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Il deserto dei Tartari è un romanzo di Dino Buzzati. Pubblicato nel 1940, segnò la consacrazione di Buzzati tra i grandi scrittori del Novecento italiano. Lo scrittore bellunese in un'intervista affermò che lo spunto per il romanzo era nato: Il tema centrale del romanzo è dunque quello della "fuga del tempo".
Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz (Trieste, 19 dicembre 1861 – Motta di Livenza, 13 settembre 1928), è stato uno scrittore e drammaturgo italiano, autore di tre romanzi, numerosi racconti brevi e opere teatrali. Di cultura mitteleuropea, ebbe in Italia riconoscimenti tardivi e fama postuma.
Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo. Fino alla seconda metà del XVIII secolo fu uno stato confederale costituito dal Ducato di Firenze (detto "Stato vecchio") e dallo Stato Nuovo di Siena, in unione personale nel granduca. Il titolo traeva origine da quello del Ducato di Tuscia, poi Marca di Tuscia e quindi Margraviato di Toscana, titolo giuridico di governo del territorio di natura feudale in epoca longobarda, franca e post-carolingia. Dopo l'estinzione della dinastia medicea, nel 1737 subentrò la dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le sorti del granducato sino all'unità d'Italia, pur con l'interruzione dell'epoca napoleonica. Tra il 1801 ed il 1807, infatti, Napoleone Bonaparte occupò la Toscana e l'assegnò alla casata dei Borbone-Parma col nome di regno d'Etruria. Col crollo dell'impero napoleonico nel 1814, venne restaurato il granducato. Nel 1859 la Toscana venne occupata dalle truppe del regno di Sardegna e divennero note col nome di Province dell'Italia Centrale. La Toscana venne formalmente annessa al regno sardo nel 1860, come parte del processo di unificazione nazionale, con un referendum popolare che sfiorò il 95% dei si.
La commedia dell'arte è nata in Italia nel XVI secolo ed è rimasta popolare fino alla metà del XVIII secolo, anni della riforma goldoniana della commedia. Non si trattava di un genere di rappresentazione teatrale, bensì di una diversa modalità di produzione degli spettacoli. Le rappresentazioni non erano basate su testi scritti ma su dei canovacci, detti anche scenari; in origine, le rappresentazioni erano tenute all'aperto con una scenografia fatta di pochi oggetti. Le compagnie erano composte da dieci persone: otto uomini e due donne. All'estero era conosciuta come "Commedia italiana". Nella loro formula spettacolare, i comici della Commedia dell'Arte introdussero un elemento nuovo di portata dirompente e rivoluzionaria: la presenza delle donne sul palcoscenico. In un contratto stipulato con un notaio di Roma il 10 ottobre 1564, si ha la prima apparizione documentata di una donna: la "signora Lucrezia Di Siena" ingaggiata da una compagnia che si proponeva di far commedie nel periodo di carnevale, probabilmente un personaggio di elevata cultura in grado di comporre versi e di suonare strumenti. Solo alla fine del secolo le donne avrebbero preso posto a pieno titolo nelle compagnie teatrali. La denominazione veniva sostituita con altre: commedia all'improvviso (o improvvisa), commedia a braccio o commedia degli Zanni. Il nome "arte", nel Medioevo, significava "mestiere", "professione": quello del teatrante, infatti, era un vero e proprio mestiere. Bisogna però specificare che era considerato come tale, non per le compagnie amatoriali, ma solo per quelle compagnie associate che venivano riconosciute dai ducati e avevano un vero e proprio statuto di leggi e regole. Grazie a queste ultime, le compagnie associate sottomettevano le altre che venivano definite "ruba piazze".
Le Novelle per un anno sono una raccolta di racconti (246) scritti da Luigi Pirandello tra il 1884 e il 1936.
L'Italia (/iˈtalja/, ), ufficialmente Repubblica Italiana, è uno Stato situato nell'Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l'omonima regione geografica. L'Italia è una repubblica parlamentare e conta una popolazione di circa 60 milioni di abitanti. La capitale è Roma. La parte continentale, delimitata dall'arco alpino, confina a nord, da ovest a est, con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; il resto del territorio, circondato dai mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico, si protende nel mar Mediterraneo, occupando la penisola italiana e numerose isole (le maggiori sono Sicilia e Sardegna), per un totale di 302072,84 km². Gli Stati della Città del Vaticano e di San Marino sono enclavi della Repubblica mentre Campione d'Italia è l'unica exclave italiana. Con l'ascesa di Roma, che fu capitale della Repubblica romana e poi dell'Impero romano, si ebbe il primo processo di unificazione della penisola, destinata a rimanere per secoli il centro politico e culturale della civiltà occidentale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'Italia medievale fu soggetta a invasioni e dominazioni di popolazioni germaniche, come gli Ostrogoti, i Longobardi e i Normanni, perdendo la propria unità politica. Nel XV secolo, con la diffusione del Rinascimento, ridivenne il centro culturale del mondo occidentale, ma dopo le guerre d'Italia del XVI secolo ricadde sotto l'egemonia delle potenze straniere, quali Francia, Spagna e Austria. Durante il Risorgimento gli italiani combatterono per l'indipendenza nazionale e per l'Unità d'Italia, finché nel 1861 fu proclamato il Regno d'Italia, che completò la riunificazione con la presa di Roma del 20 settembre 1870 e la vittoria nella prima guerra mondiale. Dal 1882 al 1960 l'Italia ha posseduto un impero coloniale. Nel 1946, dopo il ventennio fascista, la sconfitta nella seconda guerra mondiale e la guerra civile, a seguito di un referendum istituzionale lo Stato italiano divenne una repubblica. Nel 2020 l'Italia, ottava potenza economica mondiale e terza nell'Unione europea, è un paese con un alto standard di vita: l'indice di sviluppo umano è molto alto, 0.883, e la speranza di vita è di 83,4 anni. È membro fondatore dell'Unione europea, della NATO, del Consiglio d'Europa e dell'OCSE; aderisce all'ONU e al trattato di Schengen. È inoltre membro del G7 e del G20, partecipa al progetto di condivisione nucleare della NATO, è una grande potenza regionale europea, in grado di esercitare influenza politica anche su scelte e decisioni di ordine extra-europeo e globale, e si colloca in nona posizione nel mondo per spesa militare. In virtù della sua storia ultramillenaria, l'Italia vanta insieme alla Cina il maggior numero di siti dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Il colombre e altri cinquanta racconti è una raccolta di racconti di Dino Buzzati del 1966.
Giancarlo Ceccarini (Pisa, 19 luglio 1951) è un baritono italiano. Ha studiato con Liliana Poli Bardelli, Bruno Pizzi, Franco Calabrese, Rosetta Noli e Bruno Rigacci. Giovanissimo è entrato a far parte dell'organico stabile della Società Corale Pisana, diretta dal Maestro Bruno Pizzi, con la quale ha eseguito un importante repertorio polifonico classico, da Palestrina, Willaert, De Victoria, Orlando di Lasso, ai moderni, Lorenzo Perosi, Rodolfo Del Corona, Salvatore Orlando, vincendo Premi polifonici prestigiosi a livello internazionale. Fa il suo esordio come solista a Spoleto nel ruolo di Belcore nell'Elisir d'amore di Donizetti nel 1975, a fianco del tenore Giuseppe Di Stefano, come vincitore assoluto del Concorso A. Belli di Spoleto. L'anno seguente debutta al Teatro La Fenice di Venezia ne "L'Ormindo" di Francesco Cavalli diretto dal M° Raymond Leppard. È stato collaboratore artistico per diversi anni di Cathy Berberian, con la quale ha interpretato opere di Claudio Monteverdi e del repertorio della musica moderna e contemporanea. Fra i Concorsi Internazionali di Canto, ha vinto il "Premio Dante Lari" al Concorso Internazionale A. Peri di Reggio Emilia, il "Premio Ettore Bastianini" di Siena, "Katia Popova" di Pleven (Bulgaria), "Maria Canals" di Barcellona, il "Gian Battista Viotti" di Vercelli e il Concorso Nazionale di Canto lirico del Teatro Comunale di Genova nel 1979. Al Maggio Musicale Fiorentino è stato Belcore nell'Elisir d'amore (con Luciana Serra e Giuseppe Taddei), nel 1984 è stato Schaunard nella Bohème con Catherine Malfitano, Neil Schicoff, Alessandro Corbelli, Giorgio Surian, diretti dal maestro Ivan Fischer, regia di Ugo Gregoretti. Successivamente ha preso parte con un ruolo da protagonista all'opera di Prokofiev Il giocatore, a fianco di Elena Souliotis, Dimiter Petkov e Franco Calabrese, sotto la direzione del maestro Eduardo Mata. Ha cantato in diverse produzioni al Teatro alla Scala di Milano, all'EA Arena di Verona (Tosca e Turandot). Al Piccolo Teatro di Milano ha interpretato il ruolo del Maestro nell'opera di Kurt Weill Der jasager und neinsager, con la regia di Lamberto Puggelli. Ha cantato tra gli altri in importanti produzioni presso il La Fenice di Venezia (L'Ormindo di Cavalli e Turandot di Puccini), lo Sferisterio di Macerata, il Teatro Petruzzelli di Bari, Catania, Teatro dell'Opera di Roma, Genova, Trieste, Cagliari, Barcellona, Marsiglia, Parigi, Mosca, San Pietroburgo, New York, Seul, San Paolo, Pretoria, Johannesburg, Helsinki, Toronto, Francoforte, Lugano, Zurigo. Nell'ottobre del 1991 ha inaugurato a Lubiana la prima stagione lirica della Slovenia indipendente con Il trovatore di Giuseppe Verdi, nel ruolo del Conte di Luna, Direttore Loris Voltolini e la Regia di Petar Selem. Ha cantato, in prima esecuzione assoluta, il ruolo di Jim nell'opera Suspense di Salvatore Orlando, al Teatro Carlo Goldoni di Livorno, e ha interpretato il ruolo di Bartolo, nelle Nozze di Bartolo di Enrico Salines al Teatro Civico di La Spezia. Ha ricevuto riconoscimenti e attestati di benemerenza: "Panterino onorario" per la Contrada della Pantera, Siena 1979, Premio Bonanno Pisano, Pisa 1979, Premio Giuseppe Verdi a Nonantola, Modena 1980, Premio G. Frescobaldi, Ferrara 1988, Premio Tito Gobbi, Roma 1989, Premio "Astrolabio" dell'Accademia Galileo Galilei, Premio "Un Pisano per il Gioco del Ponte", Pisa 1993, Diploma d'onore Società Filarmonica Pisana, Pisa 1995. Il 17 dicembre 1989 ha ricevuto il Premio Internazionale Tito Schipa a Roma, Teatro Ghione, organizzato dall'O.I.P.E.C., dalle mani del Soprano Anita Cerquetti, per il centenario dell'illustre tenore, infatti la commissione, presieduta dal Prof. Ludovico Gatto, gli ha assegnato il Premio "Una vita per la Lirica". È cittadino benemerito delle città di Fauglia, Barga e Savignone. Da sempre impegnato nel sociale, è socio onorario dell'ANLAIDS, dell'IRPUE, dell'Apal e da alcuni anni collabora attivamente al progetto internazionale "Agata Smeralda". Dall'ottobre 2009 è socio onorario del Kiwanis International, Club di Pisa, Distretto Italia-San Marino, e dal 2013 è onorario dell'associazione "Amici di Pisa". Ha tenuto masterclass e seminari di canto in città italiane, nonché a San Paolo, Lubiana e San Pietroburgo. È stato per alcuni anni consulente musicale della Cappella Musicale dell'Opera del Duomo di Pisa e dal 1997 è presidente del Premio Nazionale Letterario Pisa e del Gruppo Artistico La Soffitta di Pisa. È fondatore e direttore artistico del Chianni Opera Festival. Ha preso parte ad alcune trasmissioni televisive dedicate all'opera lirica presso la Radiotelevisione Svizzera Italiana, RAI 3 e Canale 50 TV.
Antonio Lucio Vivaldi (Venezia, 4 marzo 1678 – Vienna, 28 luglio 1741) è stato un compositore e violinista italiano, considerato tra i massimi esponenti del barocco musicale. Sacerdote, pur non potendo celebrare la Messa per motivi di salute, era detto "il Prete rosso" per il colore dei capelli. Fu uno dei violinisti più virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca. Considerato il più importante, influente e originale musicista italiano della sua epoca, Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto, soprattutto solistico (un genere iniziato da Giuseppe Torelli), e della tecnica del violino e dell'orchestrazione. Non trascurò inoltre l'opera in musica, e la sua opera compositiva vastissima comprende inoltre numerosi concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue opere influenzarono numerosi compositori del suo tempo tra cui il genio massimo del barocco Johann Sebastian Bach, ma anche Pisendel, Heinichen, Zelenka, Boismortier, Corrette, De Fesch, Quantz e in seguito i grandi musicisti classici come Wolfgang Amadeus Mozart, Gioacchino Rossini e Ludwig van Beethoven (es. sinfonia pastorale). Le sue composizioni più note sono i quattro concerti per violino conosciuti come Le quattro stagioni, celebre esempio di musica a soggetto. Come per molti compositori barocchi, dopo la sua morte il suo nome e la sua musica caddero nell'oblio. Solo grazie alla ricerca di alcuni musicologi del XX secolo, come Arnold Schering, Marc Pincherle, Alberto Gentili e Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero, Vivaldi riemerse, diventando uno dei compositori più noti ed eseguiti.