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John Dewey (Burlington, 20 ottobre 1859 – New York, 1º giugno 1952) è stato un filosofo e pedagogista statunitense. È stato anche scrittore e professore universitario. Ha esercitato una profonda influenza sulla cultura, sul costume politico e sui sistemi educativi del proprio paese. Intervenne su questioni politiche, sociali, etiche, come il voto alle donne e sulla delicata questione dell'ingiusta condanna degli anarchici Sacco e Vanzetti.
Quando si parla di Outdoor education (o educazione all'aperto) non si fa riferimento ad un curriculum standard. L’educazione all’aperto può essere presente in scuole, università, può ricevere il supporto di enti locali, associazioni sportive culturali, imprese pubbliche e private. I luoghi in cui si può realizzare un programma di outdoor education sono: cortile e giardino della scuola, spazi urbani, giardino zoologico, fattoria, parchi, boschi, presso il fiume, il mare, in montagna e in molti altri luoghi a contatto con la natura. Il valore dell’apprendimento all’aperto è indiscusso: stare all’aperto educa il corpo, la mente, il senso sociale, accresce la conoscenza e il rispetto dell’ambiente naturale. Ricerche scientifiche dimostrano gli effetti positivi dei un’educazione fuori dalla classe sulla crescita dei bambini. Vi sono in particolare degli obbiettivi specifici individuati da Smith, Carlson, Donaldson, Masters che possono essere raggiunti in seguito alla pratica dell'Outdoor education: capacità di osservazione: le esperienze in natura permettono infatti di coinvolgere tutti i sensi del bambino. la crescita costante degli interessi e il miglioramento della qualità dell'esperienza: la natura stimola infatti la curiosità degli alunni che si rapportano sia con le loro capacità già acquisite sia con quelle acquisite grazie all'apporto esperienziale di tale apprendimento. disponibilità del materiale di apprendimento: La natura è un ambiente educativo ricco di stimoli adatti al bisogno di esperienze sensoriali dei bambini. Come in un laboratorio il bambino raccoglie il materiale e lo utilizza per immergersi in esperienze significative per la sua educazione. offerta di opportunità intese a far acquisire abilità dello stare all'aperto: Il bambino impara a muoversi in un ambiente naturale e acquisisce le abilità che tale luogo sviluppa, sia l'educazione fisica sia le materie scolastiche che vengono affrontate nei laboratori all'aperto. estensione della classe fuori dalle mura scolastiche: Tale educazione permette la modifica dell'idea classica di classe come luogo chiuso e delimitato dalle mura. Uscire dalla scuola e misurarsi con un ambiente naturale permette agli alunni di fare delle esperienze dirette collegate ai contenuti scolastici. Questa idea permette anche il superamento dell'idea di scuola classica caratterizzata da esperienze indirette. Inoltre uscire dall'aula permette l'utilizzo di quanto la comunità mette a disposizione per l'educazione dei giovani. opportunità di sperimentare l'esplorazione e la ricerca: Durante l'esperienza all'aperto l'insegnante non è direttivo e non predispone le risposte ma lascia il bambino libero di scoprire e di ricercare. Il bambino trova le sue risposte autonomamente ma al rientro in classe avviene la sistematizzazione grazie all'aiuto dell'insegnante. aiuto a verbalizzare e a comunicare: La libertà e la spontaneità caratteristiche di tale educazione creano un ambiente educativo nel quale è più facile per il bambino comunicare ed esprimersi dando parole alle situazioni che essi stanno vivendo. In tale ambiente cresce anche la creatività e i pensieri sono più ricchi e profondi. Cadono anche le inibizioni dovute alle classiche interrogazioni e valutazioni e i bambini sono più liberi e spontanei nella comunicazione. sviluppo della conoscenza e della destrezza: Nell'educazione all'aperto l'educazione avviene tramite esperienze dirette esperenziali. Questo permette al bambino di ampliare le vie della conoscenza. Essi affrontano in aula gli argomenti in modo astratto e grazie al contatto diretto con la natura sono facilitati nella comprensione di essi con l'esperienza concreta che avviene successivamente. miglioramento della professionalità dell'insegnante: il docente rinnova e arricchisce il materiale per la didattica. incoraggiamento alla vita sociale: L'esperienza all'aperto produce migliori relazioni umane, insegna a capire cosa sia la vita sociale e cosa significhi cooperare. L'ambiente sano incoraggia infatti tali aspetti e educa a vivere insieme e ad aiutarsi reciprocamente.
Il mio credo pedagogico. Antologia di scritti sull'educazione è una raccolta di saggi di pedagogia del 1897 del filosofo e pedagogista statunitense John Dewey. Famosa è l’edizione italiana a cura dello scrittore Lamberto Borghi, pubblicata da La Nuova Italia Editrice di Firenze nel 1954. L’opera si inserisce a pieno titolo nel quadro della filosofia pragmatista di John Dewey, e si presenta come un atto di fede in cui vengono espressi i principi dell’educazione progressiva, sperimentata dal 1896 nella scuola-laboratorio che Dewey aveva fondato presso l’Università di Chicago.
Il Consiglio d'Europa (CdE) è un'organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia, i diritti umani, l'identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa: fu fondato il 5 maggio 1949 con il Trattato di Londra, conta oggi 47 stati membri e la sua sede istituzionale è a Strasburgo, in Francia, nel Palazzo d'Europa. I principali organi del Consiglio sono: il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, il Segretario generale del Consiglio d'Europa, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e il Congresso dei poteri locali e regionali. Lo strumento principale d'azione consiste nel predisporre e favorire la stipulazione di accordi o convenzioni internazionali tra gli Stati membri e, spesso, anche fra Stati terzi; le iniziative del Consiglio d'Europa non sono vincolanti e vanno ratificate dagli Stati membri. Il 17 ottobre 1989 gli è stato riconosciuto lo status di osservatore dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
L'attivismo pedagogico è un metodo educativo che ebbe origine alla fine del XIX secolo, prevalentemente ad opera del filosofo statunitense John Dewey. L'influenza di Dewey nella pedagogia moderna, americana ed europea, è stata paragonata a quella di Jean-Jacques Rousseau nell'Ottocento.
L'educazione fisica è una branca dell'insegnamento che si occupa di migliorare attraverso l'attività motoria e quella sportiva lo sviluppo psicofisico e la salute individuale e quella sociale. Essa è intesa come quella disciplina che considera il movimento non solo dal punto di vista dell'efficacia e della qualità della prestazione, ma anche dallo sviluppo della personalità più ampia, quindi sviluppo di un'adeguata corporeità e motricità, acquisendo competenze alla base di una crescita fisica, affettiva, sociale e cognitiva. Nella concezione greca, il suo fine ultimo e metapedagogico è la kalokagathia, ovvero la perfezione dello spirito congiunta a quella del corpo.
L'educazione (dal verbo latino educĕre (cioè «trarre fuori, "tirar fuori" o "tirar fuori ciò che sta dentro"), derivante dall'unione di ē- (“da, fuori da”) e dūcĕre ("condurre")., secondo altri deriverebbe dal verbo latino educare ("trarre fuori, allevare").) è l'attività, influenzata nei diversi periodi storici dalle varie culture, volta allo sviluppo e alla formazione di conoscenze e facoltà mentali, sociali e comportamentali in un individuo.Il termine è spesso ritenuto complementare a insegnamento o istruzione anche se quest'ultima tende a indicare metodologie più spiccatamente "trasmissive" dei saperi. Tuttavia, sebbene le strategie istruzionali possano essere parte di un percorso educativo, il significato di educazione è più ampio e mira a estrapolare e potenziare anche qualità e competenze inespresse. Se dal punto di vista etimologico il significato della parola appare chiaro, nella lingua italiana il suo utilizzo, rispetto a termini come istruzione o formazione, è talvolta equivoco anche in testi normativi e pedagogici.In italiano il termine educato è anche sinonimo di un individuo che segua una condotta sociale corretta rispetto a norme non necessariamente codificate (benché di generale condivisione), le cosiddette "buone maniere" quali la "gentilezza", l'"urbanità", ecc. Un altro motivo di confusione è anche dovuto al diverso uso che si fa del termine educazione in altre lingue (ad es. nella lingua inglese con "education" si tende spesso a indicare "istruzione"). La stretta connessione che c'è tra il sapere acquisito da un individuo e il suo comportamento rendono le due parole apparentemente sinonime in vari contesti. Esistono tre tipi di educazione: la formale, la non formale e l'informale. La prima disciplina che studiò sistematicamente i problemi dell'educazione fu la pedagogia, che si concentrò sull'educazione infantile. In tempi moderni nacquero poi le scienze dell'educazione e della formazione, che trattarono anche l'educazione continua in età adulta, rendendo questa accezione di "formazione" un sinonimo di educazione.
L'educatore per la prima infanzia è quel professionista che si occupa di educazione, in particolare rivolta a bambini aventi un'età compresa tra gli zero e i tre anni e alle loro famiglie. Questa figura per svolgere il proprio compito educativo si avvale di una formazione universitaria, che fornisce l'abilitazione a lavorare con bambini in questa fascia d'età. La concezione dell'infanzia, ha subito nei secoli molte trasformazioni, e sono stati molti gli studiosi che si sono occupati studiare ed elaborare dei nuovi metodi educativi sempre più efficaci e innovativi, che ponessero al centro dell'educazione i bambini fin dalla tenera età.
Aldo Romeo Luigi Moro (Maglie, 23 settembre 1916 – Roma, 9 maggio 1978) è stato un politico, accademico e giurista italiano. Tra i fondatori della Democrazia Cristiana e suo rappresentante alla Costituente, ne divenne prima segretario (1959) e poi presidente (1976) e fu più volte ministro. Cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri, guidò governi di centro-sinistra (1963-68) promuovendo nel periodo 1974-76 la cosiddetta strategia dell'attenzione verso il Partito Comunista Italiano attraverso il cosiddetto compromesso storico. Fu rapito il 16 marzo 1978 e assassinato il 9 maggio successivo dalle Brigate Rosse. È uno dei quattro Presidenti del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana ad aver ricoperto questa carica per un periodo cumulativo maggiore di cinque anni.