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L'Italia (/iˈtalja/, ), ufficialmente Repubblica Italiana, è uno Stato situato nell'Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l'omonima regione geografica. L'Italia è una repubblica parlamentare e conta una popolazione di circa 60 milioni di abitanti. La capitale è Roma. La parte continentale, delimitata dall'arco alpino, confina a nord, da ovest a est, con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; il resto del territorio, circondato dai mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico, si protende nel mar Mediterraneo, occupando la penisola italiana e numerose isole (le maggiori sono Sicilia e Sardegna), per un totale di 302072,84 km². Gli Stati della Città del Vaticano e di San Marino sono enclavi della Repubblica mentre Campione d'Italia è l'unica exclave italiana. Con l'ascesa di Roma, che fu capitale della Repubblica romana e poi dell'Impero romano, si ebbe il primo processo di unificazione della penisola, destinata a rimanere per secoli il centro politico e culturale della civiltà occidentale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'Italia medievale fu soggetta a invasioni e dominazioni di popolazioni germaniche, come gli Ostrogoti, i Longobardi e i Normanni, perdendo la propria unità politica. Nel XV secolo, con la diffusione del Rinascimento, ridivenne il centro culturale del mondo occidentale, ma dopo le guerre d'Italia del XVI secolo ricadde sotto l'egemonia delle potenze straniere, quali Francia, Spagna e Austria. Durante il Risorgimento gli italiani combatterono per l'indipendenza nazionale e per l'Unità d'Italia, finché nel 1861 fu proclamato il Regno d'Italia, che completò la riunificazione con la presa di Roma del 20 settembre 1870 e la vittoria nella prima guerra mondiale. Dal 1882 al 1960 l'Italia ha posseduto un impero coloniale. Nel 1946, dopo il ventennio fascista, la sconfitta nella seconda guerra mondiale e la guerra civile, a seguito di un referendum istituzionale lo Stato italiano divenne una repubblica. Nel 2020 l'Italia, ottava potenza economica mondiale e terza nell'Unione europea, è un paese con un alto standard di vita: l'indice di sviluppo umano è molto alto, 0.883, e la speranza di vita è di 83,4 anni. È membro fondatore dell'Unione europea, della NATO, del Consiglio d'Europa e dell'OCSE; aderisce all'ONU e al trattato di Schengen. È inoltre membro del G7 e del G20, partecipa al progetto di condivisione nucleare della NATO, è una grande potenza regionale europea, in grado di esercitare influenza politica anche su scelte e decisioni di ordine extra-europeo e globale, e si colloca in nona posizione nel mondo per spesa militare. In virtù della sua storia ultramillenaria, l'Italia vanta insieme alla Cina il maggior numero di siti dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Per fonte del diritto si indica ogni atto giuridico avente forza di legge o altro elemento in forza del quale vengano emanate, modificate o eliminate le norme giuridiche in un determinato ambito giuridico.
Il federalismo italiano è un'ideologia politica che vorrebbe la trasformazione della Repubblica Italiana in uno Stato federale.
Diritto, nel lessico giuridico, è l'insieme delle norme giuridiche presenti in un ordinamento giuridico e/o delle norme giuridiche che regolano una determinata disciplina, ma anche un sinonimo di potere o facoltà. Per estensione indica anche la scienza che studia le norme giuridiche e le fonti giuridiche; altri significati ancora possono derivare da fraseologie di dettaglio.
I diritti televisivi del calcio in Italia sono norme introdotte nel 1980, che conformano la trasmissione in diretta o in differita delle competizioni calcistiche italiane.
I diritti economici, sociali e culturali sono i diritti umani in campo sociale ed economico, quali il diritto all'istruzione, il diritto all'abitazione, il diritto a un tenore di vita adeguato, il diritto alla salute e il diritto alla scienza e alla cultura. I diritti economici, sociali e culturali sono riconosciuti e tutelati nell'ambito di atti giuridici internazionali e regionali per i diritti umani. Gli stati che aderiscono a tali strumenti hanno un obbligo giuridico di rispettare, tutelare e soddisfare i diritti economici, sociali e culturali e ci si aspetta che adottino "azioni progressive" per il loro obbligo La Dichiarazione universale dei diritti umani riconosce numerosi diritti economici, sociali e culturali e il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights, ICESCR) è la fonte giuridica internazionale primaria dei diritti economici, sociali e culturali. La Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e la Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna riconoscono e tutelano molti dei diritti economici, sociali e culturali riconosciuti dall'ICESCR in relazione ai bambini e alle donne. La Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale proibisce la discriminazione sulla base dell'origine razziale o etnica in relazione a numerosi diritti economici, sociali e culturali. Anche la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità proibisce ogni discriminazione sulla base della disabilità, incluso il rifiuto dell'accomodamento ragionevole relativo al pieno godimento dei diritti economici, sociali e culturali.
Il tema dei diritti delle donne si è sviluppato giuridicamente sul finire del XVIII secolo grazie alla Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina (Déclaration des droits de la femme et de la citoyenne, 1791) di Olympe de Gouges, la quale si ispirò al modello della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (1789) e della Rivendicazione dei diritti della donna (A Vindication of the Rights of Woman, 1792) di Mary Wollstonecraft.La rivendicazione per le donne dei diritti civili, della condizione economica femminile e dei diritti politici (suffragio femminile) nonché di un miglioramento della condizione femminile costituiscono la base del femminismo a partire dal XIX secolo attraverso la prima ondata femminista e sviluppatasi nel corso del XX secolo. In alcuni paesi questi diritti sono istituzionalizzati o supportati dalla legge, dall'abitudine locale e dal comportamento, mentre in altri vengono ignorati e soppressi. Essi si differenziano dalle nozioni più ampie dei diritti umani attraverso le pretese di un giudizio storico e tradizionale inerente all'esercizio di tali diritti a favore della controparte maschile. I problemi comunemente associati alla nozione di diritti femminili includono, tuttavia non limitandosi ad essi, al diritto all'integrità e all'autonomia corporea, di essere liberi dalla paura di violenza sessuale (più in genere violenza contro le donne), di votare e reggere pubblici uffici, di stipulare contratti legali, di avere uguali diritti nel diritto familiare, di lavorare ed ottenere una retribuzione equa o uguale a quella maschile, di avere diritti riproduttivi, di possedere proprietà ed infine di avere accesso all'istruzione.
La dichiarazione universale dei diritti umani è un documento sui diritti della persona adottato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nella sua terza sessione, il 10 dicembre 1948 a Parigi con la risoluzione 219077A.
Il capo di Stato è la persona o il gruppo di persone poste al vertice dello Stato, i cui effettivi poteri, tuttavia, variano notevolmente secondo la forma di governo adottata: dalla titolarità di tutti i pubblici poteri (come avviene nello stato assoluto), all'esercizio di funzioni di governo fino ad un ruolo quasi esclusivamente cerimoniale. Può essere il titolare della sovranità, come avveniva negli ordinamenti del passato, o un organo della persona giuridica titolare della sovranità (lo Stato-persona, dove è un soggetto unitario), come avviene, invece, negli ordinamenti attuali. Soltanto nel primo caso, dunque, il capo dello Stato è un sovrano nel senso proprio del termine, sebbene questo titolo venga utilizzato anche per designare gli altri capi di Stato monarchici, compresi quelli con un ruolo puramente cerimoniale. Al di là dei poteri effettivamente attribuiti, in tutti i sistemi politici il capo dello Stato ha il ruolo di personificare l'unità, la continuità, la legittimità dello Stato, ruolo che è stato efficacemente descritto da Charles de Gaulle, con riferimento al presidente della Repubblica francese, dicendo che egli incarna "une certaine idée de la France" ("una certa idea della Francia").