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Ebraismo ortodosso è la denominazione più antica e maggioritaria dell'ebraismo rabbinico. Gli ebrei ortodossi sono quelli che seguono più strettamente e si attengono con maggior fedeltà alle leggi della Torah scritta e di quella orale, ricevute, secondo la tradizione ebraica, da Mosè direttamente da Dio sul monte Sinai nell'anno 2448 del calendario ebraico. Il termine è stato coniato in seguito alle nuove forme di ebraismo venutesi a creare dall'inizio del XIX secolo. Oggigiorno il termine ortodosso si riferisce alla legge, alla tradizione e alla religione ebraica rimaste immutate nei secoli. È un approccio al Giudaismo che aderisce alle interpretazioni ed applicazioni tradizionali delle leggi della Torah come statuite dal Talmud secondo il Sinedrio ("Torah orale") e successivamente sviluppate e seguite dalle autorità note come Gaonim, Rishonim e Acharonim, (cfr. Ere rabbiniche). Gli ebrei ortodossi sono chiamati anche "ebrei osservanti"; l'ortodossia è nota inoltre come "Ebraismo della Torah" o "Ebraismo tradizionale". L'ebraismo ortodosso si riferisce usualmente all'Ebraismo Ortodosso Moderno e all'ebraismo Haredi o chassidico ma di fatto include una vasta gamma di credenze.
Gli Ebrei (in ebraico: יְהוּדִים? עברי, ʿivrîˈ, anche in ebraico: יְהוּדִים?, Yhudim o jehuˈdim), anche detti popolo ebraico, sono un popolo, o gruppo etnoreligioso, e i fedeli di una religione, che prende origine dagli Israeliti del Vicino Oriente antico. Nazionalità e religione ebraiche sono strettamente correlate e l'ebraismo è la fede tradizionale della nazione ebraica.Secondo la tradizione ebraica la loro ascendenza è stata fatta risalire ai patriarchi biblici Abramo, Isacco e Giacobbe, che vivevano a Canaan intorno al XVIII secolo a.C. Storicamente, gli ebrei si erano evoluti in gran parte dalla Tribù di Giuda e Simeone, e in parte dalle tribù israelite di Beniamino e Levi, che tutti insieme formavano l'antico Regno di Giuda. Un gruppo strettamente legato è quello dei Samaritani, che sostengono la discendenza dalle tribù israelite di Efraim e di Manasse, mentre secondo la Bibbia la loro origine è dal popolo portato in Israele dall'Impero Assiro e da alcuni Kohanim (sacerdoti ebrei) che avevano loro insegnato come adorare il "Dio nativo". L'etnia, nazionalità e religione ebraiche sono fortemente correlate, dato che l'ebraismo è la fede tradizionale della nazione ebraica. Coloro che si convertono all'ebraismo assumono una condizione nell'ambito dell'ethnos ebraico pari a coloro che ci sono nati. La conversione non viene incoraggiata dall'ebraismo tradizionale (ortodosso) ed è principalmente applicabile ai casi di matrimoni misti.Nello Stato di Israele è in vigore la Legge del ritorno, in forza della quale chiunque sia in grado di dimostrare di essere figlio o nipote di un ebreo per via matrilineare o patrilineare, o sia convertito all'ebraismo, ha diritto alla cittadinanza israeliana. Il fatto che la possibilità di fruire della Legge del ritorno non sia riservata ai soli ebrei secondo la legge halachica – ovvero ai figli di madre ebrea o ai convertiti all'ebraismo – ha creato in Israele una grande controversia tra chi – avendo una concezione laica dello Stato ebraico – è favorevole a una definizione più allargata di "ebreo" per quel che concerne il diritto alla cittadinanza, e il rabbinato ortodosso che vorrebbe far coincidere Halakhah e Legge del ritorno. Israele è il solo Stato dove gli ebrei sono la maggioranza della popolazione. Gli ebrei hanno inoltre goduto di indipendenza politica due volte in passato, nella storia antica. La prima volta durò dal 1350 al 586 a.C., che comprese il periodo dei Giudici, la Monarchia unita, e la Monarchia divisa dei Regni di Israele e Giuda, finito con la distruzione del Tempio di Salomone. La seconda volta fu all'epoca del Regno Asmoneo dal 140 al 37 a.C. e in qualche misura sotto gli Erodiani dal 37 a.C. al 6 d.C. Dalla distruzione del Secondo Tempio nel 70 d.C., la maggior parte degli ebrei hanno vissuto nella diaspora. Una minoranza in ogni paese in cui vivono (con l'eccezione di Israele), hanno subito molte persecuzioni nel corso della storia, cosicché la popolazione ebraica ha oscillato sia nel numero sia nella distribuzione demografica nel corso dei secoli.
Il cristianesimo è una religione a carattere universalistico, originata dal giudaismo nel I secolo, fondata sulla rivelazione ovvero sulla venuta e predicazione, contenuta nei Vangeli, di Gesù di Nazareth, inteso come figlio del Dio d'Israele e quindi Dio egli stesso, incarnato, morto e risorto per la salvezza dell'umanità, ovvero il Messia promesso, il Cristo.. Classificata da alcuni come "religione abramitica", insieme a ebraismo (da cui essa nasce) e islam, è la religione più diffusa, con una stima di circa 2,3 miliardi di fedeli nel mondo al 2015.
La storia degli ebrei risalirebbe, secondo la tradizione ebraica, ai patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, che vissero a Canaan verso il XVIII secolo a.C.. gli ebrei discendono in gran parte dalle Tribù di Giuda e Simeone, e parzialmente da altre tribù israelite, specialmente quelle di Beniamino e Levi, che insieme avevano formato l'antico Regno d'Israele e, in seguito, il Regno di Giuda. La prima menzione d'Israele come popolo è stata rinvenuta iscritta sulla Stele di Merenptah, che risale agli anni 1213-1203 a.C.
I rapporti tra cristianesimo ed ebraismo sono spesso stati oggetto di dibattito; sebbene entrambe le religioni condividano radici storiche nel periodo del Secondo Tempio, queste stesse religioni si sono separate, con profondi cambiamenti, nei primi secoli dell'era volgare.
Il giudaismo indica le caratteristiche distintive dell'ethnos ebraica. Il termine deriva dal latino Iudaismus, coniato sul greco Ἰουδαϊσμός e ad esso corrisponde in ebraico יהדות, Yahadut. Tutti questi vocaboli traggono origine dal nome ebraico di persona e di tribù יהודה, Yehudah, colui il quale rende lode a Dio ossia "Giuda". Il termine può essere utilizzato anche per indicare tutta la storia del popolo ebraico, della sua religione e cultura, ma più spesso è associato a un aggettivo che caratterizza una particolare fase storica: es. "giudaismo rabbinico". In altre lingue la parola giudaismo indica soprattutto la professione religiosa dei giudei e la storia della loro fede, mentre in italiano sono prevalsi per questo significato i termini ebraismo ed ebrei.
L'ebraismo rabbinico (o rabbinismo) (in ebraico: Yahadut Rabanit - יהדות רבנית) è la forma tradizionale di ebraismo a partire dal VI secolo dell'era volgare, dopo la codificazione del Talmud babilonese. Iniziato dal giudaismo farisaico, l'Ebraismo rabbinico divenne la corrente predominante all'interno della Diaspora ebraica tra i secoli II e VI, con la redazione della Legge orale (Mishnah) e del Talmud quali interpretazioni autorevoli delle Sacre Scritture ebraiche e per incoraggiare la pratica dell'ebraismo, in assenza dei sacrifici al Tempio di Gerusalemme e non più possibili le altre osservanze relative. L'ebraismo rabbinico si basa sulla convinzione che sul Monte Sinai, Mosè abbia ricevuto la Torah (Pentateuco) direttamente da Dio, insieme ad una spiegazione orale supplementare della Rivelazione, cioè la "Legge orale", che è stata trasmessa da Mosè al popolo israelita in forma orale.