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Ippolito (in greco antico: Ἱππόλυτος, Hippolytos) è un personaggio della mitologia greca. Fu un principe di Atene. Nella mitologia romana viene identificato con Virbio.
Questa è la lista delle creature che possono essere evocate tramite la Tecnica del Richiamo nella serie manga ed anime Naruto, del mangaka Masashi Kishimoto.
Ècate (in greco antico: Ἑκάτη, Hekátē) o Hekate o Hekat (in latino: Hecata o Hecate) conosciuta anche come Zea (con questo nome fu venerata particolarmente ad Atene) è un personaggio di origine pre-indoeuropea che fu ripreso nella mitologia greca e romana e trasportato poi nella religione greca e romana. Ecate era la potente signora dell'oscurità, regnava sui demoni malvagi, sulla notte, la luna, i fantasmi, i morti. Era invocata da chi praticava la magia nera e la necromanzia. Il più noto santuario dedicato a Ecate si trova a Lagina, in Turchia sudoccidentale.
Dragon Ball Legends (ドラゴンボール レジェンズ Doragon Bōru Rejenzu?) è un videogioco picchiaduro 3D free-to-play con meccaniche da videogioco di ruolo sviluppato da Dimps e pubblicato da Bandai Namco per dispositivi Android e iOS.
Artemide (in greco antico: Ἄρτεμις, Ártemis) è una divinità della religione greca, dea della caccia, degli animali selvatici, della foresta, del tiro con l’arco e guidatrice del carro della luna; è anche la dea delle iniziazioni femminili, protettrice della verginità e della pudicizia. Figlia di Zeus e Latona e sorella gemella di Apollo, è una dei dodici Olimpi e la sua origine risale ai tempi più antichi. Fu più tardi identificata come la personificazione della Luna crescente, insieme a Selene (la Luna piena) ed Ecate (la Luna calante). Assieme ad Atena ed Estia, era una dea vergine, armata di archi e frecce d'oro, dimorava nei boschi con i suoi affidabili cani da caccia e con uno stuolo di ninfe. A Roma fu associata alla figura di Diana, mentre gli Etruschi la veneravano con il nome di Artume. Il gruppo di ragazze che la seguono, le Cacciatrici di Artemide, sono immortali, essendo le ancelle della dea.
Ares (in greco antico: Ἄρης, Árēs) nella religione greca è il figlio di Zeus ed Era. Viene molto spesso identificato tra i dodici Olimpi come il dio della guerra in senso generale, ma si tratta di un'imprecisione: in realtà Ares è il dio solo degli aspetti più violenti della guerra e della lotta intesa come sete di sangue. Per i Greci, Ares era un dio del quale diffidare sempre. Il suo luogo di nascita e la sua vera residenza si trovavano in Tracia, ai limiti estremi della Grecia, paese abitato da genti barbare e bellicose; e proprio in Tracia Ares decise di ritirarsi dopo che venne scoperto con Afrodite. Anche Atena è la dea della guerra ma il suo campo di azione è quello delle strategie di combattimento e dell'astuzia applicata alle battaglie, mentre Ares si diverte e si esalta per gli scoppi di furia e violenza, più graditi da Ares se improvvisi e subdoli, che in guerra si manifestano, delle atrocità connesse o no alla guerra (risse, barbarie, razzie…), non a caso Eris è sua sorella, gregaria e anche, in alcuni testi, una delle sue amanti. Fra i suoi animali sacri c'erano il cane, il cinghiale e l'avvoltoio. La parola "Ares" fino all'epoca classica fu usata anche come aggettivo, intendendosi come infuriato o bellicoso, ad esempio si ricordano le forme Zeus Areios, Athena Areia, o anche Aphrodite Areia. Alcune iscrizioni risalenti all'epoca Micenea riportano Enyalios, un nome che è sopravvissuto fino all'epoca classica come epiteto di Ares. Pur essendo protagonista nelle vicende belliche, raramente Ares risultava vincitore. Era più frequente, invece, che si ritirasse dalla contesa, come quando combatté a fianco di Ettore contro Diomede, o nella mischia degli Dei sotto le mura di Troia: in entrambi i casi si rifugiò sull'Olimpo perché messo in seria difficoltà, direttamente o indirettamente, da Atena. Altre volte la sua furia brutale si trovò contrapposta e vanificata da eroi o semidei, per esempio dalla lucida astuzia e dalla forza di Eracle, come nell'episodio dello scontro dell'eroe con suo figlio Cicno. I Romani identificarono Ares con il dio Marte, che era un'antica divinità degli indoeuropei, la cui figura aveva però assunto in territorio italico caratteri diversi, essendo in origine una divinità "rurale" pacifica e benefica già all'epoca venerato di più rispetto ad Ares. Fu anche assunto dagli Etruschi col nome di Maris.