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Con una popolazione stimata al 1 agosto 2020 di 59.991.186 abitanti, l'Italia è il terzo paese dell'Unione europea per popolazione (dopo Germania e Francia) e il 23º al mondo. Il Paese ha, inoltre, una densità demografica di 200,71 abitanti per chilometro quadrato, più alta della media europea.All'indomani dell'Unità, la popolazione italiana ammontava a poco più di 28 milioni. La crescita della popolazione fu abbastanza lenta negli ultimi decenni dell'Ottocento anche a causa dell'elevato numero di persone che emigravano all'estero. Nel Novecento, fino agli anni settanta l'aumento demografico fu invece più sostenuto e, a differenza della Francia, le perdite umane delle due Guerre mondiali non incisero molto. La popolazione italiana, tuttavia, è rimasta sostanzialmente invariata tra il 1981 e il 2001, per poi riprendere ad aumentare nel primo decennio del III millennio, soprattutto per via dell'immigrazione. Secondo le ultime rilevazioni dell'ISTAT al 1º gennaio 2017 i giovani fino a 14 anni di età sono quasi 100 000 in meno rispetto al 2016 e rappresentano il 13,5% del totale. Le persone con oltre 65 anni d'età risultano in aumento di 160 000 unità e ormai rappresentano il 22.6% della popolazione. Anche i cittadini stranieri sono in costante aumento e costituiscono, al 1º gennaio 2018, l'8,5% del totale. Sotto il profilo demografico l'Italia si conferma uno dei paesi con il più basso tasso di natalità al mondo; nel 2016 il numero medio di nascite per donna è stimato a 1,34, in calo rispetto all'1,46 del 2010, che rappresentava il valore più alto dal 1984. La fecondità, dopo un periodo di recupero, ha ricominciato a diminuire. Si mantiene superiore a quella della metà degli anni 90 in cui si toccarono i minimi storici, ma ancora non ha raggiunto il livello considerato ottimale per una popolazione, ovvero il livello di sostituzione delle coppie, pari a circa 2,1 figli per donna. Nel 2019, il numero di nascite ha raggiunto il minimo storico dall'Unità d'Italia , record negativo che ha superato quello riscontrato nel 2018. La popolazione è molto concentrata in alcune specifiche aree urbane, al 2015 solo 741 comuni italiani superano i 15 000 abitanti e contano complessivamente 36 000 000 di abitanti, i restanti 7 299 sono quindi considerati "piccoli comuni".
La demografia è la scienza che ha per oggetto lo studio delle popolazioni umane, che tratta del loro ammontare, della loro composizione, del loro sviluppo e dei loro caratteri generali, considerati principalmente da un punto di vista quantitativo. Dato il suo carattere quantitativo la demografia si basa su molteplici indici statistici. La demografia moderna è stata fondata dal matematico e statistico tedesco Johann Peter Süssmilch.
L'Australia (pronuncia italiana /auˈstralja/; in inglese: Australia, pronuncia britannica [ɒˈstreɪlɪə], pronuncia locale [əˈstreɪliə]), ufficialmente il Commonwealth dell'Australia, è il sesto Paese del mondo per estensione (7 688 287 km², in gran parte desertici), il più grande dell'Oceania e dell'intera Australasia. Ha una popolazione di oltre 25 milioni di abitanti, quasi interamente residenti sulle coste. La sua capitale è Canberra, mentre la città più popolata è Sydney, seguita da Melbourne, Brisbane, Perth e Adelaide.
La popolazione della Groenlandia è di 56.344 abitanti (luglio 2007); la densità è una delle più basse del mondo, appena 0,027 abitanti per km². Dei 56.000 abitanti ben 24.000 (43%) vivono nella capitale Nuuk; l'83% degli abitanti totali dichiara di vivere in città. La maggior parte della popolazione della Groenlandia vive sulla costa ovest, qui infatti si trovano Nuuk e quasi tutte le principali città dell'isola. La seconda zona più popolosa è la parte sud; la parte nord per il gelo polare è molto meno abitata, ed in particolare la zona nord-est: qui si trova infatti il Parco nazionale della Groenlandia nordorientale, prevalentemente chiuso al pubblico, che pur essendo vasto 1.000.000 km² ospita permanentemente circa 20 persone. Sulla costa sud-est sono insediate ben poche persone (vi sono solo due città importanti, Ammassalik e Ittoqqortoormiit), soprattutto a causa dell'isolamento per la gran quantità di montagne nella zona; qui si trova anche il Monte Gunnbjørn, la vetta più alta della Groenlandia (3.700 m). I groenlandesi discendono per l'87% da inuit ed europei, in particolare danesi e norvegesi; il restante 13% è costituito da europei nati nel continente e trasferitisi qui. Le lingue più parlate sono il groenlandese (una lingua eschimo-aleutina, variante della lingua inuit e parente dell'Inuktitut), che conta 47.000 parlanti, e il danese. La religione più diffusa è il Luteranesimo. Il 53% della popolazione è maschile, il restante 47% è femminile. Ecco le stime per fascia d'età (dati del 2007): 0-14 anni: 24% (6.926 maschi e 6.597 femmine, 51%/49%) 15-64 anni: 69,1% (20.901 maschi e 18.012 femmine, 55%/45%) 65 anni e oltre: 6,9% (1.873 maschi e 2.035 femmine, 45%/55%).Il tasso di natalità è di 16,01 nati ogni 1.000 abitanti e il tasso di mortalità è di 7,93 morti ogni 1.000 abitanti; il tasso di fecondità totale è di 2,45 bambini per donna, molto alto se confrontato con quello dell'Italia, 1,35 nel 2006. L'indice di mortalità alla nascita è dell'1,498% e la speranza di vita è di 70,23 anni (66,65 maschi - 73,9 femmine). Il tasso di crescita è negativo, -0,03%, come lo è anche il tasso di immigrazione, -0,838%.