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Dote ('ndrangheta)

Le doti o fiori sono dei conferimenti, in seno all'organizzazione di stampo mafioso definita come 'ndrangheta, simili ai gradi delle forze dell'ordine ma in opposizione ad essi per cui all'interno del consesso criminale fatto divieto di chiamarli "gradi". Le doti conferiscono dei poteri particolari a chi le possiede e congrui per la carica ed il ruolo che ricopre nell'organizzazione (capo-locale, contabile...).Le doti possono essere assegnate solo da persone che gi la possiedono o con doti superiori. Ogni elemento dell'organizzazione appartenente ad una 'ndrina, ad un locale (societ minore o maggiore), ad un mandamento, ad una camera di compensazione o al crimine possiede una dote e sembrerebbe che negli ultimi anni ne vengano create di nuove anche per confondere le indagini delle forze dell'ordine. Dalle indagini Crimine e infinito del 2010 emerso come ci siano state discussione tra le organizzazioni radicate in Lombardia e quelle in Calabria sul valore minore delle equivalenti doti assegnato al nord rispetto a quelle assegnate al sud. Dalle intercettazioni emergono anche discussioni sul fatto che le doti di un locale al nord sarebbero dovute essere da approvare sempre dal locale di riferimento in Calabria dell'affiliato ed in particolare in un colloquio del 2009 tra il capo-locale di Genova e responsabile per la Liguria Domenico Gangemi ed il Capo-Crimine Domenico Oppedisano emerge da quest'ultimo che "le cariche vanno da gi a su e non il contrario" intendendo che le doti che contano sono quelle conferite dal Crimine che si trova in Calabria anche per non mettere in discussione la catena di comando dell'organizzazione e che per il conferimento si d precedenza per rispetto a chi possiede una dote da pi tempo. Conclude affermando che lui stesso capocrimine in quanto possiede le pi alti cariche da pi tempo rispetto a chiunque altro. Da diverse indagini sembra anche, per lo meno per le figure apicali che per l'assegnazione di una dote ci debba essere il benestare del Crimine di San Luca ed in generale degli affiliati calabresi che operano in Calabria. Il 21 dicembre 2017 per la prima volta, il pentito Francesco Galdi, durante il processo Aemilia, afferma che anche elementi non affiliati possono ricevere il conferimento di doti particolari in linea con il ruolo che ricoprono all'esterno dell'organizzazione come: massoni, medici, magistrati e avvocati. In una intecettazione del 5 settembre 1998 in Liguria emerse come in quel periodo in un vertice a Montalto (San Luca) si appianarono le divergenze tra Calabria e Nord Italia sui criteri di conferimento del Vangelo definita come:"l'unificazione tra nord e sud". Ogni conferimento di dote avviene con un rito particolare ed benedetta da una o tre figure di riferimento per quella dote.

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