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La diocesi di Pescia (in latino: Dioecesis Pisciensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2016 contava 112.600 battezzati su 122.200 abitanti. È retta dal vescovo Roberto Filippini.
Dino Luigi Romoli (Petriolo, 13 aprile 1900 – Firenze, 25 marzo 1985) è stato un vescovo cattolico italiano, 14º vescovo della diocesi di Pescia.
L'arcidiocesi di Patrasso (in latino: Archidioecesis Patracensis o Patrensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Angelo Simonetti (Firenzuola, 23 gennaio 1861 – Pescia, 14 agosto 1950) è stato un vescovo cattolico italiano. È stato il 13º vescovo della città e diocesi di Pescia. Nativo della frazione di Cornacchiaia, entrò nel Seminario di Firenzuola all'età di dieci anni e fu ordinato sacerdote il 21 marzo 1885. Nello stesso seminario, svolgerà la mansione di rettore. Sacerdote novello, si dedicò all'impegno politico, divenendo assessore e poi vicesindaco del comune di Firenzuola, incarichi che mantenne sino all'assegnazione della sua prima parrocchia, la Pievania di S. Piero in Mercato, a Montespertoli (FI). Fu a S. Piero che gli giunse la bolla papale di nomina a vescovo di Pescia, il 16 dicembre 1907. Scelse di essere consacrato presso il Seminario di Cestello, per mano dell'allora arcivescovo di Firenze Alfonso Maria Mistrangelo, il 9 gennaio 1908, e fece solenne ingresso a Pescia il 21 luglio.
Andrea Giacinto Bonaventura Longhin (Fiumicello (Campodarsego), 22 novembre 1863 – Treviso, 26 giugno 1936) è stato un religioso e arcivescovo cattolico italiano. Fu vescovo di Treviso dal 1904 fino alla sua morte. Longhin ricoprì anche vari ruoli di responsabilità all'interno del suo ordine. In precedenza fu insegnante a Udine e ministro provinciale per il suo ordine. Divenne intimo amico del patriarca di Venezia Giuseppe Melchiorre Sarto. Poco dopo che quest'ultimo divenne papa, nel 1904, mise il suo vecchio amico Longhin a nuovo capo della diocesi di Treviso.Si distinse per la sua devozione alle iniziative di riforma pastorale che cercarono di rafforzare la formazione spirituale dei seminaristi e la formazione permanente dei sacerdoti diocesani. Intraprese tre visite pastorali separate perché voleva incontrare tutti i suoi parrocchiani in ogni parrocchia che comprende la diocesi. Fu attivo nell'organizzare e nel collaborare a iniziative di soccorso durante la prima guerra mondiale e venne insignito della Croce al merito di guerra per il suo attivismo.Dopo la su morte vi furono numerose richieste per l'avvio della causa di beatificazione. Questa causa venne avviata nel 1964 e portò alla dichiarazione che il defunto vescovo era Venerabile nel 1998, dopo che papa Giovanni Paolo II confermò le sue virtù eroiche. Lo stesso pontefice lo beatificò nel 2002 in Piazza San Pietro, dopo che la guarigione di un giovane affetto da peritonite avvenuta nel 1964 venne ritenuta un miracolo per l'intercessione di monsignor Longhin.