la parabola esistenziale e letteraria di Manzoni dagli esordi giacobini e neoclassici fino alla morte. Dopo l'esperienza neoclassica, che vide il Manzoni impegnarsi in odi ed altra produzione poetica fino al 1810, da quell'anno aderì al movimento romantico, diventandone uno degli esponenti di punta. Durante il cosiddetto Quindicennio creativo (1812-1827), Manzoni produsse opere letterarie, poetiche, teatrali e saggistiche che cambiarono nel profondo la genetica della letteratura italiana e la sua stessa lingua letteraria, imponendosi come pietra miliare nella storia della letteratura italiana. Tra il 1827 e la sua morte, avvenuta nel 1873, Manzoni continuò la sua ricerca, scrivendo saggi storico-letterari in contrapposizione con quelli giovanili e, in contemporanea, riflettendo sulla natura della lingua italiana "viva" nel contesto del nuovo Regno d'Italia.
Michele Barbi (Taviano di Sambuca Pistoiese, 19 febbraio 1867 – Firenze, 23 settembre 1941) è stato un filologo e letterato italiano.
Il metodo di Lachmann (o metodo stemmatico) è, in filologia, lo strumento indispensabile ai fini della pubblicazione dell'edizione critica di un testo. Fu teorizzato dal filologo classico tedesco Karl Lachmann a metà dell'Ottocento: la prima opera nella quale si utilizzarono le procedure successivamente definite come "metodo lachmanniano" fu un'edizione del 1850 del De rerum natura di Lucrezio. Nonostante le critiche ricevute in oltre un secolo e mezzo, tale metodo è ancor oggi valido e rimane fondamentale soprattutto per l'edizione dei testi classici greci e latini. Delle fasi necessarie per l'edizione di un testo quella che caratterizza il metodo di Lachmann è la prima, la recensio ("recensione, rassegna, disamina") dei testimoni, che sfocia nella ricostruzione dello stemma codicum.
Francesco Saverio de Sanctis (Morra Irpina, 28 marzo 1817 – Napoli, 29 dicembre 1883) è stato uno scrittore, critico letterario, politico, Ministro della Pubblica Istruzione e filosofo italiano. Fu tra i maggiori critici e storici della letteratura italiana nel XIX secolo.
La filologia italiana è la disciplina volta allo studio dei testi italiani, al fine di ricostruirne il testo corretto. È una branca della filologia romanza. Un primo esempio di tale attività è da ricercarsi già nel XVI secolo, con Pietro Bembo e l'Accademia della Crusca, sul problema della lingua e della pubblicazione dei testi antichi, ma trae il maggiore impulso dal positivismo tedesco di fine Ottocento, per l'attenzione al dato e al documento ed alla ricerca di prove per sostenere le congetture. Dopo la Prima guerra mondiale, in pieno relativismo, la produzione filologica diminuì, per riprendere alla fine della Seconda guerra mondiale grazie all'attività di Gianfranco Contini ed altri. In Italia la filologia è stata osteggiata a lungo dal magistero di Benedetto Croce e la chiusura culturale imposta dal regime fascista non ha aiutato l'avanzamento degli studi. Una vera e propria fioritura degli studi filologici si avrà negli anni Cinquanta, ossia dopo la morte di Benedetto Croce e la caduta del Fascismo. Sono di questi anni lavori fondamentali come i Volgarizzamenti del Due e Trecento di Cesare Segre, La prosa del Duecento di Cesare Segre e Mario Marti, i Poeti del Duecento di Gianfranco Contini, e poi il convegno bolognese Studi e problemi di critica testuale (1960), a cui partecipano i maggiori filologi italiani, in parte già affermati in parte che si affermeranno nel panorama accademico degli anni successivi.
Il De vulgari eloquentia (L'eloquenza della lingua volgare) un trattato in lingua latina scritto da Dante Alighieri tra il 1303 ed i primi mesi del 1305. Pur affrontando il tema della lingua volgare, scritto in latino per rivolgersi principalmente ai dotti del tempo e mostrare loro la bellezza della lingua volgare nella loro lingua, appunto il latino. Inoltre, Dante scrive in questa lingua per difendersi da eventuali accuse di incultura. Avrebbe dovuto comprendere almeno quattro libri, ma Dante ne scrive soltanto uno e parte del secondo.
Alessandro Manzoni, nome completo Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni (Milano, 7 marzo 1785 Milano, 22 maggio 1873), stato uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano. Considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi per il suo celebre romanzo I promessi sposi, caposaldo della letteratura italiana, Manzoni ebbe il merito principale di aver gettato le basi per il romanzo moderno e di aver cos patrocinato l'unit linguistica italiana, sulla scia di quella letteratura moralmente e civilmente impegnata propria dell'Illuminismo italiano. Passato dalla temperie neoclassica a quella romantica, il Manzoni, divenuto fervente cattolico dalle tendenze liberali, lasci un segno indelebile anche nella storia del teatro italiano (per aver rotto le tre unit aristoteliche) e in quella poetica (nascita del pluralismo vocale con gli Inni Sacri e della poesia civile). Il successo e i numerosi riconoscimenti pubblici e accademici (fu senatore del Regno d'Italia) si affiancarono a una serie di problemi di salute (nevrosi, agorafobia) e famigliari (i numerosi lutti che afflissero la vita domestica dello scrittore) che lo ridussero in un progressivo isolamento esistenziale. Nonostante quest'isolamento, Manzoni fu in contatto epistolare con la migliore cultura intellettuale francese, con Goethe, con intellettuali di primo ordine come Antonio Rosmini e, seppur indirettamente, con le novit estetiche romantiche britanniche (influsso di Walter Scott per il genere del romanzo).