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L’ippicoltura consiste nell’allevamento degli equini con finalità economiche. Le specie allevate sono il cavallo, l’asino e i loro ibridi (mulo e bardotto). Gli equini allevati sono destinati principalmente al lavoro (soprattutto agricolo), alla produzione alimentare (carne e latte) e, nel caso dei cavalli, alla pratica sportiva (equitazione ed ippica).
Il termine handicap indica una particolare categoria di corse al galoppo, dove uno o più esperti, detti appunto "handicapper", stabiliscono una scala di valori attribuendo il peso che dovranno portare in gara i singoli cavalli. Il peso viene calcolato sommando il peso del fantino con quello della sella. Per raggiungere i pesi maggiori vengono aggiunte delle zavorre di piombo. Il cavallo migliore ha il peso maggiore ed è definito peso massimo o anche top weight. I cavalli meno qualitativi vengono caricati il meno possibile e sono definiti pesini. L'idea dietro questo procedimento è quella di garantire le stesse possibilità di vittoria ad ogni cavallo pareggiandone le chance. Le corse ad handicap, si suddividono anche, in handicap di minima, handicap ad invito, handicap principale ed handicap limitato, in base all'importanza della gara e alla qualità dei concorrenti che vi possono partecipare. Più il premio assegnato al vincitore è alto, maggiore è il livello qualitativo dei cavalli. Talvolta il peso effettivo portato dall'insieme dei cavalli si discosta da quello assegnato ufficialmente dall'handicapper. Ciò accade quando il peso massimo è più leggero del peso predeterminato dal tipo di corsa, per cui tutta la scala dei pesi viene adeguata. Il massimo dell'adeguamento è comunque tre kg. Prima del 2002 in Italia veniva nominato un "handicapper" per ciascun ippodromo in funzione. Successivamente la preparazione delle corse denominate " handicap " è stata affidata ad una Commissione Centrale di tre esperti a rotazione mensile, di cui due responsabili della gestione dei dati e del buon funzionamento del sistema, su base informatica e con una serie di parametri fissi, per garantire omogeneità di giudizio. Le corse ad "handicap", poiché tendono alla corretta distribuzione delle probabilità di vittoria, sono le più incerte e perciò le più gradite per gli appassionati abituali, determinando il volume medio di scommesse più alto di tutti gli altri tipi di corsa (nelle quali il peso è uguale fra tutti i concorrenti - es. corse classiche, di Gruppo o Listed Races - oppure nelle quali il peso è stabilito in base alle somme vinte in precedenza dai cavalli - es. corse condizionate, corse a vendere, corse a reclamare).
Il cavallo domestico (Equus ferus caballus Linnaeus, 1758) è un mammifero perissodattilo di medio-grossa taglia appartenente alla famiglia degli Equidi. Con l'avvento dell'addomesticamento si è distinto dal cavallo selvatico, di cui è considerato una sottospecie. L'evoluzione del cavallo è cominciata dai 55 ai 45 milioni di anni fa e ha portato dal piccolo Hyracotherium con più dita, al grande animale odierno, a cui rimane un unico dito. L'essere umano ha iniziato ad addomesticare i cavalli più tardi rispetto ad altri animali, attorno al 5.000 a.C. nelle steppe orientali dell'Asia (il tarpan), mentre in Europa lo si iniziò ad addomesticare non prima del III millennio a.C. I cavalli della sottospecie caballus sono tutti addomesticati, sebbene alcuni di questi vivano allo stato brado come cavalli inselvatichiti, diversi dai cavalli selvaggi che, invece, non sono mai stati addomesticati. Uno studio del 2018 dell'Università del Kansas ha rivelato che anche i cavalli di Przewalski, precedentemente ritenuti gli ultimi cavalli selvaggi rimasti, sono in realtà i discendenti inselvatichiti di cavalli che erano già stati addomesticati 5500 anni fa nel nord dell'attuale Kazakistan dal popolo Botai. Il cavallo ha accompagnato e accompagna l'uomo in una notevole varietà di scopi: ricreativi, sportivi, di lavoro e di polizia, bellici, agricoli, ludici e terapeutici. Tutte queste attività hanno generato vari modi di cavalcare e guidare i cavalli usando ogni volta i finimenti più appropriati. L'uomo trae dal cavallo anche carne, latte, ossa, pelle e capelli, nonché estratti di urine e sangue per scopi farmaceutici. La femmina del cavallo, chiamata giumenta, ha un periodo di gestazione (gravidanza) dei puledri di circa undici mesi, al termine dei quali il piccolo, una volta partorito, riesce a stare in piedi e a correre da solo dopo pochissimo tempo. Solitamente l'addomesticamento avviene dopo i tre anni di vita dell'animale. A cinque anni è completamente adulto, con una prospettiva di vita che si aggira sui 25-30 anni. Il cavallo presenta un'elevata specializzazione morfologica e funzionale all'ambiente degli spazi aperti come le praterie, in particolare ha sviluppato un efficace apparato locomotore e un apparato digerente adatto all'alimentazione con erbe dure integrate con modeste quantità di foglie, ramoscelli, cortecce e radici. Le razze di cavalli si dividono in base alla corporatura (dolicomorfi, mesomorfi e brachimorfi) e in base al temperamento (a sangue freddo, a sangue caldo e a sangue ardente, come i purosangue). Il tipo brachimorfo comprende i cavalli da tiro (Shire, Vladimir, Gypsy Vanner, ecc.), il tipo dolicomorfo le "razze leggere da sella" (purosangue inglese, arabo, trottatori, ecc.), mentre il tipo mesomorfo comprende le "razze da sella" (inglese e americana, Quarter Horse, trottatori, ecc.). Secondo il Guinness dei primati il cavallo più grande esistito in epoca recente è stato Sampson (poi ribattezzato Mammoth), di razza Shire, alto 2,19 metri e pesante 1525 chili. [1]
Il termine equitazione indica l'utilizzo sportivo (agonistico o meno) del cavallo da parte dell'uomo. Presenta diverse discipline, alcune delle quali rientrano nel programma olimpico; può essere praticata sia singolarmente che in gare organizzate per squadre, in strutture coperte, in maneggi all'aperto, in ippodromi (è il caso dell'ippica) o in campagna a seconda della disciplina.