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Il Tempo ordinario è quel periodo dell'anno liturgico della Chiesa cattolica e di altre chiese cristiane che copre la parte dell'anno nella quale non ci sono tempi forti: nella forma ordinaria del rito romano va dal lunedì dopo la domenica del Battesimo del Signore all'inizio del tempo di Quaresima (che inizia con il mercoledì delle ceneri), e riprende dopo la solennità di Pentecoste per arrivare alle soglie del tempo di Avvento. La durata complessiva è di trentatré settimane, divise tra i due periodi. Nei tre anni A, B e C si leggono rispettivamente il Vangelo secondo Matteo, il Vangelo secondo Marco e il Vangelo secondo Luca. La prima lettura è una lezione dell'Antico Testamento, mentre la seconda lettura, l'Epistola, propone la lettura semicontinua delle lettere di Paolo e degli altri apostoli. Il colore liturgico che si usa nelle celebrazioni è il verde: è il colore della vita e della quotidianità feriale. Prima della riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II e nella forma straordinaria del rito romano il tempo per annum è costituito da tre periodi: le domeniche dopo l'Epifania, il Tempo di Settuagesima e le domeniche dopo Pentecoste.
Nella Chiesa cattolica il Tempo di settuagesima (così è chiamato nel Messale di Giovanni XXIII), detto informalmente Tempo di carnevale, è un tempo liturgico a carattere penitenziale presente nel calendario della forma straordinaria del rito romano.
Alleluia, Hallelujah o Halleluyah sono traslitterazioni della parola ebraica הַלְּלוּיָהּ (ebraico tradizionale Halləluya, ebraico tiberiense Halləlûyāh), composta da Hallelu e Yah, che si traduce letteralmente "preghiamo / lodiamo (הַלְּלוּ) YHWH (Yah יָהּ)", dove Yah è la forma abbreviata di YHWH (nome proprio di Dio, indicato con il tetragramma יהוה).La parola è usata 24 volte nella Bibbia Ebraica, specialmente nel libro dei Salmi (Salmi 113-118), dove inizia e termina una serie di Salmi e quattro volte nella versione greca del libro dell'Apocalisse (Nuovo Testamento). La parola è di uso comune nelle liturgie cristiane, specialmente quella cattolica e ortodossa e fa parte del vocabolario di molte lingue europee e anche extraeuropee. Per molti cristiani, Alleluia è la parola più gioiosa per esprimere lode e acclamare Dio. In molti riti non viene recitato o cantato nel tempo di Quaresima o in altri tempi penitenziali, quando è sostituito da un'acclamazione.