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La storia della danza si occupa dello sviluppo - nei secoli e nelle varie parti del mondo - di questa particolare forma di espressione artistica che si serve del movimento del corpo sulla base di un ritmo interno, che può essere (o meno) suggerito o ispirato da fonti musicali. La disciplina storiografica riguardante la danza tuttavia è di origini relativamente recenti. Infatti solo nel XX secolo sono iniziati gli studi più specificamente dedicati a questa arte, grazie alla diversa considerazione che essa è andata acquistando rispetto al passato: non più "sorella minore" della musica, ma espressione umana autonoma e con una propria dignità di arte. Di conseguenza sono comparse le prime pubblicazioni a carattere storiografico, sia per quanto riguarda il campo di ricerca in ambito antropologico, sia per quello intorno agli usi e costumi sociali nei secoli e nelle varie parti del mondo, sia per quello che concerne la danza come arte dello spettacolo. La danza è la prima espressione artistica del genere umano perché ha come mezzo di espressione il corpo. Tutte le altre arti infatti prevedono l'uso di oggetti che fungono da strumenti, ad eccezione del canto che, come la danza, si avvale di uno strumento corporeo. La danza è parte integrante dei rituali, è forma di preghiera, è momento di aggregazione della collettività nelle feste popolari e occasione di aggregazione tra le persone in generale. Nel corso dei secoli è sempre stata lo specchio della società, del pensiero e dei comportamenti umani. Inoltre la danza è l'unica arte che si avvale insieme del tempo e dello spazio. Perciò la storia della danza è una disciplina vastissima e riguarda le espressioni etniche e popolari (etnocoreologia), i balli di società (storia della danza sociale) e infine la danza come arte dello spettacolo, che fino al XX secolo riguardava esclusivamente il teatro e più recentemente anche il cinema e la televisione. Le righe che seguono riguardano esclusivamente la danza come arte dello spettacolo nella civiltà occidentale.
Pinzolo (pron. Pinzòlo; Pinzöl in dialetto rendenese) è un comune italiano di 3 029 abitanti della provincia di Trento, nell'alta Val Rendena, situato all'inizio della Strada statale 239 di Campiglio che conduce al Passo Campo Carlo Magno. È il maggiore centro della valle ed è situato su una piana prativa fra il Gruppo dell'Adamello a ovest e il Gruppo del Brenta a est. La chiesa di chìesa di San Vigilio intitolata a san Vigilio santo e vescovo trentino, conserva dipinta una famosa cinquecentesca danza macabra opera di Simone II Baschenis, che all'interno dell'edificio ha lasciato, nel presbiterio e nell'abside, affreschi vari tra i quali ci sono la Crocefissione, immagini di apostoli ed episodi della vita del santo.
La danza macabra è un tema iconografico tardomedievale nel quale è rappresentata una danza fra uomini e scheletri.